Il 1° dicembre si celebra il 30esimo anniversario della Giornata mondiale contro l’Aids
“Live life positively – know your Hiv status“ovvero vivi la vita con positività, chiedi sei sieropositivo, se sei affetto dall’Aids. È questo lo slogan che Unaids ha scelto per celebrare il 1° dicembre in tutto il mondo il 30esimo anniversario della Giornata mondiale contro l’Aids. Un esame veloce, gratuito e anonimo, che consente, in caso di sieropositività, di accedere a cure tempestive, con una maggiore possibilità di successo dei trattamenti farmacologici.
I nuovi dati del Centro Operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità evidenziano una sostanziale stabilità del numero delle nuove diagnosi Hiv negli ultimi tre anni, così come appare stabile la percentuale dei late presenter, vale a dire di coloro che scoprono di essere Hiv-positivi in fase avanzata di infezione. Attualmente, in Italia, sono tra le 125mila e le 130mila le persone che convivono con l’Hiv, e sono prevalentemente di sesso maschile. Restano tuttavia tra le 12mila e le 18mila persone sieropositive che non hanno ancora una diagnosi perché non hanno mai fatto il test, nonostante almeno un terzo (circa 6mila) di loro abbia una situazione immunitaria compromessa.
Nella Giornata mondiale della lotta all’Aids, il ministro della Salute, Giulia Grillo e il sindaco di Roma, Virginia Raggi accenderanno le luci della lotta all’Aids sulla Piramide Cestia, uno dei monumenti più rappresentativi della Capitale. La Piramide sarà illuminata di rosso, il colore simbolo della lotta all’Aids. Sabato 1 dicembre, il telefono verde Aids e IST dell’Istituto superiore di sanità (800.861061) sarà attivo dalle 10 alle 18. Sarà inoltre fruibile il contatto Skype “uniticontrolaids” e l’indirizzo mail dedicato esclusivamente alle persone sorde tvalis@iss.it. Tutte le informazioni sono sul sito www.uniticontrolaids.it e sul sito del ministero www.salute.gov.it. Nel 2017, sono state riportate 3.443 nuove diagnosi di infezione da Hiv che significano 5,7 nuovi casi ogni 100mila residenti. L’incidenza italiana è simile alla media osservata tra i Paesi dell’Unione Europea (5,8 nuovi casi per 100mila) e dal 2015 l’andamento risulta pressoché stabile. Il trend è chiaro: l’incidenza maggiore di infezione da Hiv è nella fascia di età 25-29 anni. La principale modalità di trasmissione resta quella dei rapporti sessuali non protetti.