La confessione di Battisti davanti al pubblico ministero di Milano Alberto Nobili
La prima volta di Cesare Battisti con i magistrati di Milano è la sua ammissione da assassino: ho ammazzato 4 persone, gambizzazioni, rapine. L’ex leader dei Pac, arrestato lo scorso gennaio a Santa Cruz in Bolivia, trasferito in Italia e interrogato ieri e sabato dal pm Alberto Nobili e dalla dirigente dell’Antiterrorismo della Digos, Cristina Villa, nel carcere di Oristano, davanti al suo avvocato Davide Steccanella, ha ammesso tutti gli addebiti, e ha dichiarato di aver partecipato ai due omicidi di cui è stato esecutore materiale e agli altri due per i quali è stato riconosciuto mandante. “Per lui all’epoca era una guerra giusta, adesso si rende conto della follia di quegli anni di piombo”. Lo ha spiegato in conferenza stampa Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese che, tra sabato e domenica, ha interrogato Cesare Battisti.
Nobili ha precisato che Battisti “non ha voluto collaborare” e “non ha chiamato in causa altre persone” e quindi tecnicamente “non è un pentito”. Ha solo ritenuto di “fare chiarezza dando un giudizio critico del suo passato”. L’ex terrorista dei Pac ha quindi ammesso di avere avuto un ruolo materiale o come mandante in quattro morti: quella del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, quella del gioielliere Pierluigi Torregiani e del commerciante Lino Sabbadin, che militava nel Msi, uccisi entrambi da gruppi dei Pac il 16 febbraio 1979, il primo a Milano e il secondo a Mestre; e quella dell’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. Battisti si era finora sempre dichiarato innocente. Oggi ha ammesso per la prima volta le proprie responsabilità di fronte ai pm. L’ex terrorista dei Pac ha anche ammesso tre ferimenti, di cui uno da lui eseguito materialmente, per i quali l’accusa è stata lesioni gravissime: ad essere “gambizzati” sono stati Giorgio Rossanigo, medico nel carcere di Novara ritenuto “troppo severo nei confronti dei detenuti politici”, Diego Fava, medico dell’Alfa Romeo in quanto “non rilasciava facilmente certificati ai lavoratori politicizzati”, e Antonio Nigro, guardia nel carcere di Verona. Sulle sue dichiarazioni è intervenuto il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Battisti a distanza di qualche decennio ha chiesto scusa. Mi aspetto chiedano scusa quegli pseudointellettuali di sinistra che hanno coperto e difeso questo squallido personaggio. Chiedere scusa è meglio tardi che mai”.