Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris stamattina scoprirà la targa nella Galleria Umberto I
A Matilde Serao verrà intitolata una targa nella Galleria Umberto I di Napoli. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, insieme all’Assessore alla Toponomastica Alessandra Clemente, scopriranno la targa in memoria della scrittrice e giornalista presso il civico 27, dove si trovava la redazione del quotidiano “Il Giorno”, fondato e diretto dalla letterata, primo direttore donna d’Italia. Interverranno alla cerimonia la delegata alle pari opportunità Simona Marino, il Presidente della Municipalità 1 Francesco De Giovanni, i discendenti di Matilde Serao, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, la redazione del “Caro giornalino online” delI’ I.C.S. Tito Lucrezio Caro – 85° C. D Berlingieri di Secondigliano con la dirigente scolastica la prof.ssa Carmela Mannarelli e la docente responsabile del progetto del giornalino Edy Bellatalla, la prof.ssa Giuliana Cacciapuoti per l’Ass. Toponomastica Femminile.
L’iniziativa di intitolazione è stata proposta dal direttore di Identità Insorgenti Lucilla Parlato, dall’Assessore alla Cultura Nino Daniele e dell’Assessore alla toponomastica Alessandra Clemente. Con questa commemorazione, inserita nel programma del “Marzo donna 2019 – se tutte le donne del mondo…”, continua il lavoro svolto dall’Assessorato alla toponomastica in collaborazione con la prof.ssa Giuliana Cacciapuoti insieme alla Commissione Consultiva per la Toponomastica cittadina, per riequilibrare il rapporto nella sfera pubblica tra memorie del maschile e del femminile al fine di attribuire pari dignità nella toponomastica napoletana al contributo delle donne. Matilde Serao, nata a Patrasso il14 marzo 1856 e morta Napoli, 25 luglio 1927, è stata una scrittrice e giornalista italiana. È stata la prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano, Il Corriere di Roma, esperienza successivamente ripetuta con Il Mattino e Il Giorno. Negli anni venti fu candidata sei volte, senza mai ottenerlo, al Premio Nobel per la Letteratura. A 26 anni (1882) lasciò Napoli per andare alla “conquista di Roma”. Nella capitale collaborò per cinque anni con il Capitan Fracassa. Sotto lo pseudonimo «Ciquita» scrisse di tutto, dalla cronaca rosa alla critica letteraria. Inoltre si ritagliò uno spazio nei salotti mondani della capitale. Però la sua fisicità, la mimica e i modi spesso troppo spontanei per l’ambiente salottiero, la risata grossa, non la favorirono. Durante quelle riunioni, la sua fama di donna indipendente suscitò più curiosità che ammirazione.