Bonafede salvo, la Boschi: “Senza di noi Bonafede a fare scatoloni”. Riunione dei ministri 5 Stelle, al termine di una giornata delicata per la maggioranza di governo che ha visto l’Aula di Palazzo Madama respingere le mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (anche grazie ai voti di Italia Viva).
Nel corso dell’incontro i pentastellati si sono detti soddisfatti per il voto di ieri. Ma le tensioni con il partito di Matteo Renzi restano. È assurdo leggere certe dichiarazioni da parte di Maria Elena Boschi: questo il senso del ragionamento espresso dal capo politico Vito Crimi. Il riferimento è alla frase “senza di noi ora Bonafede sarebbe a fare gli scatoloni a via Arenula”, pronunciata dalla capogruppo di Iv dopo il voto del Senato.
Al centro della discussione anche i temi dell’Europa (Recovery Fund) e della scuola (decreto esame di Stato): dalla compagine di governo grillina filtra malumore per quelle che vengono definite “pressioni” da parte di Pd e Leu “per non istituire i concorsi per gli insegnanti”. Spazio anche a una riflessione sul tema della sburocratizzazione. Dalla pattuglia di governo M5s arriva un pungolo al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a velocizzare le erogazioni dei fondi previsti dal decreto rilancio. “L’ho chiamata vendetta, dovevo dire giustizia.
È in nome della giustizia che, se avessi seguito solo il merito della questione, Alfonso Bonafede non sarebbe più Guardasigilli”, dice in un’intervista a Repubblica Matteo Renzi, leader di Italia Viva che non ha votato le mozioni di sfiducia che avrebbero fatto cadere il governo Conte. “Le poltrone possono tenersele, a me interessa la politica – giura l’ex premier – io voglio sbloccare i cantieri, una politica industriale, un’iniezione di fiducia che consenta al Paese di ripartire.
Qui sta arrivando una crisi occupazionale senza precedenti, bisogna reagire”. Renzi spiega che “Conte ha scelto di metterci di fronte a un bivio e io per l’ennesima volta ho scelto di mettere da parte le mie esigenze personali per mettere davanti l’Italia. E anche stavolta, come ad agosto per mandare a casa Salvini, siamo stati decisivi”. E “se guardo all’interesse di Italia Viva avrei dovuto far cadere il governo. Ma se guardo all’interesse dell’Italia no, abbiamo fatto bene. E del resto io faccio politica, non seguo i sondaggi. I sondaggi ti dicono quanto sei simpatico, i dati Istat ti dicono quanto sei competente.
Mai avuto dubbi su cosa sia meglio”. “Eterno? Macché, sarebbe la negazione della democrazia. Ma nella fase in cui siamo, con il lockdown appena terminato, oltre 30mila morti, disoccupazione verso il 15%, debito/pil verso il 160% penso che sarebbe stato irresponsabile aprire una crisi al buio. Noi siamo gente seria, con la testa sulle spalle”, dice sul governo Conte.