Cerimonia di apertura ieri a Napoli, presso la sede dell’Associazione Pizza Napoletana
Le Olimpiadi della vera pizza napoletana sono ufficialmente partite. Con la cerimonia di apertura, andata in scena ieri a Napoli, presso la sede dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, è cominciata, infatti, la grande sfida intercontinentale dell’anno che per tre giorni vedrà centinaia di pizzaioli da tutto il mondo in corsa per aggiudicarsi le medaglie olimpiche in cinque discipline (Vera Pizza Napoletana, Per Gourmet, Gluten free, Pizza Fritta e Mastunicola). Spazio, quindi, alla “sfilata delle delegazioni di atleti” arrivate da 20 paesi e capitanate da Italia, Giappone, Usa, Brasile e Australia. Ma a sventolare sono state anche le bandiere di Malta, Messico, Polonia, Uk, Belgio, Canada, Cile, Corea del Sud, Germania, Kuwait, Malesia, Romania, Spagna, Thailandia e Turchia.
Centocinquanta in tutto i maestri dell’impasto, in veste di sfidanti, e più di 1.000 gli operatori che hanno preso parte al taglio del nastro dei Giochi, alla presenza di Antonio Pace, presidente Avpn, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde e promotore campagna mondiale #pizzaUnesco, Carla Ruocco, presidente commissione Finanze della Camera dei deputati, Mary Ellen Countryman, console generale degli Stati Uniti a Napoli. Ospiti d’eccezione, rispettivamente nei panni di madrina e testimonial delle Olimpiadi, la produttrice cinematografica Martha De Laurentiis e lo scrittore Maurizio De Giovanni che insieme al presidente Pace hanno acceso il braciere olimpico e dato il via ufficiale alla tre giorni agonistica, che fino al 10 luglio vedrà sul campo anche giovani talenti pronti a darsi battaglia per vincere il titolo di pizzaioli under 35 del mondo. Ma alle Olimpiadi della vera pizza napoletana non c’è spazio solo per la competizione. Quest’anno ricorre, infatti, il 35mo anniversario dell’Associazione verace pizza napoletana e per l’occasione si è svolto anche un momento istituzionale di confronto con gli associati arrivati da tutto il mondo. Sul tavolo, la valorizzazione e la salvaguardia del prodotto simbolo della gastronomia partenopea e della sua arte che ora guardano al futuro e si evolvono di pari passo con i trend e la costante crescita del settore.
Non a caso, durante l’incontro intitolato ‘La vera pizza napoletana: ritorno al futuro. L’evoluzione dell’arte del pizzaiuolo napoletano’, con il vicepresidente Avpn, Massimo Di Porzio, e il consigliere Avpn, Paolo Surace, sono state presentate le novità inserite all’interno del disciplinare internazionale Avpn per l’ottenimento del marchio collettivo ‘Verace pizza napoletana’. Un aggiornamento storico, che tocca principalmente le farine (con l’inclusione del tipo 0 e in percentuale del tipo 1), il lievito (dalle maggiori indicazioni sulla quantità di lievito di birra fresco da utilizzare all’introduzione di precise informazioni per quanto riguarda quelle del lievito madre naturale, fino all’ammissione del lievito di birra secco, purché senza additivi, zuccheri o miglioratori alimentari aggiunti) e i processi di lievitazione e maturazione dell’impasto (meglio approfonditi per ottenere un prodotto digeribile, fragrante, dal gusto intenso e unico). Spazio inoltre alle ulteriori precisazioni sui prodotti da utilizzare per preparare una verace pizza napoletana eccellente, con preferenza per quelli campani, e all’inclusione di altre schede tecniche di prodotto. ”Si è trattato di un processo non facile, dovendo trattare un’antica tradizione, che ha richiesto un lavoro lungo e laborioso – ha spiegato il vicepresidente Avpn, Massimo Di Porzio”.