Il Babbo pasticcione e smemorato e la Mamma inesperta nel fare di conti. È finita così che il signor Tiziano Renzi e la signora Laura Bovoli – genitori dell’ex premier nonché ex segretario del Pd – siano finiti agli arresti domiciliari.
Coppia da tempo chiacchierata per un malinteso pallino per gli affari, per la imprenditoria alla sanfasò (“arrangiata” per i non napoletani ndr) e per le scatole cinesi societarie, sono incappati nei fulmini della giustizia con l’accusa di bancarotta. Una cosuccia che accomuna molti affiliati all’appassito Giglio magico.
Entrambi sono accusati di aver provocato dolosamente il fallimento di tre cooperative dopo averne svuotato le casse ricavando così in maniera illecita svariati milioni di euro. Sono aziende collegate alla “Eventi 6”, la società di famiglia già finita sotto inchiesta proprio per una gestione allegra e la sparizione di fondi. Con loro è stato arrestato anche Gian Franco Massone, vicepresidente di una delle coop.
Furbate che si perdono nel tempo… Col gene degli affari, Babbo Tiziano promosse il figlio Matteo dirigente dell’azienda di famiglia, Chill, alla vigilia dell’elezione dello stesso a presidente della Provincia di Firenze. Una furbata per consentire al pargolo ex Capo Scout di giovarsi di ricchi contributi previdenziali con soldi pubblici.
Con i genitori dell’ex premier sono indagate altre 5 persone, tra cui Roberto Bargilli, ex autista del camper di Matteo Renzi durante le primarie del 2012. Gli altri sono gli amministratori delle cooperative che avrebbero agevolato il sistema di Famiglia ritenuto illegale dai giudici.
La notizia ha scosso l’entourage dell’ex Inquilino di Palazzo Chigi e probabilmente ne sconvolgerà i programmi. L’ex Capo Scout – quasi per un perfido sortilegio – appare condannato alla vicinanza con ambienti borderline…