
Az Alkmaar-Napoli 1-1. Gattuso: c’è rammarico ma poteva andare peggio
"Potevamo chiuderla e non siamo stati bravi. La nostra non è stata una grandissima prestazione"
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Lo Spartito è quello già anticipato tre giorni fa. Parole e Musica dettate dal Buonsenso del Tastierista. Perdonate la velata e inelegante Autocitazione… Tutto secondo Copione, dunque! Confermata la Sceneggiatura già illustrata nel pezzo pubblicato Domenica scorsa titolato “Oggi entra Carnevale…”. Con le dichiarazioni di voto ancora in corso nell’Aula del Senato, le conclusioni della giornata possono condensarsi così: il Premier Giuseppe Conte chiude i conti con Matteo Renzi e racimola i numeri necessari per avviare con quanti ci staranno un nuovo Patto di Legislatura. Morale della Favola, l’Inquilino di Palazzo Chigi - dopo aver legnato un anno e mezzo fa il Matteo della Lega - tra ieri e oggi ha rottamato il Matteo da Rignano. Da parte sua, Matteo Renzi surclassando il Mitico Tafazzi è riuscito nell’Impresa di Rottamare se stesso e il suo Giocattolo Italia Viva. L’ex Capo Scout ora sarà costretto a togliere il disturbo, sarà costretto a tenersi lontano dalle Stanze che contano. Finirà ai margini della Politica, per Lui rien ne va plus, il Gioco è chiuso, Game Over! E adesso pover’uomo…, verrebbe da dire prendendo in prestito il titolo del romanzo di Hans Fallada. Già perché ormai lo hanno conosciuto tutti e non lo vogliono né a Destra né a Sinistra né al Centro. Da sottolineare che con l’astensione sulla Fiducia Italia Viva non ha compiuto alcun atto di generosità né di responsabilità; con l’Astensione non ha inteso salvare né il Governo né il Paese; Italia Viva ha compiuto questa scelta nel disperato tentativo di salvare dall’estinzione se stessa, il proprio Capo e – salvo imprevisti - le pagnotte dei Fedelissimi fino al termine della Legislatura. Nessuno tra i Renziani – insomma – ha inteso rischiare i 13mila euro al mese di stipendio sul tavolo della Roulette della Crisi. Italia Viva si arrampica sugli specchi, niente di più spregevole l’ammantare con Alti Valori le nefandezze di cui ci si rende Autori. Ed è ciò che hanno fatto Quelli di Italia Viva. Capitolo chiuso, il Rignanese – vedrete – finirà col trasformarsi in residuale Orpello dell’Italica Politica. Un Fenomeno da Circo da parcheggiare ai tavoli dei Bar di paese. Una particina nel prossimo film di Pieraccioni gli calzerebbe a pennello. E adesso che succede? All’ovvio interrogativo la risposta è facile facile: bloccata la frana grazie all’intervento di pochi non disinteressati Soccorritori – frana che stava per travolgere il Governo e il Paese - da domani inizieranno le trattative finalizzate alla costruzione della quarta gamba sulla quale far camminare l’Esecutivo. Occorre formare un nuovo Gruppo attorno alla sigla Maie-Italia 23, un nuovo Gruppo in grado di darsi programma e Valori comuni. Il Grosso del Lavoro parte da domani. Il dotarsi di Programma e Valori Coerenti dovrebbe essere esigenza prioritaria anche dei Cinquestelle; esigenza prioritaria finalizzata a darsi quella identità e quella progettualità che tuttora mancano nonostante gli Stati Generali di recente memoria. Il dirsi né di Destra né di Sinistra è un equivoco da cestinare. Ma non è tutto. I Cinquestelle devono anche comprendere che non può più bastare l’imperativo “Onestà” se questa parola è avulsa da Valori trainanti. Si può restare Onesti anche accettando le Regole – il più delle volte compromissorie – della Politica e della Democrazia. Qualcuno spieghi ciò a Di Maio e Compagnia bella. Magari citando i nomi di Aldo Moro e di Enrico Berlinguer… Ps. “Sopra le Righe”, è uno spazio in progress che a seconda degli avvenimenti di giornata aggiornerà il commento arricchendolo. “Sopra le Righe” è uno spazio che offre a chi scrive il privilegio di potersi esprimere in prima persona su fatti non necessariamente legati alla quotidianità. Uno spazio eretico in cui le opinioni del sottoscritto talvolta non appariranno coerenti con la linea editoriale. Voltaire docet… Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola gratificata dalla maiuscola. La maiuscola – insomma – funge da sottolineatura. Chiedo venia a Quelli della Crusca,,,
Tra le novità della Subaru XV MY21 risalta il design che si aggiorna senza stravolgere le apprezzate linee del modello. Oggetto principale del restyling è il rivisitato frontale dell'auto: una rinnovata mascherina, un nuovo disegno del paraurti, più pronunciato, e un cofano più spiovente caratterizzano ancor più sportivamente le linee di SUBARU XV. Si aggiorna anche il design dei cerchi in lega, differenziato per gli allestimenti con motorizzazione 1,6 benzina o e-BOXER, il sistema di propulsione Subaru di nuova generazione che combina un'unità elettrica con i due pilastri della tecnologia Subaru: il motore BOXER e il Symmetrical AWD. Inoltre si aggiungono delle nuove colorazioni inedite. Lapis Blue Pearl, disponibile per le versioni 1,6 Benzina. Horizion Blue Pearl e Plasma Yellow Pearl sono invece le nuove tinte per le versioni e-Boxer. Il livello tecnologico degli equipaggiamenti Style Xtra e Premium cresce ulteriormente grazie all'introduzione della telecamera frontale, un elemento imprescindibile per chi fa del comfort, della facilità di guida nel traffico e della sicurezza al volante la ragione di acquisto dell'allestimento: questa tecnologia infatti facilita e semplifica la guida in situazioni estremamente comuni nella propria vita quotidiana. Le versioni e-boxer si arricchiscono inoltre di nuove tecnologie: X-Mode con 2 modalità, SI-Drive ed e-Active Shift Control. Il sistema X-Mode è stato aggiornato e aggiunge ora la possibilità di gestire la trazione in diverse condizioni metereologiche e stradali: Snow/Dirt è perfetta per affrontare superfici scivolose coperte di neve, terra o ghiaia; D.Snow/Mud ideale su strade particolarmente impervie su cui gli pneumatici potrebbero rimanere totalmente senza trazione come neve alta o fango profondo. Il sistema SI-Drive, sistema di gestione dell'elettronica del veicolo, consente di personalizzare la risposta ai comandi del guidatore nelle due modalità "Intelligent" e "Sport". Questo sistema - abbinato ai Paddle Shift al volante che permettono una gestione manuale delle cambiate - amplifica il divertimento di guida. In aggiunta, viene offerto per la prima volta l'e-Active Shift Control che si attiva mentre il veicolo è in modalità SI-Drive Sport: quando il guidatore - prima dell'inserimento in curva - affonda il pedale del freno, viene simulata una scalata di marcia con il duplice effetto di aumentare il freno motore in curva e favorire l'uscita con una pronta accelerazione grazie al regime motore già prossimo al regime di coppia massima.
Cara GeVi, i jolly da giocare sono finiti Con Forlì imbattuta ed in fuga, gli azzurri affrontano la Stella Azzurra Roma al PalaCoccia di Veroli per l’anticipo della prima giornata di ritorno del campionato in un ambiente innervosito dall’inopinata sconfitta subita ad opera della Kienergia Rieti. Brutta, bruttissima la sensazione rimasta dopo che i fantasmi di Ferrara sono riaffiorati contro un’avversaria che ha ruotato appena 7 giocatori ed ha avuto la meglio al supplementare, e non possono considerarsi alibi i problemi fisici accusati da qualche giocatore in settimana. Domani sera la GeVi sarà chiamata a dire cosa vuol fare da grande, perchè la qualificazione al girone bianco della seconda fase comincia ad essere messa in discussione, perchè le problematiche fisiche hanno accentuato, non creato, le difficoltà che i ragazzi di coach Sacripanti hanno evidenziato fin dalla prima uscita in casa dell’Eurobasket Roma. Contro l’altra squadra capitolina, regolata agevolmente all’andata con un 73-54 che solo la voglia di far esordire i giovani ha evitato si trasformasse in un passivo più pesante, servirà ritrovare la vittoria, certo, ma anche le certezze, difensive ed offensive, che questa squadra pare aver smarrito dal post derby. Non è un caso, infatti, che Parks abbia “attirato” la produzione offensiva a sè nella sfida di domenica, è più frutto del talento dell’ala statunitense che ha mascherato, per buona parte del match, le difficoltà di un roster abituato a segnare con tutti i suoi elementi, e produrre tanto. Se n’è accorto coach Sacripanti che ha voluto alzare l’attenzione dei suoi: “Dobbiamo assolutamente essere bravi a resettare l’ultima sconfitta con Rieti e riuscire a scendere in campo con grande energia e concentrazione. Affrontiamo una partita insidiosa contro una squadra dalla grandissima fisicità e che sta migliorando gara dopo gara. Sarà una partita dura da affrontare con attenzione sperando di recuperare tutti gli infortunati per poter arrivare al meglio alla sfida con la Stella Azzurra Roma. Sarà importante mantenere l’alta l’intensità per tutti i 40 minuti della gara perché le partite possono cambiare in qualunque momento.” L'AVVERSARIO L’ha detto il tecnico canturino, la Stella Azzurra non è quella squadra docile affrontata e travolta pur senza Josh Mayo in campo; certo, gli stellati si sono appena privati di Laster, restando con un solo USA a roster, ma hanno trovato in Thompson un leader affidabilissimo, come dimostrano i suoi 23.6 punti di media con il 53% da 2 ed il 45% da 3; il capocannoniere del campionato. Attorno crescono i vari Menalo, Giordano, Fokou, tutti sotto l’ala protettrice di Lazar Nikolic, perno dei capitolini. Se qualcuno era stato ingannato dalla classifica di Rieti, farebbe bene a non sottovalutare i padroni di casa, nonostante abbiano ottenuto solo una vittoria nelle 10 uscite precedenti: squadra in crescita, che sta trovando degli equilibri che la potrebbero portare a competere per tentare la salvezza ed avere ottime chances, visto anche il livello superiore mostrato dalle compagini del girone rosso rispetto alle dirimpettaie del verde, di mantenere la categoria. La stessa Ferrara, prima mannaia sul percorso azzurro, ha dovuto sudare le famigerate sette camicie per uscire indenne dal PalaCoccia, sarà necessario ritrovare la GeVi che si è solo intravista in questo primo scorcio di stagione. L’ULTIMO PRECEDENTE Si va a ritroso fino alla Serie B 2016/17, quattro anni fa quasi esatti, visto che la sfida, valevole per la seconda giornata di ritorno, si disputò il 21 gennaio 2017; all’Arena Altero Felici la Gevi di Visnjic (20) e Stefan Nikolic (16), dopo aver resistito alla partenza sprint dei padroni di casa che rischiò di causare l’ulcera all’allora coach azzurro Ponticiello per quanto concesso dalla sua retroguardia, schiantò i capitolini con un secondo tempo monstre per intensità difensiva e s’impose per 61-79. Intensità difensiva, quella che gli azzurri, agli ordini di coach Sacripanti, dovranno presto ritrovare per potersi rilanciare in vista del prosieguo di stagione. Appuntamento fissato sul calendario per domani, 20 gennaio, ore 18, con la palla a due. L’incontro sarà diretto dai fischietti Mottola di Taranto, Bonotto di Ravenna e Miniati di Firenze. Per i tifosi, ancora alle prese con le porte chiuse a causa della pandemia, sarà possibile vedere il match attraverso LNP Pass, per gli abbonati, oppure, in differita, su Telecapri Sport, tv ufficiale della GeVi Napoli, al canale 74 del digitale terrestre. Non mancheranno gli aggiornamenti testuali della pagina Facebook del Napoli Basket.
Da martedì 19 gennaio 2021, alla Cappella Palatina del Maschio Angioino di Napoli, riapre la mostra d’arte fotografica di Assunta Saulle, “Luce 1”. L’esposizione a cura Carla Travierso, prodotta da Black Tarantella e promossa dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli sotto il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, nasce da un’idea di Andrea Aragosa e si potrà visitare gratuitamente dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 17 fino al prossimo 1 marzo. In mostra 40 opere di diversa dimensione e formato tra fotografie, light box, stampe su plexiglass e fotoceramiche, che nascono dal desiderio di stravolgere l’opacità delle figure, di dominare la forma plastica e formulare un mondo in cui l’individuo esprime la sua libertà attraverso la possibilità di diventare luce. Affascinata dagli ideali della fotografia futurista, Assunta Saulle inizia la sua sperimentazione con l'idea di svincolarsi dalla costrizione prospettica della macchina fotografica, dalle regole estetiche prevalenti nella nostra attuale cultura, cercando nella fotografia una nuova indipendenza e il superamento della traccia già percorsa per raggiungere risultati intensamente emozionali ed onirici. La mostra comprende diverse immagini che appaiono dinamiche e lasciano scorgere all’osservatore la traiettoria del gesto, attraverso gli echi luminescenti che colgono il soggetto al limite del dissolvimento completo della forma. L’obiettivo di queste opere è quello di analizzare la fugacità del tempo e di indagare la realtà oltre lo sguardo: se i corpi nello spazio si muovessero nel tempo dilatato emanando luce, con una miriade di colori, vedremmo nuovi corpi nello stesso corpo, nuove storie e nuovi richiami nella stessa rappresentazione. Porre occhi gemma sulle figure è un espediente meditato per osservare cosa accade oltre le orbite, una spinta oltre il tempo, spostando l’attenzione dall’opacità del soggetto al suo movimento di luci che graffiano il buio, insinuando una rilettura dei soggetti rilegati nella memoria del passato, ma liberi di riapparire nell’universo contemporaneo. L’atto artistico si concentra soprattutto sulla preparazione del soggetto in movimento, infatti tutti gli scatti fotografici sono originali creati con tempi espositivi lunghi e non sono ritoccati successivamente. Gli esperimenti cronofotografici s’inseriscono in un panorama sperimentale che parte dagli esperimenti Étienne-Jules Marey a quelli di Eadweard Muybridge, passando dagli esperimenti futuristi di Anton Giulio Bragaglia. Le tracce fenomenologico-digitali sono una volontà di restituire una traccia esistenziale, psicologica del soggetto, un’impressione inconscia che ribalta, deforma e dilata la temporalità per essere più aderenti all’autenticità di un soffio antropomorfo, un fiato trasformato in immagine. Attraverso la sperimentazione e la ricerca continua del fotodinamismo, la composizione approda inevitabilmente a richiami iconografici della pittura barocca e della pittura di inizio novecento, ma è anche densa di sollecitazioni alla cinematografia. La fotodinamica della Saulle non è riproduzione ma azione, creazione, presupposti fondamentali per il rinnovamento continuo dell'arte che non ambisce necessariamente all'eternità ma che vuole essere riflessione per il presente.
Troppa fatica nei momenti clou, i fantasmi di Ferrara che si fanno più vivi che mai. La GeVi incappa nella terza sconfitta stagionale arrendendosi ad una Rieti molto più corta di lei ma brava a rientrare da svantaggi pesanti. Vince chi ci ha creduto di più, chi è stato più lucido, contro una squadra che non ha saputo dare il supporto necessario ad un Parks finalmente leader e ad un Monaldi che stava per risolverla da solo. Corale e coriacea la compagine reatina, fortunata – ma chiunque vinca ha la sorte almeno neutrale – perchè audace. La GeVi, invece, spreca, concede lo spazio dentro lo smile con troppa facilità, ne paga le conseguenze a rimbalzo. LA CRONACA Il PalaBarbuto sarà anche vuoto, ma l’amore dei tifosi azzurri arriva “per corrispondenza” con un eloquente striscione della Curva Est che recita testualmente <<La “diffida” per pandemia…non muta il nostro amore. Per la città, per la curva, portaci la promozione>>; una carica in più per la GeVi, chiamata ad un pronto riscatto dopo la sconfitta maturata in quel di Forlì. Pino Sacripanti sorprende tutti con un quintetto in cui ci sono sia Zerini che Iannuzzi, con Parks in spot di ala piccola e Monaldi e Marini a compleare il reparto esterni; risponde coach Rossi con Stefanelli, Sanguinetti, Pepper, De Laurentiis e Taylor. I primi due punti del match arribano da un preciso jumper di Stefanelli dall’area; la risposta di Parks è una giocata di lusso sul piede perno. Subito dopo arriva una palla rubata che si trasforma nella tripla di Monaldi. Rieti riaccorcia grazie a De Laurentiis, bravo a sfruttare il rimbalzo offensivo, poi risorpassa con Pepper, bravo a concludere la penetrazione con un appoggio liftato. La Gevi, però, non si perde d’animo: Iannuzzi batte Taylor in allontanamento per il controsorpasso, poi pesca Parks che inchioda la schiacciata a due mani. Gli azzurri si accoppiano bene in difesa, con Parks a duellare fisicamente con Taylor, e fanno circolare palla con pazienza e velocità: ne viene fuori la tripla piedi a terra di Zerini che castiga gli amarantocelesti. Il canestro del +8 azzurro, a firma Monaldi, costringe il tecnico reatino a chiedere il minuto di sospensione. Dalla panchina esce ancora il quintettone della GeVi che, pur concedendo qualcosina dal perimetro, non sfruttato dalla Kienergia, sigilla il canestrocon Iannuzzi che cancella Taylor con una stoppata. La tripla di Parks sigla il +11, ma subito dopo la GeVi si addormenta perdendo una palla sanguinosa e concedendo due punti facili; la risveglia Zerini con la seconda tripla, poi Marini s’inventa un canestro totalmente d’istinto. È notte fonda per i lunghi reatini, Zerini s’improvvisa agente di polizia e stoppa tutti, forse rei di non avere validi e giustificati motivi per transitare nel pitturato, diventato zona rossa. La difesa azzurra regge ancora e solo un canestro molto fortunoso di Taylor permette agli ospiti di chiudere il primo quarto sotto di sole 9 lunghezze (24-15). Si rivede Josh Mayo, l’ex Varese s’inventa un long two dal palleggio a cui risponde Stefanelli che, poco dopo, viene richiamato in panchina leggermente zoppicante. Il repertorio di Mayo è vario e multicolore: nella stessa azione fa andare a spasso tutta la difesa ospite, finta l’attacco al ferro e serve a Lombardi, arrivato a rimorchio, il più goloso degli assist che l’ala ex Biella conclude subendo anche fallo. La reazione amarantoceleste fatica ad arrivare, soffocata dalla difesa asfissiante dei neoentrati Uglietti e Sandri; nel frattempo la GeVi si piace, quasi si specchia: la tripla di Marini è l’ennesima dimostrazione di cosa possa fare questa squadra quando la palla circola a dovere. Rieti segna solo dalla lunetta, abbocca sistematicamente alle penetrazioni degli esterni collassando e lasciando sempre l’uomo libero in angolo, pronto a tirare piedi a terra, e dimenticando ciò che accade sul lato debole. Solo gli errori al tiro di Napoli permettono ai reatini di tenere lo svantaggio intorno ai 10 punti ed alla sua zona di tenere il campo contro il “quintettino” di Sacripanti che tiene in panchina entrambi i pivot a roster. La GeVi allunga ancora con una transizione fulminea conclusa da Monaldi. L’appuntamento fisso della GeVi con il fallo sul tiro da 3 si ripropone a 3’ dall’intervallo, Sanguinetti sfrutta solo due dei tre tiri, ma bastano per riavvicinare gli ospiti sotto la doppia cifra di svantaggio; il canestro del -7, targato Stefanelli, convince coach Sacripanti a chiamare il time-out e riequilibrare la squadra dopo la girándola di cambi che aveva caratterizzato gli ultimi possessi. Si rivede Jordan Parks, l’ala azzurra trova i suoi primi punti del secondo quarto dalla lunetta, con il bonus del terzo fallo forzato a Taylor, poi arriva in doppia cifra con un canestro dalla media. L’ultimo minuto vede Napoli allungare la difesa, ne viene fuori un tiro fuori misura di Pepper. De Laurentiis prova ad accorciare con un il tap in vincente in cui sovrasta Iannuzzi, tuttavia il primo tempo si chiude con uno step-back di Monaldi per il 39-28. Al rientro dagli spogliatoi, la Gevi ripropone il quintetto tipo di questa stagione, Zerini e Lombardi agiscono sotto il tabellone con gli esterni Parks e Marini ispirati da Monaldi. È ancora Rieti ad inaugurare il punteggio della terza frazione: Pepper sfida il diretto avversario e segna con l’aiuto del ferro, poi Stefanelli forza il terzo fallo di Marini e fa bottino pieno dalla lunetta. La reazione azzurra c’è, ma vede solo il ferro sulla tripla tentata da Marini, Pepper lo imita, per fortuna della GeVi. La difesa di Napoli si registra, Rieti perde una palla su cui si avventa Parks che viene, però, placcato rugbysticamente da Sanguinetti, antisportivo da manuale che frutta un punto di Parks e due di Lombardi. Non è così evidente l’antisportivo firmato a Parks che litiga con Ponziani sotto canestro per la palla. Il lungo reatino fa solo 1/2 ai liberi; il possesso successivo vede Pepper sbattere sulla difesa Zerini che, tuttavia, gli arbitri considerano fallosa: anche l’ex Latina fa 1/2. Parks, però, non è in vena di abbassare le braccia, il suo punto numero 14 è un inno alla caparbietà, così come la sua difesa successiva che porta Rieti all’infrazione di 24”. Napoli, però, s’inceppa: concede un canestro facile a Fumagalli, lasciato libero di fare quel che vuole nel centro dell’area, poi prende in faccia la tripla di De Laurentiis: per la panchina è il momento di parlarci su e dal time out viene fuori Uglietti che rileva uno stanco Monaldi. Ma non serve, la tripla di Stefanelli in uscita dal blocco ed il canestro di De Laurentiis riportano Rieti a -2; ci pensa Parks a chiudere il parziale di 10-0 con una tripla che si aiuta con il tabellone; Stefanelli è indiavolato e risponde nuovamente dall’arco, Parks accetta la sfida e fa altrettanto, ma la Kienergia ora ci crede ricuce fino al -1. Alla GeVi serve Mayo. Il play azzurro si guadagna un viaggio in lunetta che trasforma , poi collabora nella difesa che permette ad Uglietti di siglare il 56-51 che chiude il terzo periodo. L’inizio dell’ultimo quarto è nel segno dell’asse Fumagalli-De Laurentiis che costruice la schiacciata del -3 reatino; Mayo non pare in giornata al tiro, così deve invenstarsi una serpentina che ubriaca la difesa avversaria. Rieti, però, è in totale fiducia e rintuzza subito, Napoli troverebbe anche la giocata della scossa con un canestro e fallo di Uglietti, ma la terna, che in un principio aveva dato il canestro valido, decide di cambiare avviso, Sacripanti vuole calmare gli animi e chiama time out per disegnare la rimessa. Poco male, 3 punti la GeVi li segna lo stesso con la tripla frontale di Sandri, tuttavia lascia aperta la porta sul retro a De Laurentiis che riporta a 4 le lunghezze di distanza. A 4’ dal termine appaiono i fantasmi: Stefanelli centra il canestro da 3 per il sorpasso ospite, sul capovolgimento di fronte Mayo non concretizza e la panchina azzurra è costretta ad un nuovo minuto di sospensione dal quale Sacripanti tira fuori Parks, Zerini e Marini. La GeVi rimette il naso avanti con Sandri che sfrutta alla grande l’assist di Mayo, tuttavia Pepper la castiga dall’angolo, a 2 minuti dalla fine Napoli è sotto di 2. Il pareggio arriva dalla mano di Parks che sfrutta bene l’assist di Zerini arrivando a rimorchio, ma la risposta reatina è immediata e mortifera con il solito De Laurentiis. Napoli pareggia ancora dalla lunetta con Parks, Sacripanti aggiunge Monaldi a Mayo in regia; il play americano fallisce il sorpasso, è overtime. La GeVi soffre maledettamente il backdoor, De Laurentiis lo sa e segna i primi due punti del supplementare. Rieti fallisce l’allungo dalla lunetta con lo 0/2 di Stefanelli ma né Mayo né Monaldi ne approfittano; lo fa Parks che rimedia al suo errore con rimbalzo e canestro, ma deve arrendersi alla tripla di Pepper. Napoli rintuzza con Sandri ma Taylor risponde immediatamente per il +3 a 1’38 dalla sirena, poi Stefanelli allunga a +4. Monaldi è il capitano e suona la carica con una tripla delle sue, poi ruba…
Il Napoli ritrova la verve, la voglia di vincere e il gioco e travolge la Fiorentina con un 6-0 che non ammette repliche. Gli azzurri chiudono la sfida nel primo tempo anche se la Fiorentina non ha demeritato ma viene punita oltremodo. Subito in gol Insigne al 4’. Petagna raccoglie palla in area e serve il talento di Frattamaggiore che insacca. L’attaccante milanese serve un assist anche per il 2-0 di Demme, Il 3-0 è firmato da Lozano dopo una serpentina ubriacante di Insigne che fa una strepitosa azione e serve il messicano che da solo davanti al portiere viola non sbaglia. Il 4-0 arriva per merito di Zielinski che raccoglie un tacco di Demme e con un bel diagonale firma il poker azzurro (quarta rete stagionale per lui). Nella ripresa, il Napoli come ovvio è attendista. La Fiorentina va vicina al gol con Castrovilli ma è Koulibaly a negarle gioia del gol salvando sulla linea. Gli azzurri palleggiano e rischiamo raramente. Gattuso opera una serie di sostituzioni anche perché mercoledì c’è la sfida di supercoppa con la Juventus. Il 5-0 lo firma Insigne su calcio di rigore assegnato per fallo su Bakajoko. Nel finale arriva anche la firma di Politano che fissa il punteggio sul 6-0. Napoli straripante.
Occhio al calendario. Oggi, 17 gennaio, inizia il periodo del Carnevale. E nella prima domenica della stagione delle Beffe e dei Travestimenti è opportuno guardarsi bene dagli Scherzi. Premesso ciò, è tipico della Italica Informazione drammatizzare ciò che non è serio. Come non è serio il teatrino politico al quale ci stanno facendo assistere in questi giorni. A sentire le dichiarazioni di ieri dei Primi Attori dello Psicodramma Politico - dichiarazioni acriticamente amplificate dai Media - e a giudicare dalla conseguente Ammuina, un solo invito viene da rivolgere al Premier Giuseppe Conte: Non si curi dei sussurri e grida, vada nelle Aule del Parlamento come se non fosse accaduto niente, dica ciò che ha da dire e chieda infine la Fiducia. Vedrete - secondo quanto suggeriscono esperienza e buonsenso - spunteranno come funghi i Soccorritori del Governo. Spunteranno nelle vesti di “Responsabili”, di “Costruttori”, di “Vietcong Mastelliani” o di Renziani pentiti. La ragione della probabile fioritura di Soccorritori Last Minute è ovvia. E si spiega nel fatto che l’attuale Geografia delle Aule Parlamentari non consente – salvo oscene capriole e vomitevoli piroette - nuove Maggioranze e nel prendere atto che è fortissimo il deterrente al voto anticipato. Vi saranno infatti 300 poltrone in meno tra Camera e Senato nel nuovo Parlamento in seguito al taglio del numero degli Eletti, ergo le Ricandidature e le Riconferme saranno ad Altissimo Rischio. Il tutto mentre sfumerebbero altri Due Anni di Stipendio sicuro da 13mila euro al mese. Quanto basta per ritenere tutta una montatura mediatica la suspence che si sta alimentando attorno all’appuntamento di martedì al Senato. Quanto basta per ritenere Clownerie allo stato puro le esibizioni alle quali i soliti Insaziabili Raglianti ci stanno facendo assistere. Conte dunque non tema, nessuno oserà fargli Scherzi di Carnevale. Il Premier dorma sonni tranquilli. I veri problemi ora li ha il Matteo da Rignano… Ps. “Sopra le Righe”, è uno spazio in progress che a seconda degli avvenimenti di giornata aggiornerà il commento arricchendolo. “Sopra le Righe” è uno spazio che offre a chi scrive il privilegio di potersi esprimere in prima persona su fatti non necessariamente legati alla quotidianità. Uno spazio eretico in cui le opinioni del sottoscritto talvolta non appariranno coerenti con la linea editoriale. Voltaire docet… Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola gratificata dalla maiuscola. La maiuscola – insomma – funge da sottolineatura. Chiedo venia a Quelli della Crusca,,,
Una tegola prima della sfida con la Fiorentina: Fabian Ruiz positivo al Covid. Tutti negativi gli altri giocatori. I tamponi effettuati questa mattina ai componenti del gruppo squadra ad accezione di Fabian Ruiz. Il calciatore spagnolo è risultato positivo e osserverà il periodo di isolamento presso il proprio domicilio", questo il tweet della SSC Napoli che ha comunicato dunque la positività di Fabian che si aggiunge a Victor Osimhen e salterà almeno le gare contro Fiorentina, Juventus e Hellas Verona. Alex Meret, a Sky, ha parlato alla vigilia: Sono giornate importanti, c’è bisogno anche di staccare un attimo, di scaricare fisico e testa. Stiamo giocando ogni tre giorni, è un periodo molto impegnativo e c’è bisogno di questo. Gattuso è stato giocatore fino a poco tempo fa, sa come funziona la testa di un calciatore. Sa benissimo come lavoriamo e quanto è importante il recupero. È molto bravo e diventano necessarie giornate di riposo. Periodo negativo? Anche se c’è negatività sappiamo quanto valiamo e quello che possiamo fare. Abbiamo avuto un periodo un po’ negativo, ma nelle ultime partite abbiamo creato tantissimo. Se continuiamo così raccoglieremo i frutti. Dobbiamo essere più cattivi davanti, per concretizzare meglio. Essere più attenti in fase difensiva perché abbiamo concesso troppo nelle ultime due partite. Noi pensiamo solo a noi stessi e a lavorare, questo ci porterà ai risultati. Callejon? Ho avuto la fortuna di poterci giocare insieme negli ultimi due anni, è una persona veramente bella, anche per come lavora in campo in modo professionale. È veramente un grande calciatore, sono contento d’incontrarlo e di aver passato due anni belli con lui. Coppa Italia vinta? Quel trionfo fu merito mio e di tutta la squadra, avevamo fatto una grande partita. Supercoppa? Mercoledì sarà un’altra grandissima sfida e dovremo impegnarci perché la Juve è in un ottimo periodo di forma. Dobbiamo mettercela tutta per portare a casa un altro trofeo". Alla vigilia della sfida ha parlato l’ex Callejon: Josè Maria Callejon ha rilasciato alcune dichiarazioni al sito ufficiale della Fiorentina, in vista della sfida di domani contro il Napoli. Ricordo più bello dell’esperienza a Napoli: “I sette anni meravigliosi che ho vissuto là, è stata casa mia. Voglio bene alla gente, agli allenatori che ho avuto, sarà una sfida un pò strana però sono contento di tornare, vedere i miei ex compagni, tornare nel nuovo stadio Maradona. Questo è lavoro, è il calcio, gli altri sicuramente capiranno che ora sto qua, difendo questi colori e speriamo di fare una bella partita”. A Firenze come ti trovi?: “Bene, sono molto contento, dal primo giorno che sono arrivato sono molto felice di come mi ha accolto la squadra e la città. La mia famiglia sta molto bene, le mie bimbe alla grande, è una bellissima città, ce la godremo dopo il Covid sicuramente meglio”. Un tuo pensiero sulla partita di domani?: “Sarà difficile, sono una bellissima squadra, da tanti anni insieme e conosco tutti molto bene. Dovremo fare una buona fase difensiva, lasciare pochi spazi a loro e cercare di ripartire provando a fare gol”.
Grazie alla mastoplastica additiva, la donna ha oggi la possibilità di scegliere il proprio seno ideale. Non si tratta solo di un trattamento che può rivoluzionare l'estetica del corpo bensì, ristabilendo l'equilibrio e l'armonia con la propria immagine corporea, sono evidenti anche i benefici in ambito psicologico, specialmente in termini di autostima e sicurezza ritrovata. Si tratta di un intervento di routine e sicuro, che richiede un'attenta pianificazione. Prevede il posizionamento di un impianto nel seno così da accrescerne il volume e/o cambiare dimensione e forma. L'inserimento della protesi può verificarsi in sede sottoghiandolare, sottofasciale, sottomuscolare dual-plane. Ciò dipende dal seno di partenza (volume, forma, eventuali asimmetrie, età, etc, etc..) e soprattutto dal décolleté desiderato. Sono molteplici le situazioni in cui la mastoplastica additiva è consigliata: seni piccoli, seni ''svuotati'' (a causa di perdita di peso, allattamento, intensa attività sportiva e/o età), asimmetrie mammarie, seni tuberosi, femminilizzazione dopo il cambio di genere. Dal punto di vista tecnico l'intervento prevede una durata di 90-120 minuti, day surgery nella maggior parte dei casi (senza alcuna notte di ricovero) e riposo dalle attività più faticose per 10-14 giorni. Volume e forma del nuovo décolleté saranno concordati con il medico, ma come essere certi di ottenere il risultato che si desidera? Ogni seno del resto è diverso e quello ideale passa dalle mani del chirurgo, per questo la selezione del professionista è tanto importante. Il Dott. Pietro Loschi, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed estetica, dà la sua definizione di impianto ideale: ''è quello che soddisfa entrambi, paziente e chirurgo''. Il suo metodo di lavoro prevede un'attenta fase di pianificazione del risultato: dal progetto "disegnato sul corpo", alla condivisione di immagini che rispecchiano ciò che piace alla donna e, infine, all'utilizzo di protesi di ''prova'' impiegate durante l'intervento, così da ''scegliere l'impianto più adeguato, apprezzando il risultato definitivo già in corso d'opera''. Sono inoltre impiegati punti interni riassorbibili (non è prevista quindi la loro rimozione) per la sutura. La visita e la fase preoperatoria sono i momenti in cui si decidono il tipo di protesi che saranno utilizzate (tonde o anatomiche), il piano in cui inserirle, il punto di accesso in cui eseguire l'incisione e, di conseguenza, la cicatrice. È un intervento in cui tecniche chirurgiche e risorse tecnologiche sono al servizio del risultato perfetto, che dovrà apparire naturale, armonico, bello ma più grande. Oltre all'impegno presso l'Istituto Europeo di Oncologia-IEO di Milano, Pietro Loschi è presente a Mirandola(MO), Milano e Bologna per attività di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed estetica. Interpreta la professione di chirurgo nella convinzione che il suo compito sia ''comprendere il senso della Bellezza e aiutare le persone a migliorare la percezione di Sé''.
Per la prima volta la direzione creativa viene ceduta a un gruppo di registe ed attiviste di talento che cercano di plasmare e ispirare il mondo. Si parte dal Giappone, dove Monika Mogi esprime il suo bisogno di normalizzare personalità forti ed uniche attraverso immagini potenti ed accattivanti, scegliendo Yuri Hibon, appassionata di agricoltura biologica e sostenibile e l'arciera Ren Hayakawa, vincitrice della medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 2012. "I giovani oggi sono così pieni di idee creative ed hanno un'energia incredibile - spiega Stella McCartney - quindi penso che sia davvero importante dare loro l'opportunità di condividere il loro lavoro e la loro visione. Possiamo tutti imparare tanto da questo. I registi ed il cast di tutto il mondo, che hanno dato vita a questa campagna consapevole, sono incredibilmente diversi sia nel loro background che nelle loro convinzioni. Mi piace vedere come ogni individuo stia lavorando per proteggere il pianeta o la sua comunità a modo proprio e come ognuno di loro abbia catturato la collezione in contesti che celebrano il proprio ambiente, come promemoria del perché sia così importante lottare per proteggerlo". Dal Giappone si arriva poi al Regno Unito, dove la regista Netti Hurley cerca di condividere le storie della sua generazione, scegliendo calm e Violet, una coppia di artisti ed attivisti che condividono la loro gioia d'amore e passione per l'uguaglianza attraverso l'arte. Compare anche Georgia Moot, una voce proattiva in campo di salute mentale e comunità Bipoc ( Black Indigenous People of Colour), che racconta come il movimento la aiuti a mantenere equilibrio e benessere. La prospettiva di New York City è portata in vita dalla regista Anna Pollock, che esplora la cultura giovanile e la cattura attraverso una lente multiforme, scegliendo Lourdes Leon, sostenitrice delle cause ambientali e femministe, comparsa anche nella campagna FW20 adidas di Stella McCartney, e Akili King, una voce giovanile che guida attivamente il cambiamento incentrato sull'inclusività e l'emancipazione femminile. Unite nella campagna, usano la danza come espressione audace e cruda del potere dell'individualità e della forza della comunità. La campagna segna il lancio di Futureplayground ispirata alla terra. La collezione prende spunti di design dallo street sport e le squadre di skateboard femminili, caratterizzata da stampe audaci, contrastanti ed espressive, rese attraverso silhouette moderne che includono giacche destrutturate oversize e pantaloni sportivi, abbinati a pantaloncini al ginocchio a vita alta e crop a maniche lunghe. La collezione si trova a metà strada tra alta moda e prestazioni tecniche avanzate, utilizzando le ultime tecnologie dei materiali, inclusa 'Ready' una tecnologia brevettata da Adidas per la gestione della temperatura, progettata per mantenere gli atleti e gli attivisti di nuova generazione freschi e comodi mentre si muovono, dallo skating al ciclismo. Realizzata per una generazione che si interessa profondamente del proprio impatto ambientale, la collezione pone al centro la sostenibilità come parte dell'obiettivo a lungo termine della collaborazione tra Adidas e Stella McCartney di porre fine ai rifiuti di plastica. Vengono infine introdotti due nuovi materiali Primeblue, un materiale riciclato ad alte prestazioni realizzato in parte con Parley Ocean Plastic, creato tramite i rifiuti di plastica riciclati che sono stati intercettati su isole remote, spiagge, comunità costiere e litorali, impedendogli di inquinare l'oceano e Primegreen, un filato ad alte prestazioni realizzato con il 50% di contenuto riciclato.

Un pari che non serve al Napoli per ottenere la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, ma almeno la squadra di Gattuso può comunque dire di aver ottenuto un punto prezioso. Perché ha anche rischiato grosso dopo essere passato in vantaggio dopo un ottimo primo tempo. E deve dire grazie ad Ospina, vero protagonista dell’incontro. Il colombiano ha sventato grosse occasioni e parato anche un rigore. Il Napoli passa al primo affondo con Dries Mertens (6’) riportato da Gattuso nel suo ruolo naturale di prima punta. Cross di Di Lorenzo per il belga che elude il fuorigioco e mette alle spalle del portiere olandese. Gli azzurri macinano gioco e l’Az sembra intontito. Mertens sfiora ill raddoppio al 15’ dopo una bel passaggio di Fabian, ma spara alto da pochi passi.
I padroni di casa vanno vicini al pareggio con Aboukhlal, ma Ospina si oppone con un intervento strepitoso. La squadra di Gattuso va ancora vicina al raddoppio con Di Lorenzo che spizza un calcio d’angolo di Ghoulam e impegna severamente il portiere olandese. Nella ripresa l’Az è determinato a pareggiare e attacca senza sosta, ma si espone alla ripartenze innescate dal duo Ghoulam-Insigne. Gli olandesi, però, non mollano e pareggiano al 52’ con Martins Indi che con un bel tiro a volo beffa Ospina. Il Napoli sembra stordito e fa fatica a ripartire con i suoi piccoli. Ed infatti l’Az ha la possibilità di passare in vantaggio su calcio di rigore, ma Ospina, strepitoso lo para a Koopmeiners. Ma il Napoli soffre oltremisura, l’Az si riversa in attacco con una furia offensiva incontenibile. Sente di poter far sua la gara. Gli azzurri cercano di rallentare il ritmo e colpire solo in ripartenza. Girandola di cambi di Gattuso che mette in campo 4 giocatori di movimento. Ma è sempre l’Az che cerca la via del gol con il Napoli stanco che cerca di contenere. Lozano ha una buona occasione in contropiede all’80’, ma si fa anticipare dal portiere in uscita. La partita non ha più nulla da dire e finisce 1-1.