Arriva la stretta sul prelievo anomalo dei contanti
Per fronteggiare i fenomeni sommersi di riciclaggio ed evasione, da oggi si accenderà un faro per chi movimenta, fra prelievi e versamenti, oltre 10mila euro in un mese. In concreto sarà l’Uif, l’Unità di informazione finanziaria istituita presso Bankitalia, a poter richiedere formalmente l’invio delle comunicazioni sull’uso ‘sospetto’ di contanti. Si tratta dell’esordio di una misura prevista dalla legge di riforma datata 2017 e adottata nel marzo di quest’anno. In Italia, a differenza di altri Paesi europei, la diffusione del cash è tuttora particolarmente elevata in rapporto agli altri strumenti di pagamento, come assegni e carte di pagamento. “L’introduzione del potere di richiedere ai soggetti obbligati comunicazioni a carattere oggettivo consente di avviare, come prima applicazione del nuovo strumento, una rilevazione su prelevamenti e versamenti di contante per significativo ammontare eseguiti in Italia presso banche, Poste, istituti di pagamento e di moneta elettronica nazionali o europei”, si legge nel rapporto annuale Uif pubblicato poco più di un mese fa. Il primo invio delle segnalazioni sarà effettuato ad inizio ottobre, con riferimento a tutte le “operazioni poste in essere fin da aprile 2019”. L’obiettivo è importante: la nuova base dati, che si stima sarà alimentata dall’afflusso di alcune decine di milioni di record annui, offrirà all’Unità “l’opportunità di potenziare la propria azione istituzionale”. Come? In primo luogo l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette beneficerà delle ulteriori informazioni sull’operatività in contanti dei soggetti d’interesse; l’analisi sistematica e massiva dei dati con strumenti informatici e statistici moderni, anche in collaborazione con gli Organi investigativi e la Dna, consentirà invece “di individuare ulteriori contesti operativi sospetti rilevabili a livello di sistema”. L’indagine non darà invece visibilità per i contanti nelle cassette di sicurezza. Nell’ultimo rapporto l’Uif aveva evidenziato come gli utilizzi “inattesi e anomali” di contante si concentrino nelle aree del centro-Nord, le cui economie offrono maggiori opportunità per l’infiltrazione di capitali illeciti.