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ACCORDO SUL MES, L’EUROGRUPPO DÀ IL VIA LIBERA

Unico requisito del Mes è l’uso dei fondi per spese sanitarie. Conte: “Insufficiente senza Recovery Fund”.

Il Mes approvato ma l’Italia storce il naso. I ministri delle Finanze dell’area euro hanno finalizzato il lavoro sulla nuova linea di credito per la pandemia da 240 miliardi che sarà valida fino al 2022. Sarà attivabile dal primo giugno e ogni Paese potrà chiedere fondi fino al 2% del Pil (circa 36 miliardi per l’Italia) con un prestito a 10 anni a tassi “quasi zero”. Gentiloni: “L’unica condizione è di usarli per l’emergenza sanitaria. Ue monitorerà solo la coerenza”. Centeno: “Nessun tipo di Troika”. Di Maio: “Noi lavoriamo a poderoso Recovery Fund”. Zingaretti: “È senza condizioni, grande opportunità per il Paese” L’unico requisito per accedere alla nuova linea di credito del Mes sarà l’impegno a usarla per le spese sanitarie dovute al coronavirus.

I prestiti concessi avranno una durata media massima di 10 anni. È la base dell’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze dell’Eurogruppo sulla linea di credito pandemica del Meccanismo europeo di stabilità. Come annunciato, il vertice – durato circa tre ore – è riuscito a finalizzare l’intesa e mettere a punto uno degli strumenti destinati ad aiutare i Paesi dell’Eurozona per affrontare la pandemia di Covid-19. La nuova linea di credito sarà operativa dal primo giugno, potrà essere usata per le spese fino al 2% del Pil (per l’Italia sono circa 36 miliardi) e vale in tutto 240 miliardi di euro. Ha “un solo requisito di condizionalità” legato alle spese sanitarie dirette e indirette e “la sorveglianza si concentrerà solo sull’uso coerente dei fondi”, ha sintetizzato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni.

Il Mes che esce dall’intesa all’Eurogruppo, però, continua a dividere il governo, tra il pressing di Pd e Iv per attivare il fondo e, dall’altra parte, un M5s che parla di “uno strumento inadeguato sia per la quantità di risorse che può mettere in campo, sia perché continua a essere insidioso nelle potenziali condizionalità future”. Opposta la posizione dei renziani, ma ancora anche il Pd esce allo scoperto: “Il Mes senza condizionalità – dice il segretario Nicola Zingaretti – è una grande opportunità per l’Italia”. Il premier Giuseppe Conte per ora confermo la linea: prima di tutto serve il sì al Recovery Fund, che potrebbe ammorbidire anche i 5 Stelle, come confermano le parole di Luigi Di Maio. “Le tre misure Sure, Bei, Mes sono insufficienti, ammontando ad una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie”, è il commento di Conte durante il suo intervento a The State of Union. Il presidente del Consiglio rilancia quindi il Recovery Fund: “Il prestito effettivo sui mercati (distinto dalle risorse totali che esso mobilita) deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta europea in linea con le necessità finanziarie complessive dell’Ue”.

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