
“Campetto Grottola”, la nuova agorà Bagnolese
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L' ingegner Giuseppe Esposito stupisce, ancora una volta, con un ottimo noir ambientato, dopo le numerose incursioni nel salernitano, nella Napoli dei primi anni del Novecento. 350 pagine che scorrono gradevoli, sulle quali si muove con grazia il commissario Ruffo, un figlio del popolo
Una delle novità più importanti degli ultimi anni per quanto riguarda il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione è lo SPID, ossia l'identità digitale che permette di accedere a numerosi servizi via web. Ideato nel 2013, lo SPID ha ormai raggiunto la quota di 30 milioni di utenze attivate, con un vero e proprio boom (+10 milioni) negli ultimi 12 mesi. A cosa serve lo SPID L'acronimo SPID sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale e, come suggerisce il nome, è uno strumento ideato per facilitare l'accesso a servizi pubblici forniti online. L'identità digitale, che ogni cittadino maggiorenne può richiedere attraverso una specifica procedura, si compone di una coppia di credenziali, le classiche username e password, e di un ulteriore livello di sicurezza garantito dall'integrazione delle stesse con smartphone e indirizzo e-mail. Lo SPID si inserisce nell'ampia gamma di soluzioni adottate dagli operatori digitali per garantire massima sicurezza nell'uso dei servizi online. L'iniziativa statale, infatti, segue le innovazioni già introdotte nel corso degli anni da società private attive, per esempio, nel campo dell'intrattenimento e dei giochi, come i casino online, che attraverso protocolli avanzati di identificazione degli utenti consentono di accedere senza rischi a slot, roulette e giochi di carte tradizionali come il blackjack 21+3 da PC o da mobile. Grazie allo SPID è oggi possibile accedere a un ampio ventaglio di servizi pubblici, che fino a pochi anni fa potevano essere richiesti solo recandosi fisicamente presso gli uffici preposti. Accedendo con l'identità digitale a portali e app messe a punto dalla Pubblica Amministrazione è infatti possibile comunicare direttamente con gli Enti o avviare e gestire pratiche, come accade per esempio sulle piattaforme dell'INPS o dell'Agenzia delle Entrate, ma anche effettuare pagamenti certificati, per esempio mediante l'app IO. I vantaggi sono evidenti: senza alcun rischio per i propri dati personali, ogni cittadino può risolvere piccole e grandi problematiche in maniera molto più semplice e veloce; al tempo stesso, gli uffici pubblici riescono a gestire meglio il lavoro e a essere più tempestivi e flessibili. Più di 30 milioni gli SPID attivati: la rivoluzione entra nel vivo Pur essendo attivo da ormai quasi 8 anni, solo negli ultimi 2 lo SPID ha conosciuto un boom di attivazioni, dovuto al perfezionamento sia del servizio stesso che di portali e piattaforme della P.A., ma anche ai rapidi cambiamenti che stanno interessando le abitudini di cittadini e consumatori riguardo all'uso di internet da desktop e da mobile. La forte crescita nel numero di SPID attivi è stata certificata dallo stesso Ministero per l'Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, che ha reso noto il superamento della soglia di 30 milioni di utenze, un dato ancora più significativo se si considera che ben 10 milioni sono state attivate in questi ultimi 12 mesi. La notizia rappresenta un segnale importante per l'intero processo di digitalizzazione pubblica, un percorso intrapreso in questi ultimi anni con un certo ritardo rispetto a quanto avvenuto nel settore privato ma con obiettivi importanti. Secondo quanto stabilito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, lo Stato intende per il 2023 avvicinarsi alla soglia di metà della popolazione italiana con SPID attivo, allo scopo di potenziare ulteriormente i servizi digitali, semplificare i rapporti col cittadino e dare la spinta definitiva alla sburocratizzazione delle procedure. Chiaramente, non sarà facile ottenere questi risultati in maniera immediata, ma è evidente che maggiore sarà il numero di cittadini in grado di accedere ai servizi pubblici via web, migliore sarà la gestione degli stessi. In quest'ottica, gli investimenti già previsti proprio all'interno del PNRR dovrebbero risultare decisivi per avvicinare al progetto SPID anche coloro che finora si sono mostrati poco interessati o poco fiduciosi, spingendoli a sperimentare l'importanza di questo strumento. Come richiedere lo SPID Per chi ancora non avesse attivato un proprio SPID personale, sono previste diverse opzioni per poter richiedere l'identità digitale. Per farlo basta aver compiuto 18 anni e possedere un documento di identità in corso di validità, tessera sanitaria, indirizzo e-mail e numero di cellulare: con questi documenti ci si può rivolgere a una delle società autorizzate al riconoscimento e all'emissione dello SPID, come Poste Italiane e Aruba, e seguire la procedura indicata. In breve tempo sarà possibile avere a disposizione uno SPID attivo e funzionante, da utilizzare sia da PC che da smartphone e tablet ogni qual volta vi sia necessità di accedere a servizi pubblici digitali: è facile, veloce e soprattutto utilissimo!
Tutto pronto per il ‘Napoli Print &Cut’ 2022, la prima fiera della stampa e del taglio interamente nata e sviluppata nel capoluogo partenopeo, che oggi arriva alla sua quarta edizione. L’appuntamento è fissato per il 26, il 27 e il 28 maggio 2022 dalle ore 10 alle ore 17: una tre giorni interamente dedicata alle arti grafiche, con tante novità. A cominciare dalla location:l’evento si svolgerà presso la Città della Scienza di Napoli (via Coroglio), dove i visitatori troveranno un’assai ampia vetrina di tutti i macchinari più all’avanguardia e dove saranno ospitati oltre venti espositori. Un cambio di sede rispetto ai programmi iniziali (in una prima fase la sede era stata individuata nell’Arena Flegrea) motivato dalle tante richieste di adesioni ricevute nell’ultimo mese. Nel corso delle tre giornate le più grandi aziende del settore avranno l’occasione di presentare le novità del settore per tutto il Sud Italia e mettere al servizio dei visitatori le proprie competenze e la propria esperienza, interfacciandosi direttamente in loco con i clienti e i potenziali acquirenti. L’ingresso all’evento è GRATUITO, con possibilità di parcheggio in sede. Una location storica e simbolica nel quartiere di Bagnoli,che si traduce nella continua ricerca di innovazione: ‘Napoli Print &Cut’, la cui organizzazione è affidata a Spazio Creativo Srl, in questa edizione avrà infatti il supporto di una squadra di esperti del settore fiera. Un apporto attraverso il quale si mira a creare una vera e propria esperienza e a raggiungere un sempre maggior numero di utenti, allargando così la già ampia platea di fruitori. Il team affiancherà la ormai consolidata squadra di professionisti del settore, dando così maggior rilievo e spazio al parterre internazionale delle prestigiose aziende già presenti. ‘Napoli Print & Cut’ torna dopo due anni di fermo provocato dallo scoppio della pandemia da Covid, e lo fa per riaffermare la sua posizione di primato nel settore grafico acquisita nel corso delle passate edizioni. L’intento degli organizzatori è quello di portare l’evento a livelli sempre più competitivi sulla scena nazionale, e diventare così un punto di riferimento per il Mezzogiorno nel campo delle arti grafiche. “Non ci aspettavamo così tanto entusiasmo e partecipazione da parte degli addetti ai lavori, soprattutto dopo due anni di fermo. È stata una piacevole sorpresa vedere tante aziende campane e non, fare richiesta di adesione. Purtroppo,dato il successo inaspettato dell’evento, non siamo riusciti ad accontentare tutti, ma posso già annunciare che il prossimo anno approderemo nei padiglioni della Mostra D’Oltremare”, commenta Massimo Solimene, direttore Spazio Creativo Srl. Di seguito i partecipanti alla fiera: Smollder, Barbato Macchine, Flexsy, Digital Plotter, Worklinestore, Rcsd, Aremedia, Print Solution, Plaster Spa, Trasfer System,Prima, Rimacc,Erre.Gi.Elle., Tecnogroup, Fontanarosa, Vemar, Kiklos, Modico Graphics, NewWave, Imprinting, Melprom, Ms informatica, Sprint Solution,che rappresentano grandi marchi come Konica Minolta, Prima, Duplo, Brother, 3M, Epson, Trojanlabel, Mimaki, Siser, Flexa, Epilog. Campi Flegrei HD e iLike Communication sono media partner del Napoli Print&Cut 2022 Partner: White Chill Out Antipasteria Ristorante, Pasqualino Bakery, Caffè Cola, Hotel Nuvò, Ristorante Altoforno Bistrot. [wpedon id="44688"]
Dopo l’uscita di alcuni singoli e di tre videoclips, è disponibile il primo album di Stefania Fiorillo “Ad Un Passo Da Te”, prodotto dal Cellar Studio di Napoli di Fabrizio Fedele. Chi conosce il poliedrico ed eclettico musicista napoletano non si stupirà di leggere tra i credits che gli otto brani che compongono il disco sono frutto di una fattiva collaborazione tra il produttore e la cantante. Accanto a questi, i preziosi contributi di Carlo Lomanto, Andrea Pisano (“Un vestito per me”), la featuring di Pino Ciccarelli e del suo sax (“Vado via”) e il brano di Pierpaolo Iermano cantato dalla Fiorillo (“Orlando”). La copertina è basata sui disegni di Floriana D’Ammora. Un lavoro di squadra, al servizio della voce pulita, prestata al jazz, della Fiorillo che cerca di cavalcare l’onda delle intro di chitarra di Fedele fin dalla prima track del disco (“Sunny Day”). I testi sono frutto di una lunga elaborazione personale, che dalla fase dell’ irrisolto e della sospensione del giudizio arrivano e mettono a punto decisioni, rifinendo i contorni del dolore per ricominciare a vivere. Non è un disco che parla d’amore nel senso più tradizionale del termine; piuttosto tratta l’amore, i sentimenti, le relazioni a partire da quella più importante che resta il rapporto con noi stessi. Il sequencing qui è studiato ad arte per infondere nell’ascoltatore il senso del crescendo emotivo, e nel processo di progressiva identificazione tra la storia di chi ascolta e quella narrata nel brano, la track n. 5 (“Cu Nu Filo ‘E Voce) l’unica in napoletano, rappresenta non un momento di arresto nel viaggio tra le note ma la pausa che precede la ripartenza. In questo brano la voce jazz di Stefania Fiorillo si abbandona al retaggio di una cultura musicale antica, che ci restituisce, attraverso il linguaggio, una parte della storia artistica della donna che ha lavorato in teatro cimentandosi con testi come “Festa di Piedigrotta” di Raffaele Viviani. Il brano –forse- più rappresentativo della collaborazione tra Fedele e la Fiorillo è “Guardami Ora”, un incastro prezioso tra gli arrangiamenti e la timbrica e che rappresenta il punto di compiutezza dell’intero album. Ma quello più pregevole sembra essere la track successiva (“Intorno A Loro”), una ballad con un arrangiamento quasi minimale rispetto al resto del disco, un brano molto intimo eseguito quasi esclusivamente in versione chitarra e voce. Menzione a parte per “Orlando”, traccia che chiude l’album; brano di cui Pierpaolo Iermano ha firmato musica e testo, ispirandosi alla strage di Orlando (USA) nel 2016 avvenuta all’ interno del “Pulse”. La ferocia di questo fatto di cronaca (la cui matrice potrebbe essere omofoba anche se il killer risultava essere vicino a esponenti dell’ ISIS), viene stemperata dalla melodia del brano, eseguito da Stefania con voce chiara e nei cui vibrati si percepisce una nota malinconica. Il refrain in napoletano è un grido silenzioso, quasi un presentimento di ciò che sta per accadere. [wpedon id="44688"]
Sabato 07 Maggio nel maestoso Salone delle locomotive del Museo di Pietrarsa gremito di pubblico come non si vedeva da tempo, il vento sonoro di Zephyros ha scosso anche gli animi più fermi. Il concerto è iniziato con l’esibionezi della corale Libentia Cantus diretta dal M° Carlo Intoccia. Un programma non banale ed insolito che ha regalato al pubblico la gioia dell’ascolto. L’attore Antonio Gargiulo, con voce profonda e calda, ha brillantemente interpretato con grande coerenza stilistica brani di Rinuccini, Neruda, Granato, Coccoluto. Ed ecco Zephyros che scompiglia i capelli, fa sentire la sua indomabile forza attraverso le meravigliose composizioni del M° Ivana D’Addona. Le sue note come il vento libero in natura non ha confini, scuote gli animi allo stesso tempo placa le inquietudini interiori e ci fa riflettere sul senso della vita. La scrittura musicale fitta e di non facile esecuzione è diventata semplice nelle mani di grandi musicisti che hanno magistralmente eseguito le composizioni della D’Addona. Il violinista M° Gennaro Desiderio, capace sempre di trasmettere col suo magico tocco, l’inspiegabile mistero della Musica, ha eseguito il brano Oceano in coppia col Maestro Ivana, lasciando il pubblico in apnea per tutta la durata della composizione regalando come sempre brividi infiniti. L’universo sonoro si arricchisce con la formazione al completo: il violoncello del M° Mauro Fagiani che ha infiammato le corde del suo vibrante strumento con un incantevole suono e incredibile versatilità; la viola del M° Paolo Di Lorenzo che ha, col suo suono intenso, caldo e passionale ,eseguito con grande tecnica i virtuosismi delle composizioni; il flauto del M° Marco Gaudino che regala colori e sfumature a tutte le note come ad imitare il vento. Continua la Mission del Museo di Pietrarsa, grazie alla guida dell’Avv. Oreste Orvitti, nella divulgazione e valorizzazione della cultura, dell’arte, capace di rivitalizzare spazi ricchi di storia contribuendo alla crescita della qualità del contesto cittadino e sociale. Complimenti all’impeccabile organizzazione e soprattutto per aver scelto musicisti di caratura internazionale, eccellenze artistiche del nostro territorio. [wpedon id="44688"]
Quando si avvicina la stagione delle Prime Comunioni ci si pone sempre la stessa domanda: cosa regalare? Il regalo per la Prima Comunione deve unire due aspetti: quello sacro, dato che si tratta di un evento religioso che ha a che fare con la crescita spirituale dei più piccoli, e quello più mondano. L'idea vincente è quella di acquistare un regalo che abbia un valore e che sia bello da vedere. Per questo motivo in molti pensato ai gioielli per la Prima Comunione che sono sempre apprezzati. Di sicuro i gioielli d'oro sono eterni e sono un pensiero sempre gradito. Naturalmente questa tipologia ha un costo non sempre affrontabile da tutti ed è per questo che spesso si sceglie un'altra tipologia di gioiello. Quello che è importante è non rinunciare alla qualità ed è per questo motivo che una valida idea può essere quella di puntare sui gioielli Brosway che hanno il pregio di unire qualità e un ottimo prezzo a un design sempre di gran tendenza. Oggi come oggi anche i più piccoli sono attenti a questo aspetto e vale la pena accontentarli se si è deciso di regalare un gioiello. Ma cosa scegliere? Di sicuro le collane sono sempre la scelta migliore. Ce ne sono per tutti i gusti, ma quando si tratta di Prima Comunione il consiglio è quello di scegliere qualcosa di discreto, magari con un piccolo charm simbolico. Questi ciondoli vanno molto di moda, soprattutto tra i giovanissimi, e sono sempre molto apprezzati. Bene anche gli orecchini. Anche in questo caso si tratta di gioielli molto amati, ma attenzione: ci si deve sempre assicurare che chi li riceve abbia già i lobi forati o sia intenzionato a fare i buchi. Il rischio è quello di fare un regalo inutile. Se, invece, si vuole tornare sul sicuro è possibile scegliere un braccialetto. Anche in questo caso consigliamo di non optare per qualcosa di troppo impegnativo e vistoso, ma di scegliere tra color oro e argento a seconda delle esigenze e dei gusti di chi andrà a ricevere il regalo. Ci sono, infine, gli anelli. Questi gioielli sono un po' più complessi da scegliere ma se si conosce la misura del dito il gioco è fatto. Naturalmente questi sono solo alcuni degli spunti utili per acquistare un bel regalo per la Prima Comunione. Chi non ama i gioielli potrà preferire regali tecnologici o abbigliamento e accessori. Il regalo perfetto è sempre quello che fa felice chi lo riceve.
Aprire un bar senza perdere la testa dietro alla burocrazia è possibile? La risposta è sì. Quello che è importante è ottenere i consigli giusti così da riuscire ad avviare la propria attività senza stress. Come sempre, quando si decide di intraprendere un nuovo cammino è fondamentale capire come muoversi e quali sono i vari step da seguire e questo vale anche per l'apertura di un bar. Questa è senza dubbio una delle attività più quotate in Italia come, del resto, tutto ciò che ha a che fare con il mondo della ristorazione a 360°. La guida di Contributi PMI per aprire un bar è una fonte di informazioni e di consigli che bisognerebbe sempre tenere a mente. Eccone alcuni. Iniziamo con il dire che il bar è l'attività imprenditoriale perfetta per chi decide di voler lavorare a contatto con le persone. Si deve avere una predisposizione naturale ad avere un contatto con la gente ed è per questo che vengono richiesti requisiti essenziali come pazienza e voglia di deliziare i palati dei propri clienti. Prima di aprire un bar, tuttavia, è necessario fare un business plan per conoscere quelli che potrebbero essere i costi da sostenere. Si è in possesso di tutte le somme necessarie o si deve richiedere una linea di credito? Avere sempre il polso della situazione, specialmente dal punto di vista economico e delle spese, aiuta a non fare delle mosse avventate che potrebbero portare a un fallimento prematuro dell'attività. Dopo aver capito quali sono le somme che si andranno a spendere e quelle a propria disposizione è anche importante conoscere l'iter burocratico per avviare un bar. Ci sono delle licenze da chiedere, dei corsi da seguire e non basta. Dopo aver pensato all'affitto del locale e dopo aver effettuato una ricerca di mercato per intercettare la domanda e le sue esigenze, arriva il momento di passare all'atto pratico. Si dovrà aprire una partita IVA e sarà necessaria l'iscrizione nel Registro delle Imprese. Serviranno, poi, macchinari e arredi e anche questa voce deve rientrare nel business plan così da capire quali sono i limiti che ci si deve porre in termini di budget. Aprire un'attività come un bar, ma non solo, comporta sempre una fase preliminare ed è importante affrontarla al meglio. Nell'ottica di avviare un'impresa senza stress è fondamentale individuare i propri limiti, le proprie possibilità e le esigenze. Solo così il progetto risulterà vincente.
La primavera cammina a passo spedito verso la bella stagione, è il momento di riporre i capi invernali e rinnovare il look. A partire dai capispalla, indumento imprescindibile per stile e per comfort. Unity, azienda che vanta l’intramontabile fascino del design Made in Italy nel mondo outdoor, è un’ icona per eleganza e design. Fiore all’occhiello dell’azienda è l’utilizzo di un filati tecnici, con grammature perfette, con il quale produce capi professionali e di alta gamma. L’accurato studio del team dedicato di Unity sui materiali, non è mai disgiunto dalla ricerca che fa di ogni capo un capo alla moda. La nuova collezione Spring/Summer di Unity propone degli outfits dal tocco “futuristico” a tutto tondo: linee semplici ma eleganti unite all’esperienza unica dei super tecno – abiti wearable. Un alto standard di vestibilità, in virtù del quale il quotidiano di chi indossa un capo Unity diventi comfortable ; taglio minimal ed essential concepito per evidenziare lo status e coniugandolo con lo stile. Cuciture, tagli, zip a scomparsa per un look contemporaneo, dal sapore urban, e una ricca gamma di tessuti con cui l’azienda ha creato l’intera collezione. L’azienda, infatti, pone particolare attenzione ai tessuti sia dal punto di vista della sostenibilità che del comfort garantendo un’elevata funzionalità, mirando a soddisfare ogni tipo di esigenza con capi che migliorano la performance proponendo tessuti traspiranti e impermeabili. EVERYDAY PERFORMANCE. Ad oggi UNITY si posiziona a un livello superiore sia in termini di materiale che di stile, crescendo nell’ultimo anno del 30%. In futuro l’obiettivo sarà quello di toccare i mercati tedeschi, austriaci, francesi e spagnoli, attraverso la trasformazione della linea in ecosostenibile, con tessuti e filati riciclabili derivanti dal ciclo di smaltimento. Un'azienda al passo con i tempi, dunque, che vive il presente con uno sguardo al futuro. Quello della moda e quello del pianeta.
In un futuro non troppo remoto l'educazione finanziaria potrebbe diventare una materia scolastica. Questo è uno degli obiettivi che si vorrebbero raggiungere a breve e questo perché la consapevolezza e l'educazione finanziaria aiutano a risparmiare e investire meglio. A dire il vero non è la prima volta che si discute di questa possibilità. Negli ultimi anni in Italia se ne è discusso molto, ma ora c'è in cantiere qualcosa di più concreto. Al momento, infatti, ci sono tre disegni di legge in discussione presso la 7° Commissione del Senato, per cercare di introdurre dal primo ciclo d'istruzione una nuova materia: l'educazione economica e finanziaria. Il percorso formativo, oltre che alle scuole di ogni ordine e grado, dovrebbe essere rivolto anche agli adulti e in particolare a giovani che sono alla ricerca della prima occupazione, a donne e ad anziani. La formazione sarebbe affidata alle banche, così da permettere a dei professionisti di entrare in contatto con i futuri investitori. Il tutto è importante, soprattutto alla luce di quelli che sono i dati diffusi dalla Banca d'Italia in merito all'alfabetizzazione finanziaria. Nel nostro Paese il livello di alfabetizzazione finanziaria è decisamente basso rispetto ad altre nazioni. Solo il 30% degli italiani ha le basi per capire come investire e come risparmiare. Per questo motivo, il fine ultimo dell'introduzione dell’insegnamento dell’educazione finanziaria nelle scuole di ogni grado a partire da quello primario è quello di permettere agli studenti di ottenere un buon livello di conoscenza del settore. Del resto per investire consapevolmente è necessario avere un bel grado di conoscenza. Lo dimostra l'articolo di Affari Miei su come investire 100.000 euro. Quando si hanno dei fondi di questa entità è sempre importante sapere in che direzione muoversi. Lo si può fare sia con l'ausilio di fonti editoriali come quella appena citata ma anche con un buon grado di educazione finanziaria. Proprio per questo motivo, l'obiettivo del Governo è molto interessante poiché permetterà di istruire una intera generazione andando a interessare anche gli adulti più carenti da questo punto di vista. Si tratta di una svolta che sicuramente darà i suoi frutti nei prossimi anni, perché dei risparmiatori più consapevoli sapranno anche come investire per creare profitto. Tutto questo può servire anche a creare una maggiore indipendenza economica dei soggetti interessati. Per molti sembra un obiettivo irraggiungibile, ma con il giusto grado di educazione sarà sempre più alla portata di tutti.
Il codice VIN, dall’inglese Vehicle Identification Number, è un codice composto da 17 caratteri alfanumerici utilizzato per contrassegnare in maniera univoca un veicolo, e che viene inciso sul telaio della vettura. Oggigiorno per creare questi codici il metodo prediletto dai fabbricanti è la marcatura laser. Vediamo a continuazione quali sono le ragioni ed i vantaggi principali di questa scelta. I numeri di identificazione del veicolo, o codici VIN, vengono utilizzati sin dal 1954 ma è solo a partire dal 1981 che sono stati standardizzati e utilizzati in tutto il mondo secondo gli standard ISO 3779 e ISO 4030. Di fatto questo codice a sua volta è suddiviso in tre sezioni principali, in cui vengono riportate le sigle che corrispondono, ad esempio, al paese di origine del costruttore, alla casa costruttrice, ed alle caratteristiche del veicolo. Quella lunga stringa di numeri e lettere apparentemente incomprensibile in realtà serve davvero a qualcosa, soprattutto a proteggere il proprio veicolo da brutte sorprese, come il furto del veicolo. I macchinari per marcatura laser dell’azienda Evlaser vengono impiegati per l’incisione di codici VIN sui telai delle vetture perché il laser offre il vantaggio di funzionare in maniera eccellente su un'ampia gamma di materiali e forme. Molti settori utilizzano questa tecnologia, e non parliamo solo dell’industria automobilistica, ma anche di industria medica, elettronica, dei semiconduttori ed aerospaziale. Qualsiasi settore che abbia bisogno di marcare accuratamente i propri prodotti con alta qualità può utilizzare la marcatura laser e nel caso dell’industria automobilistica questo processo è particolarmente rilevante per la marcatura dei VIN code. La marcatura laser non influisce sull'integrità del materiale ma lascia un segno profondo e praticamente indelebile, che può eventualmente anche essere corretto al volo grazie al sistema di visione integrata di cui sono dotati i macchinari laser. I numeri VIN vengono incisi ad una profondità che varia da 0,3 mm fino a 0,5 mm. L'incisione laser utilizza più potenza per fondere e vaporizzare il materiale in maniera efficace fino a raggiungere una profondità predeterminata. Ciò provoca una modifica fisica in cui la marcatura lega solo un pigmento al materiale o cambia lo stato ottico del materiale stesso. Il codice VIN può essere contrassegnato sull’auto grazie a pigmenti reattivi ai raggi UV. Ciò semplifica la tracciabilità dell'auto, come vedremo a continuazione. Il tipo di laser utilizzato per questa operazione può essere il laser a fibra ottica. Il gran vantaggio dell’uso della marcatura laser per i codici VIN è che riduce in maniera considerevole il rischio di un furto del veicolo. Esistono numerose zone in cui eseguire la marcatura laser per i codici VIN su un veicolo, ed anche sui motocicli, per ridurre il rischio di furto e di clonazione del veicolo. In genere, il motore ed il telaio di auto e motocicli sono le parti principali che vengono contrassegnate per prevenire il furto. L'incisione di un codice VIN con metodi tradizionali come la micro-percussione al contrario, è poco versatile e pecca di precisione. Inoltre permette ai ladri di aggirare facilmente il problema con un rapido sfregamento del VIN per farlo sparire. Contrassegnare più parti di un veicolo in modo visibile con la marcatura laser o in modo invisibile con segni reattivi ai raggi UV, migliora il livello di sicurezza de veicolo. È per questo che una scelta sempre più frequente è quella di incidere il VIN anche sul cruscotto, sul parabrezza o sui finestrini del veicolo rendendo così quasi impossibile ai ladri l’opzione di rivendere sul mercato nero il veicolo intero o alcune delle sue parti. Di fatto coloro che si dedicano alla rivendita di parti usate prima di accettare un pezzo contrassegnato con VIN andranno a verificare che tutta la documentazione relativa alla parte sia in regola, per assicurarsi della legalità della loro origine.

Il quartiere d’acciaio nella X Municipalità di Napoli si prepara ad eleggere un nuovo sindaco e il “Campetto Grottola”, spazio di recente recuperato alla fruizione pubblica soprattuto attraverso lo sport, diventa la piazza per come i Greci la intendevano, luogo deputato allo svolgimento delle attività commerciali e politiche. È in questa ottica che i consigliere Sergio Lomasto ha accolto lo scorso 2 luglio presso questo spazio Gaetano Manfredi, ex rettore attualmente incorsa per la poltrona di sindaco di Napoli. All’incontro con i cittadini di bagnoli erano presenti anche Davide D’Errico (arrevotiamo) e l’ex assessore al Welfare Roberto Gaeta.
Queste le parole di Manfredi, il quale ha auspicato la necessità di ripartire dall’ambiente, dal recupero di spazi attualmente inutilizzati da restituire alla collettività come è accaduto per i Campetto Grottola. In accordo con lui i membri dell’Osservatorio Popolare sulle bonifiche di Bagnoli in merito alla rimozione della colmata affinché venga ripristinata l’originaria linea di costa.
Sergio Lomasto, in questa occasione, ha pubblicamente dichiarato la sua titubanza a ricandidarsi nel ruolo che ha già ricoperto nella X Municipalità, essendo rimasto fortemente deluso da una politica che raramente si mette al fianco dei cittadini per il fare, frapponendo tra questi l’obiettivo una burocrazia che diventa a volte un ostacolo insormontabile. Confidiamo, dunque, che questa campagna elettorale si svolga secondo le regole democratiche, e che il Campetto Grottola possa diventare un’agorà anche per altri candidati sindaci, continua Lomasto.