Risoluzione consensuale tra le parti; il Capitano: “Figlio e fratello di ciascuno di voi”, Grassi: “Diego più di un semplice capitano”.
Quella appena terminata, tra Napoli Basket e Diego Monaldi, è una di queste, una separazione in cui entrambi restano amici, in cui entrambi si possono voltare senza rimpianti.
Un anno da apprendista di Guarino, poi la leadership nella stagione che avrebbe dovuto consacrare il ritorno nella massima serie; ci è riuscito, Diego da Aprilia (ma potremmo, ormai, dire da Pozzuoli), ed ha fatto anche di più, guidando la scalata alla Coppa Italia, il tutto in un anno appesantito dagli unanimi favori del pronostico.
E forse è proprio questa simbiosi, con il club, con la squadra e con i tifosi, a far pensare che non possa essere davvero un addio, che le strade potrebbero tornare ad incrociarsi in futuro, chissà.
Nel fargli gli auguri per il prosieguo della carriera, il presidente Grassi ha voluto mettere in chiaro quale sia stata la statura della persona, prima ancora del cestista:
Diego Monaldi non è stato semplicemente il Capitano della squadra che ha vinto la prestigiosa Coppa Italia, e tagliato la retina a Udine per la promozione in serie A. Monaldi in questi due anni è stato un punto di riferimento in campo e fuori per la società, per i compagni, e per tutte le varie componenti della squadra. A Monaldi vanno sinceramente i nostri sentiti ringraziamenti per aver contribuito alla nostra crescita, ed al raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati. La Gevi Napoli Basket gli auguri le migliori fortune professionali e personali per il suo prosieguo, augurandosi di poterlo riabbracciare presto.
Riabbracciarsi presto, un affetto che il Capitano del Grande Ritorno ha voluto ricambiare:
Aver raggiunto da capitano, in una società gloriosa come il Napoli Basket, traguardi e successi importanti con la vittoria in Coppa Italia, e la meravigliosa promozione in serie A, è stato motivo per me di orgoglio e gratificazione professionale e personale. Sono stati due anni fantastici vissuti in una città meravigliosa come Napoli, con il sostegno di tifosi appassionati e competenti, che ci sono stati sempre vicini, anche nei momenti difficili. Devo ringraziare per questa indimenticabile esperienza davvero tutti, con particolare riguardo alla società che si è dimostrata sempre all’altezza della situazione meritando, non solo sul campo, il passaggio nel mondo professionistico.
Faccio il mio più grande in bocca al lupo per il futuro a Napoli, perché io qui mi sono sentito figlio o fratello di ciascuno di voi!
Forza Napoli Basket.”
Tutto riassumibile, emotivamente, in quella famosa scena del bivio di Fast and Furious; il rapporto professionale sarà anche finito, ma quello affettivo continuerà a vivere.
E non è da tutti poter dire di aver scritto una pagina di Storia lì dove si è stati.
Diego Monaldi può dirlo forte: le sue impronte digitali resteranno impresse su quelle coppe sollevate a Cervia ed Udine.
Emozioni che nessuno potrà mai togliergli, come nessuno potrà mai togliere ai tifosi l’immagine del condottiero arrivato da apprendista e diventato leader.
Il cerchio si chiude, altri verranno, resta l’esempio di un uomo ed un giocatore che è entrato nel cuore di tutti gli innamorati della Napoli a spicchi.