È accaduto a Rezzato, vicino Brescia. Vicino alla svastica anche la scritta “negra”
Raid in un locale di Rezzato, Brescia. La titolare è una ragazza italiana di origine marocchina: “Sono spaventata, non so se riaprirò”. Ignoti hanno sfondato la vetrina nella notte e poi sul pavimento hanno lasciato una scritta: ‘negra’ con una svastica disegnata al contrario. Il blitz è avvenuto in un bar di Rezzato gestito da una ragazza italiana ma di origini marocchine. Sulla vicenda indagano le forze dell’ordine. Sulla pagina Facebook “Rezzato democratica” si legge: “Durante la scorsa notte ignoti si sono introdotti in un bar di Rezzato sfondando le vetrine e imbrattando i pavimenti con segni e scritte ingiuriose rivolte alla titolare.
Segni che stridono con la giornata di oggi dedicata alla memoria delle vittime della Shoah e delle tremende conseguenze del razzismo innalzato a ideologia. Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alla titolare condannando con nettezza questo atto vile e razzista. Siamo convinti che le Forze dell’Ordine sapranno individuare al più presto i responsabili perché questo gesto violento non resti impunito”. “Non so se riaprirò il bar. Ora sono spaventata e turbata. Mi ha colpito che nessuno negli appartamenti vicini abbia sentito i rumori e denunciato”, ha detto Madiha Khtibari, proprietaria del locale preso di mira da un raid razzista e sessista. La donna ha chiuso temporaneamente l’attività. “Spesso ricevevo apprezzamenti insistenti dai clienti e anche minacce verbali. Per questo preferivo sempre farmi accompagnare all’apertura e alla chiusura del bar” ha raccontato. Madiha ha poi spiegato che “quando è suonato l’allarme, credevo che magari fosse legato alla mancanza di corrente, anche perché non mi è mai capitata una cosa del genere. Sono andata al bar tranquilla, e quando sono arrivata era in uno stato indescrivibile. Tutte le vetrate spaccate, delle scritte sia all’interno che all’esterno…ho un portico fuori con i tavolini, e le tende erano state lacerate con dei taglierini, praticamente smembrate. Dentro le bottiglie erano state rotte, con i bicchieri buttati per terra e i frigo svuotati”.
Difficile dire quanto tempo e quanti soldi servano per sistemare tutto: “Prima che le assicurazioni si mettano in moto ci vorranno un paio di settimane. A livello economico non so quantificare i danni. Non so neanche se potrò riaprire, perché dopo una cosa del genere non me la sento”. “E un bar frequentato da uomini – ha aggiunto – e io sono una donna, magari c’è qualcuno che esagera quando beve. Tante volte magari non ci fai neanche caso, per disattenzione o per routine. Poi succede questo e allora ti si accende la lampadina di pericolo, e capisci che forse il gioco non vale la candela”.