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BOMBARDATO L’AEROPORTO DI TRIPOLI, NESSUNA VITTIMA: SOSPESO IL TRAFFICO AEREO

Avanzata del generale Khalifa Haftar, preoccupazione degli Usa per Tripoli

Le forze del generale Khalifa Haftar, al comando dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), hanno bombardato l’aeroporto di Mitiga, a Tripoli, in Libia. È quanto riferiscono fonti libiche slle agenzie di stampa. Allo scalo, unico attualmente operativo nella capitale, non si registrerebbero danni, riferisce il portale di notizie libico Alwasat. In ogni caso è stato chiuso, riferisce Sky News Arabia. Al momento non ci sono notizie di vittime. Secondo il giornalista di al-Jazeera Mahmoud Abdelwahed, che cita fonti dell’aeroporto di Mitiga, “ai passeggeri è stato chiesto di abbandonare lo scalo dopo l’attacco di Haftar alla pista” dell’aeroporto. Il traffico aereo resta sospeso. “Nella zona intorno all’aeroporto i civili erano terrorizzati”, ha aggiunto. Il bombardamento è stato effettuato da due aerei delle forze di Haftar ha riferito la tv satellitare al-Jazeera. Al momento è di almeno 35 morti il bilancio dell’offensiva lanciata giovedì scorso dalle forze del generale Haftar.

Lo ha reso noto il ministro della Sanità del governo di concordia nazionale, Ahmed Omar, in una dichiarazione all’emittente “Libya al-Ahrar”. Il ministro ha precisato che la maggior parte delle vittime sono civili, ma non ne ha precisato il numero. Sabato, invece, l’autoproclamato esercito nazionale libico di Haftar ha reso noto di aver perso 14 uomini nei combattimenti. Gli Stati Uniti si dicono “profondamente preoccupati” per la situazione, sottolineando di opporsi “all’offensiva militare delle forze del generale Haftar e chiediamo l’arresto immediato delle operazioni contro la capitale libica” ha affermato il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, chiedendo che “tutte le forze ritornino nelle loro posizioni precedenti” all’inizio degli scontri perché “la campagna militare unilaterale contro Tripoli mette in pericolo la popolazione civile e soffoca la possibilità di ottenere un futuro migliore per tutti i libici”, in quanto “una soluzione politica è l’unica via per unificare il Paese e offrire un piano di sicurezza, stabilità e prosperità”. L’Ue “si rivolgerà unitariamente alle parti in causa” in Libia “e agli attori regionali per spingere” nella direzione di un ritorno al tavolo dei negoziati, con una “tregua immediata” nelle ostilità. Lo dice l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri Federica Mogherini, in conferenza stampa a Lussemburgo al termine del Consiglio Affari Esteri. “Non abbiamo adottato conclusioni formali scritte, ma c’è un chiaro consenso tra gli Stati membri per fermare immediatamente qualsiasi azione militare all’interno della Libia, che sia da parte di libici, o, e speriamo di no e che non succeda mai, attori esterni” al Paese, aggiunge. Nel corso del Consiglio, conferma, “abbiamo discusso di Libia, anche se non era in agenda. Seguo gli avvenimenti minuto per minuto, che non stanno certo andando nella giusta direzione. Dobbiamo dare un messaggio europeo molto unito e ho visto tra gli Stati membri su questi punti: anzitutto, esortiamo tutte le parti e gli attori regionali a favorire una tregua immediata, ad evitare ulteriori escalation militari e le notizie che arrivano dall’aeroporto non vanno affatto in quella direzione”. “Invitiamo tutti – continua la Mogherini – ad evitare ulteriori azioni militari e a tornare al tavolo dei negoziati, sotto egida Onu. Nessun cittadino libico è felice degli sviluppi recenti: i leader politici e militari libici devono assumersi le proprie responsabilità e dare pace e stabilità al loro Paese. Ho visto unità tra gli Stati membri a questo riguardo”, conclude.

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