Lo Spartito è quello già anticipato tre giorni fa. Parole e Musica dettate dal Buonsenso del Tastierista. Perdonate la velata e inelegante Autocitazione…
Tutto secondo Copione, dunque! Confermata la Sceneggiatura già illustrata nel pezzo pubblicato Domenica scorsa titolato “Oggi entra Carnevale…”.
Con le dichiarazioni di voto ancora in corso nell’Aula del Senato, le conclusioni della giornata possono condensarsi così: il Premier Giuseppe Conte chiude i conti con Matteo Renzi e racimola i numeri necessari per avviare con quanti ci staranno un nuovo Patto di Legislatura.
Morale della Favola, l’Inquilino di Palazzo Chigi – dopo aver legnato un anno e mezzo fa il Matteo della Lega – tra ieri e oggi ha rottamato il Matteo da Rignano. Da parte sua, Matteo Renzi surclassando il Mitico Tafazzi è riuscito nell’Impresa di Rottamare se stesso e il suo Giocattolo Italia Viva.
L’ex Capo Scout ora sarà costretto a togliere il disturbo, sarà costretto a tenersi lontano dalle Stanze che contano. Finirà ai margini della Politica, per Lui rien ne va plus, il Gioco è chiuso, Game Over!
E adesso pover’uomo…, verrebbe da dire prendendo in prestito il titolo del romanzo di Hans Fallada.
Già perché ormai lo hanno conosciuto tutti e non lo vogliono né a Destra né a Sinistra né al Centro.
Da sottolineare che con l’astensione sulla Fiducia Italia Viva non ha compiuto alcun atto di generosità né di responsabilità; con l’Astensione non ha inteso salvare né il Governo né il Paese; Italia Viva ha compiuto questa scelta nel disperato tentativo di salvare dall’estinzione se stessa, il proprio Capo e – salvo imprevisti – le pagnotte dei Fedelissimi fino al termine della Legislatura. Nessuno tra i Renziani – insomma – ha inteso rischiare i 13mila euro al mese di stipendio sul tavolo della Roulette della Crisi. Italia Viva si arrampica sugli specchi, niente di più spregevole l’ammantare con Alti Valori le nefandezze di cui ci si rende Autori. Ed è ciò che hanno fatto Quelli di Italia Viva.
Capitolo chiuso, il Rignanese – vedrete – finirà col trasformarsi in residuale Orpello dell’Italica Politica. Un Fenomeno da Circo da parcheggiare ai tavoli dei Bar di paese. Una particina nel prossimo film di Pieraccioni gli calzerebbe a pennello.
E adesso che succede? All’ovvio interrogativo la risposta è facile facile: bloccata la frana grazie all’intervento di pochi non disinteressati Soccorritori – frana che stava per travolgere il Governo e il Paese – da domani inizieranno le trattative finalizzate alla costruzione della quarta gamba sulla quale far camminare l’Esecutivo. Occorre formare un nuovo Gruppo attorno alla sigla Maie-Italia 23, un nuovo Gruppo in grado di darsi programma e Valori comuni. Il Grosso del Lavoro parte da domani.
Il dotarsi di Programma e Valori Coerenti dovrebbe essere esigenza prioritaria anche dei Cinquestelle; esigenza prioritaria finalizzata a darsi quella identità e quella progettualità che tuttora mancano nonostante gli Stati Generali di recente memoria. Il dirsi né di Destra né di Sinistra è un equivoco da cestinare. Ma non è tutto. I Cinquestelle devono anche comprendere che non può più bastare l’imperativo “Onestà” se questa parola è avulsa da Valori trainanti. Si può restare Onesti anche accettando le Regole – il più delle volte compromissorie – della Politica e della Democrazia. Qualcuno spieghi ciò a Di Maio e Compagnia bella. Magari citando i nomi di Aldo Moro e di Enrico Berlinguer…
Ps. “Sopra le Righe”, è uno spazio in progress che a seconda degli avvenimenti di giornata aggiornerà il commento arricchendolo. “Sopra le Righe” è uno spazio che offre a chi scrive il privilegio di potersi esprimere in prima persona su fatti non necessariamente legati alla quotidianità. Uno spazio eretico in cui le opinioni del sottoscritto talvolta non appariranno coerenti con la linea editoriale. Voltaire docet…
Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola gratificata dalla maiuscola. La maiuscola – insomma – funge da sottolineatura. Chiedo venia a Quelli della Crusca,,,