Che brutta Italia questa Italia gialloverde che si offre agli occhi di un elettore che il 4 marzo 2018 votò M5s;
che brutta Italia questa Italia gialloverde con un vicepremier che definisce “pirati” quanti fuggono dall’inferno dei lager libici;
che brutta Italia questa Italia gialloverde con un Ministro dell’Interno che dice a un bambino-eroe nato in Italia da genitori egiziani “fatti eleggere, così avrai la cittadinanza”;
che brutta Italia questa Italia gialloverde che riunisce a Verona in nome dell’unità della famiglia fedifraghi, divorziati, separati, curnuti e cornute, puttane e puttanieri, antiabortisti e sessisti;
che brutta Italia questa Italia gialloverde alla quale il rozzo Leader leghista ha stimolato la parte fetida della pancia facendo uscire gli istinti peggiori;
che brutta Italia questa Italia gialloverde piccolo-borghese dai rispolverati piccoli e grandi egoismi;
che brutta Italia questa Italia gialloverde ipocrita e amorale;
che brutta Italia questa Italia gialloverde con un vicepremier che parla sgradevolmente usando le mani e gesticolando come si fa nei Bar dello Sport;
che brutta Italia questa Italia gialloverde cafona;
che brutta Italia questa Italia gialloverde governata da Matteo Salvini, il vicepremier che usa a mò di zerbino il socio Luigi Di Maio.
E che brutta Italia questa Italia del Pd post-renziano, del Pd di Nicola Zingaretti, del Pd il cui neoeletto tesoriere Luigi Zanda ha proposto l’aumento a 19mila euro mensili per i parlamentari. Uno schiaffo ai cinque milioni di poveri!
Che brutta Italia questa Italia in cui il neo segretario del maggior partito di opposizione e (si fa fatica a dirlo) della Sinistra – Nicola Zingaretti – tace di fronte alla proposta indecente del suo Tesoriere.
Che brutta Italia questa Italia gialloverde in cui la maggiore forza politica uscita dalle urne del 4 marzo 2018 – il M5s – si è lasciata bullizzare dal numericamente inferiore rozzo Socio di Governo e ha finito col rendersi complice e principale responsabile dell’oscurantismo leghista. Oscurantismo che sta trascinando il M5s e questa Italia lungo i sentieri dell’intolleranza. E – siatene certi – non basteranno Reddito e Pensione di Cittadinanza – i cui paletti produrranno una moltitudine di scontenti – a restituire ai Cinquestelle la perduta credibilità.
Una brutta Italia alla quale urge un lifting.
E prima il M5s si sgancerà dal traino leghista meglio sarà per il Paese. Ormai a questo punto i Cinquestelle non hanno più nulla da perdere né da temere. Chi deve preoccuparsi è il Capo del Carroccio. Non a caso le dichiarazioni di fedeltà di Salvini all’imbelle Alleato si ripetono sempre più frequientemente. In fondo è da capire il Leghista… Dove infatti troverebbe altri due polli come Davide Casaleggio e Luigi Di Maio?
Ps. Che bella Italia quella Italia rappresentata dall’accoglienza e dalla solidarietà dei lampedusani. E che brutta Europa questa agonizzante a trazione franco-tedesca…