Undici giorni dopo l’inizio degli scontri tra le forze di sicurezza afgane e i talebani, nella provincia dell’Helmand, in Afghanistan, non si arrestano i combattimenti, che si stima abbiano provocato finora 35.000 sfollati. ”Dall’11 ottobre abbiamo ricoverato 118 pazienti e stiamo lavorando senza sosta per curare chiunque arrivi nel nostro ospedale. Rimaniamo aperti e siamo pronti a far fronte a questa emergenza,” dichiara Marco Puntin, Program Coordinator di Emergency in Afghanistan.
Lo scorso venerdì le violenze sembravano essere diminuite, ma partire da lunedì 19 ottobre sono riprese in tutta l’area, sottolinea una nota. ”Da lunedì abbiamo ammesso 50 pazienti, di cui cinque arrivati già morti – afferma Puntin – Abbiamo approfittato di quei brevi giorni di relativa tranquillità per riorganizzarci liberando posti letto, e siamo in grado di ricevere chiunque abbia bisogno di essere curato’’. Nonostante gli appelli internazionali per il cessate il fuoco, ieri il conflitto aveva ormai quasi raggiunto la città di Lashkar-gah, con i combattimenti che infuriavano nel vicino villaggio di Bolan, a 5 km dall’ospedale di Emergency.
Oltre che nell’Helmand, le battaglie si sono intensificate anche nelle province di Badakhshan, Kunduz, Farah e Kandahar. ”Con la ripresa su larga scala del conflitto e i dialoghi a Doha che sembrano essere in una fase di stallo, la prospettiva della pace pare essere ancora lontana dalla realtà”, ha concluso Puntin. Emergency è presente a Lashkar-gah dal 2004 con un Centro chirurgico per vittime di guerra, a cui si sono aggiunti vari Posti di primo soccorso nella provincia. Quest’anno, il Centro ha finora ricoverato oltre 1.700 pazienti con ferite provocate dalle violenze. Mancano ancora tre mesi alla fine del 2020, sottolinea la nota, ma si registra già un aumento del 16% rispetto allo scorso anno. In Afghanistan Emergency ha anche un altro Centro chirurgico per vittime di guerra, un Centro chirurgico e pediatrico, un Centro di maternità e una rete di 44 Posti di primo soccorso.