Breaking News

Business cremazioni, in Lombardia ha già fruttato 5 milioni di euro

Scoperte macabre a Roma, Biella e Trento: cadaveri gettati in fosse comuni invece di cremarli, nelle urne c’erano sassi e terreno

Il profumo dei soldi e l’odore della morte, il grande business delle cremazioni sta fruttando, finora, nella sola Lombardia, almeno 5.090 milioni di euro. Nel grande baillame dell’emergenza Covid 19, per autorizzare la cremazione, alla sventurate famiglie basta inviare un videomessaggio WhatsApp agli uffici competenti. Facile e senza spreco di tempo e lacrime. Controlli zero. Un “affare” in crescita da una decina di anni che però nasconde macabre verità. Dalla Val Sugana, passando per Biella fino a scendere a Roma Capitale.

E’ di ieri l’incredibile scoperta avvenuta al cimitero di Prima Porta grazie alla segnalazione del parente di un deceduto. Lì facevano finta di cremare i defunti. Alcune agenzie funebri incassano i soldi, poi consegnano un vaso di terra mentre la bara viene seppellita nell’area comune all’insaputa della famiglia. L’uomo aveva fatto cremare la madre e fatto tumulare le ceneri al cimitero del Verano, poi ha ricevuto una seconda fattura in quanto la bara sarebbe invece stata seppellita in un campo comune a Prima Porta: dentro l’urna c’erano sassi e terra. Passiamo al capannone degli orrori di Trento. Pochi giorni fa altra scoperta agghiacciante: scoperti oltre 300 corpi da cremare abbandonati in sacchi di nylon. I becchini della cooperativa sociale dell’Alta Valsugana toglievano le salme dalle bare. I carabinieri del Noe hanno rinvenuto 27 bare contenenti resti umani provenienti da numerosi cimiteri del Veneto che erano state ammassate in un capannone a Scurelle.

Dalla documentazione amministrativa e ambientale sequestrata nel corso delle indagini, gli investigatori ritengono che negli ultimi mesi siano transitate dal capannone di Scurelle più di 300 salme. Ma il business è cosa vecchia. Appena poco prima dell’epidemia da Coronavirus si è scoperto che a Biella in un anno hanno cremato oltre 3.500 cadaveri. Secondo alcuni dipendenti avrebbero autorizzato cremazioni multiple per dimezzare i tempi e raddoppiare i guadagni. Tra le bare ci sarebbero state anche quelle di bambini. Con quest’accusa i fratelli Ravetti di Biella sono stati rinviati a giudizio.   
 

I GUADAGNI DEL BUSINESS

I costi per la cremazione non sono universali ma variano da forno a forno  crematorio e in base ai servizi che si scelgono. Devono avere un costo massimo stabilito che è quello della tariffa ministeriale decisa ma che può essere anche minore in base alle decisioni dei comuni. In media, però, una cremazione ha un costo di circa 500 euro. Tuttavia, non possono, per legge, superare il limite della tariffa ministeriale massima che è di 624,15 più costi dell’urna. A Milano, per esempio, se la cremazione avviene dopo il funerale, il costo della cremazione è di 278,86 euro, mentre se avviene seguito di cambio sepoltura la cremazione della salma indecomposta ha un costo di 99,15 euro e della cassa indecomposti di 51,80 euro, con costo di 78,86 euro per il trasporto al crematorio di Lambrate. Infine, la cremazione dei resti ossei ha un costo di 109,30 euro. A questi costi si aggiunge quello della cassettina ceneri che è di 15,75 euro.

Spostandoci a Roma, i costi della cremazione 2020 sono di circa 500 euro, cui aggiungere i costi per l’urna più eventuali costi di lapidi se l’urna viene conservata in un cimitero. A Firenze per la cremazione di una salma residente il costo è di 362,35 più Iva 22% per un totale di 442,07, mentre per la cremazione di una salma non residente il costo è di 511,60 più Iva 22% per un totale di 624,15 euro. Per la cremazione dei resti ossei, invece, il costo è di 255,80 più Iva 22% per un totale di 312,08 euro. Il totale dei morti da Covid 19 in Italia, aggiornato a ieri 22 aprile, è di 25.085: https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/#box_14. Calcolando un costo medio di 400 euro a cremazione (compreso anche dei diritti amministrativi), posto che tutti i deceduti siano stati cremati, le società funebri hanno incassato circa 10 milioni di euro. Se lo stesso criterio lo adottiamo con la Lombardia, regione con il più alto numero di decessi pari a 12.740, il totale incassato si aggira attorno ai 5.090 milioni di euro.

 LA NORMATIVA E LE TARIFFE

Secondo la normativa vigente, i defunti per Covid-19 non devono essere necessariamente cremati. Una errata informazione, quanto ingannevole, quella della cremazione obbligatoria sta dilagando, ma che non ha alcun fondamento. Al pari dei decessi dovuti ad altre patologie o eventi, i defunti possono essere inumati, ovvero seppelliti in terra, tumulati o avviati a cremazione. Per quanto riguarda le procedure della cremazione le regole, più o meno stringenti, variano da regione a regione. Quando un’impresa funebre interviene su un defunto per Covid-19, lasciandolo con gli indumenti che indossava al momento del decesso, deve avvolgerlo in lenzuolo intriso di soluzione disinfettante e riporlo nella bara provvedendo alla sua immediata sigillatura e trasferimento al cimitero o crematorio.

Loading Facebook Comments ...

leave a reply