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A MILANO UN PAZIENTE COSTA 1 MILIONE DI EURO, SOLO 3 RICOVERI DALL’INAUGURAZIONE

Attilio Fontana pensa ai falchetti di Milano: “Stanno bene per fortuna”. In Lombardia 10.901 morti contro i 248 della Campania.

La “Fiera delle vanità” non poteva che trovare Milano come impietoso palcoscenico. L’intero, quanto inutile, centro Covid 19 è costato, complessivamente 21 milioni di euro, provenienti in gran parte da donazioni private. Berlusca, Bentton e altri artisti di varia umanità. A conti fatti, ogni malato curato dalla Fiera è costato all’incirca, ad oggi, quasi un milione di euro. Allestimento sciagurato; una terapia intensiva, annunciata al Mondo intero e stupefatto, che non aveva ragione di esistere. Come spiegano gli esperti la terapia intensiva non può essere un isola infelice delocalizzata da una struttura ospedaliera che integra tutti i reparti.

A Napoli, il presidente Vincenzo De Luca, che ha realizzato il centro Covid a Ponticelli, con moduli già operativi, lo ha allestito nell’area antistante all’Ospedale del Mare. E la differenza non è di poco conto. Ma il duo Fontana-Gallera (compra una consonante, quanto mai necessaria per l’assessore padano) adesso che “l’aria che tira” porta alle narici un odore “penetrante”, con le procure di mezza Italia che indagano, iniziano a tirare i remi in barca. La “Lombardia non si ferma”  è diventato uno spot amaro, da incubo. In queste ore anche l’assessore lombardo all’emergenza tale Raffaele Cattaneo, detto il Lele, che a dire il vero finora poco si è visto, ha sfacciatamente dichiarato: “L’ospedale in Fiera lo abbiamo fatto per fronteggiare un’emergenza, lombarda e non solo lombarda. Ci auguriamo di non doverne avere necessità ma se ci fosse, ci siamo organizzati con una struttura che funziona ed è in grado di dare una risposta all’emergenza”.

Certo che sono stai bravi. Hanno pure chiamato il primo della classe Bertolaso, che con tanto di coccarda, è sbarcato all’ombra del Duomo, tutto abbronzato per poi finire contagiato. Proprio lui che le misure di prevenzione le conosce bene! Fa retromarcia pure Giulio Gallera (compra una consonante): “A Milano la situazione è diversa rispetto a prima e anche la pressione sui pronto soccorso è molto contenuta. Si tratta di una città densamente popolata dove probabilmente una serie di movimenti e relazioni, hanno portato la curva dei contagi a scendere non in maniera così decisa e netta come ci aspettavamo. I cittadini stanno facendo il loro dovere, ma serve uno sforzo in più e una mappatura più stringente”.

E finalmente Il Gallera parla con chiarezza. Ma, intanto, la Lombardia dei primati nazionali piange già 10.901 morti e ben 60.314 casi. Una piccola comparazione è d’obbligo: in Campania 248 morti e 3.670 contagiati (https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/#box_14 – dati aggiornati al 13 aprile). Poi c’è “Attila” Fontana che cattivo non è, seppure è nel registro degli indagati a Milano da ieri, per circostanze che non riguardano l’epidemia. Ma sarà quantomeno un gran sognatore, un borderline della politica italiana. Lui spara iniziative, come sciarpe e foulard, si mostra stupito di fronte all’impietoso “score” dei numeri, ma il suo pensiero più pregnante a Pasqua lo ha rivolto ai tre adorabili falchetti che campeggiano sul tetto del Consiglio regionale: “Si è schiuso anche l’ultimo uovo! Un evento che ciclicamente si ripete sul tetto del nostro Consiglio Regionale: vedere queste stupende creature è sempre una gioia. I tre falchetti stanno bene: è il miracolo della vita, che mi piace condividere con voi in questa Pasqua difficile per tutti. Ce la faremo, amici”. Chiamate il 118, prima che il gallo canti tre volte.      

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