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Calcio: Gattuso “timori per il Covid ma Napoli gioca” Az “ammesso” dopo 13 positivita”.

La pandemia da Covid 19 aleggia come uno spettro sul debutto del Napoli in Europa League

L’avversaria del primo turno del girone degli azzurri è l’Az Alkmaar, una squadra falcidiata dal contagio che negli ultimi giorni ha interessato 13 calciatori. Gli olandesi dispongono al momento di una lista di 19 tesserati, quattro dei quali prelevati dalla formazione Primavera, tra i quali il diciannovenne figlio di Ruud Gullit. Il protocollo Uefa prevede che la gara si disputi se sono disponibili anche soltanto 13 giocatori, uno dei quali nel ruolo di portiere. Dunque domani al San Paolo si giocherà. Nell’ambiente del Napoli, però, c’è ovviamente una forte preoccupazione.

 

È ancora troppo vicina l’esperienza della gara di campionato con il Genoa e del contagio che subito dopo riguardò prima Zielinski e poi Elmas i quali dopo 21 giorni sono ancora positivi e non possono rientrare nel gruppo. ”C’è timore e preoccupazione fra noi per la situazione dei contagi dell’Az Alkmaar – ammette Rino Gattuso – ma è lo stesso timore che abbiamo quando usciamo fuori da casa nostra. Il calcio è una grande azienda, sta perdendo tanto a causa dei mancati incassi dalla vendita dei biglietti e dagli sponsor. Noi abbiamo il dovere di far continuare a vivere questa azienda. La preoccupazione c’è ma su certe cose non siamo noi che dobbiamo prendere le decisioni”. L’allenatore si sforza di concentrarsi sul debutto nella competizione europea. ”Per noi – spiega – l’Europa League è un obiettivo. Sappiamo i sacrifici che abbiamo fatto per tornare in Europa e siamo stati fortunati di esserci andati direttamente vincendo la Coppa Italia. È un traguardo importante per tutti noi, dobbiamo impegnarci e passare il turno”. ”L’impegno di domani – aggiunge l’allenatore del Napoli – è complicato. Sembra quasi che dovremo affrontare una squadra di scappati di casa. Invece io dico che il girone è molto difficile e altrettanto sara’ passare il turno.

 

Nell’AZ rispetto alla squadra che lo scorso anno era a pari punti con l’Ajax fino a quattro-cinque giornate dalla fine del campionato c’è stata solo la cessione di un giocatore che è andato al Siviglia. Domani mancherà solo un attaccante titolare”. “Domani – dice ancora Gattuso – ci saranno tre o quattro giocatori che non sono stati presenti con l’Atalanta. Credo che una scelta giusta sia quella di un turnover limitato. Il nostro obiettivo è sempre mandare in campo la migliore squadra possibile. Speriamo che l’epidemia da Covid ce lo consenta. Abbiamo due ragazzi fuori da 21 giorni e sono ancora positivi. Quando torneranno dovranno lavorare per ritrovare la condizione fisica”. Insigne è tornato in gruppo dopo 20 giorni. “Ha recuperato molto bene – rileva Gattuso – e adesso deve solo mettere benzina nelle gambe e allenarsi con continuità. “Non so dire quali traguardi possiamo raggiungere. Io so solo – osserva l’allenatore del Napoli – che ho il dovere di fare giocare squadra sempre al massimo. Arriveranno momenti difficili ma dobbiamo sempre giocare da squadra che abbia la mentalità giusta e che sappia soffrire. A livello tecnico questa squadra è tanta roba. Dobbiamo migliorare nell’aspetto mentale, soprattutto nel comportamento di quando non ci riescono bene le cose. È inutile parlare di obiettivi come lo scudetto o l’Europa League, sono chiacchiere da bar. L’obiettivo vero del Napoli è tornare in Champions League. Strada facendo vedremo dove possiamo arrivare. Dobbiamo migliorare ancora – conclude Gattuso – per quanto riguarda l’equilibrio delle varie fasi in campo. Mi piacerebbe fare una pressione ultra offensiva ma non ci siamo ancora”.

 

La formazione che scenderà in campo resta un incognita. Chi dovrebbe giocare sicuramente è Petagna ma è difficile dire se prenderà il posto di Osimhen o di Mertens. Il belga chiarisce l’importanza del nigeriano per l’attacco dei partenopei. ”Si muove tantissimo e in velocità – spiega – e permette di dare profondità al nostro gioco, per cui io posso stare più lontano dalla difesa e toccare molto di più il pallone di quanto non avvenisse prima”.

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