Venerdì 21, via Nuovo Teatro San Ferdinando cambierà nome in omaggio all’attrice napoletana.
A Titina De Filippo, sorella di Eduardo e Peppino, sarà dedicata una strada di Napoli. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, alla presenza dell’assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele e dell’assessore alla toponomastica Alessandra Clemente, intitolerà l’attuale via Nuovo Teatro San Ferdinando alla grande attrice e commediografa. La cerimonia, che avrà inizio con lo svelamento della targa, si terrà all’altezza del civico 37, venerdì 21 dicembre alle ore 10. Interverranno all’evento il presidente della IV Municipalità Giampiero Perrella e gli eredi di Titina.
Nel corso della mattinata, nel foyer del Teatro San Ferdinando, Lara Sansone leggerà alcune pagine di “Attori si Nasce” di Francesco Canessa e “la preghiera alla Vergine” recitata da Titina in “Filumena Marturano“. Agli ospiti verrà offerto il dolce dedicato a Titina dai maestri pasticcieri Marco e Vincenzo Napolitano. Un dolce al limone, aspro come il carattere di molti personaggi interpretati da Titina, decorato con un fiore di magnolia che Eduardo paragonava alle “bianche e pure mani di Titina“. La grande attrice il cui vero nome era Annunziata nacque a Napoli, 27 marzo 1898; è stata un’attrice, drammaturga e sceneggiatrice italiana. Fu tra le più grandi attrici del teatro italiano del Novecento. Figlia naturale dell’attore e commediografo Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo, e sorella maggiore di Eduardo e Peppino, nacque nel quartiere Chiaia in via dell’Ascensione. Avviata alla carriera teatrale, debuttò sui palcoscenici da bambina interpretando quasi sempre ruoli maschili nella compagnia del padre: il debutto avvenne nella parodia dell’operetta “La geisha”, per poi passare al ruolo di scolara. Nel 1931 fondò insieme ai due fratelli il Teatro Umoristico I De Filippo che debuttò il 25 dicembre con la commedia Natale in casa Cupiello, scritta da Eduardo. Da allora li seguì ininterrottamente, costituendo una parte decisiva nei loro successi e distaccandosene momentaneamente soltanto nel 1939, quando apparve insieme a Nino Taranto nella rivista Finalmente un imbecille, scritta da Nelli e Mangini. Al 1937 risale il debutto cinematografico tardivo, assieme ai due fratelli, con la pellicola Sono stato io! di Raffaello Matarazzo: negli stessi anni, abbandonata la compagnia dei fratelli, torna alla rivista all’età di quaranta anni.