I difensore della Fiorentina Davide Astori soffriva di una cardiopatia emersa già negli esami cardiologici del 2016 e del 2017.
La Procura di Firenze stava indagando da tempo sulla morte inattesa del capitano della Fiorentina Davide Astoria ed oggi colpo a sorpresa: spiccati due avvisi di garanzia a carico di altrettanti medici. I due sanitari risultano indagati per il reato di omicidio colposo. Si tratterebbe di due professionisti che lavorano in strutture pubbliche incaricate di certificare l’idoneità sportiva, una con sede a Firenze e l’altra con sede a Cagliari. Ma cosa è accaduto? Gli elettrocardiogrammi effettuati da Davide Astori deceduto il 4 marzo 2018 durante il ritiro pregara a Udine, al centro di Medicina dello sport del policlinico di Careggi, a Firenze, avevano messo in evidenza la presenza di extrasistole ventricolari nel corso delle prove da sforzo cui il calciatore era stato sottoposto nel luglio del 2016 e nello stesso mese dell’anno successivo per ottenere il certificato di idoneità sportiva.
In particolare, nel referto del tracciato del 2017, era stata sottolineata un’extrasistolia a due morfologie, un indizio che la centralina elettrica del cuore del difensore di Fiorentina e Nazionale e, prima, di Roma e Cagliari, non funzionava come avrebbe dovuto. E’ del tutto evidente che tale problematica non poteva consentire al giocatore di disputare alcun incontro. Il trentunenne capitano della Fiorentina, in base a ciò che era emerso nei tracciati effettuati sotto sforzo, avrebbe dovuto essere sottoposto a indagini più accurate per scongiurare la presenza di patologie cardiache potenzialmente pericolose? Come un holter cardiaco e una risonanza magnetica? Astori soffriva di una patologia subdola che nella notte del 4 marzo scorso ha causato prima una tachicardia e poi una fibrillazione ventricolare che lo ha ucciso nel suo letto d’albergo a Udine, dove la Fiorentina si trovava in ritiro prima del match che avrebbe dovuto disputarsi al Dacia Arena nel pomeriggio di quella maledetta domenica. Soffriva di una forma iniziale di cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, come è stato evidenziato nella perizia consegnata alla procura di Udine dai luminariGaetano Thiene professore emerito di Anatomia patologica all’Università di Padova e Carlo Moreschi, patologo, professore dell’Università di Udine.