Mike Penberthy non dimentica quattro anni speciali, continua a seguire gli azzurri: “Provo tanto affetto per la squadra. Spero vincano il campionato”
Non chiamatela intervista, non era nemmeno in programma. Ma i social sono così, possono portarti delusioni ma anche improvvise sorprese. Come un coach campione NBA che segue una squadra di A2.
Ma non parliamo di un coach qualsiasi, specialmente se rapportato alla città di Napoli: quattro anni intensi, tra la storica promozione conquistata al PalaBigi e le prime esperienze europee dell’allora Pompea di Mario Maione. Da giocatore, uno che già nel riscaldamento valeva il prezzo del biglietto, uno che Matteo Soragna (in una diretta con i ragazzi di Little Talks) ha ammesso di aver dovuto marcare “anche oltre i limiti del regolamento”, per usare un eufemismo. Per tutti, MP3, una sentenza dall’arco; un giocatore capace di segnare letteralmente dal salotto di casa propria e rispondere alla sorpresa dei compagni con un semplice “I’m a shooter”.
Mentre gli chiediamo se possiamo fargli una domanda sulla squadra, ecco che Mike Penberthy ci anticipa e dice tutto con la stessa semplicità con cui metteva triple a ripetizione; lui, pur impegnato nel ruolo di assistant coach ai Los Angeles Lakers, alle falde del Vesuvio ci ha lasciato il cuore e ciò comporta seguire anche l’attualità della GeVi; il primo commento sull’andamento azzurro è entusiasta: “That’s great!”.
E se lo dice un “Signore degli Anelli” come lui, vuol dire che il lavoro della squadra è davvero considerevole.
Napoli, per “Coach Penberthy”, è sinonimo di amore al punto che i sentimenti vengono fuori spontaneamente: “Sono molto felice per la squadra. Provo tantissimo affetto per Napoli, per i tifosi, per la gente e per la squadra”.
Non manca l’augurio per il prosieguo di stagione: “Spero continuino a lavorare duro, che giochino di squadra e vincano il campionato”.
Appuntamento al PalaMangano per il derby contro Scafati; la GeVi, però, ora ha anche una marcia in più: a sostenerla c’è un tifoso davvero speciale.
