Il terrorista Battisti rinchiuso nel penitenziario di massima sicurezza aperto nel 2012
Cesare Battisti, terrorista rosso dei Pac, proletari armati per il comunismo, catturato in Bolivia è ora rinchiuso nel carcere di Oristano, sezione di alta sicurezza As2. La prima ipotesi, Rebibbia, a sorpresa è saltata. È stato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, rivendicando un «risultato storico per il Paese», a dare l’annuncio: «Il momento in cui la giustizia farà il suo corso è quando Battisti varcherà la porta del carcere: a quel punto sconterà la pena dell’ergastolo», ha detto comunicando poi che sarebbe stato portato in Sardegna. Una scelta dettata da motivi di sicurezza, spiegano dal ministero e dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. In quel carcere, nel tempo, ci sono stati mafiosi di prim’ordine, da Vincenzo Sinagra, detto ‘u Tempesta, ad Alfonso Caruana considerato il vice di Buscetta. Recentemente ci è passato Massimo Carminati, l’uomo di Mafia Capitale.
Oggi i ristretti sono 260, l’85% in regime di alta sicurezza. Per Battisti, Rebibbia sarebbe stata comunque solo una tappa. A portarlo ad Oristano sono stati gli uomini del Gom, il Gruppo operativo mobile della penitenziaria. Adesso lo attendono 6 mesi di isolamento diurno e la pena dell’ergastolo. Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi con Salvini e Bonafede, il premier Giuseppe Conte ha sottolineato che la cattura di Battisti “è un grande risultato che dovevamo non solo in astratto, perché avesse effettività la giustizia, ma lo dovevamo ai familiari delle vittime”. E ha rimarcato il “grande lavoro di squadra” non solo a livello di governo ma anche “con le forze di intelligence, di polizia, di Interpol, a tutti i livelli”. “Ora so che andrò in prigione”, sono state infatti le sue parole ai funzionari dell’Antiterrorismo che lo hanno accolto all’arrivo a Ciampino.
A Milano, il procuratore generale Roberto Alfonso e il sostituto Antonio Lamanna, coordinatori delle indagini che hanno permesso di individuare e catturare l’ex terrorista dei Pac, hanno spiegato che gli sarà applicato un ergastolo ostativo, cioè senza possibilità di accesso ai benefici penitenziari, quali permessi, accesso al lavoro esterno, liberazione anticipata. Questa, infatti, è la misura prevista per chi ha commesso reati come quelli per cui è stato condannato in via definitiva Battisti: quattro omicidi, due come esecutore materiale e due come mandante, con finalità di terrorismo. Uno degli aspetti da dirimere o su cui, comunque, il legale potrebbe far leva è se le norme sull’ergastolo ostativo, entrate in vigore nel 1991, si potranno applicare a Battisti, perché gli omicidi sono stati commessi prima, tra il ’78 e il ’79. Se poi Battisti – che non si è mai pentito – decidesse di collaborare, questo potrebbe far decadere il ‘veto’ all’accesso ai benefici: non subito, però, ma trascorsi dai 5 ai 10 anni a seconda del tipo di beneficio, e se seguirà il processo di rieducazione.