Le opere del “visionario” olandese Escher esposte fino al 22 aprile
Fino al 22 aprile, al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli è ospitata la grande retrospettiva “Escher” che presenta oltre alle opere del visionario genio olandese, amatissimo dal vasto pubblico, anche un’ampia sezione dedicata all’influenza che il suo lavoro e le sue creazioni hanno esercitato sulle generazioni successive, dai dischi ai fumetti, dalla pubblicità al cinema: un percorso di circa 200 opere che parte da Escher per arrivare ai giorni nostri. Relatività (1953), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939) e Giorno e notte (1938) sono solo alcune delle opere iconiche che hanno reso celebre Maurits Cornelis Escher (1898-1972) e che, in occasione della mostra partenopea, sono affiancate da un’inedita selezione di opere prodotte dall’artista durante il suo viaggio – avvenuto nella primavera del 1923 – lungo la Costiera Amalfitana fino a Ravello.
Un viaggio lungo la penisola che lo segna profondamente anche a livello personale: in Campania conoscerà infatti la giovane svizzera Jetta Umiker che, l’anno dopo, diventerà sua moglie. A far da cornice ai due sposi in una foto storica, una veduta mozzafiato dall’alto di Atrani con la sua chiesa che troneggia su uno sperone a strapiombo sul mare. Una chiesa che è un motivo ricorrente nelle opere di Escher tanto da trovarsi anche alla fine della famosa Metamorfosi II. In questo viaggio a più riprese, nel 1931 Escher visita Vietri sul Mare, Amalfi, Ravello, Scala, Positano, Praiano e Conca dei Marini. Da qui nascono disegni che si tradurranno in ben 15 stampe tra cui Atrani, Costa di Amalfi (1931), Case in rovina ad Atrani (1931), San Cosimo, Ravello (1932) e Il Borgo di Turello (1932). Nel Sud Italia Escher maturò buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano, nel segno della sintesi tra scienza e arte, la sua matura produzione e gli studi sulle forme che lo hanno reso unico nel suo genere.