Breaking News

CHI FA SPORT PENSA MEGLIO, COME SE AVESSE 20 ANNI DI MENO

Bici, scale, camminate e in generale attività aerobiche possono migliorare capacità in anziani e giovani

Presto le raccomandazioni delle mamme ai figli pigri o dei medici agli anziani sedentari potrebbero dover essere aggiornate. Non solo: “Fai attività fisica che rinforzi i muscoli e ti mantieni in forma”, ma anche “se ti muovi pensi meglio”. La base scientifica per sostenerlo la offre un nuovo studio Usa che ha dimostrato persino un ringiovanimento delle capacità di ragionare: sembra infatti che l’esercizio fisico sia in grado di togliere fino a 20 anni. Basterebbero attività aerobiche regolari come camminare, andare in bicicletta o salire le scale per riportare indietro le lancette del tempo a livello cerebrale e l’effetto ‘Benjamin Button‘ varrebbe sia per gli anziani che per i giovani. Anche se la ricerca supportata dai National Institutes of Health statunitensi e pubblicata su ‘Neurology‘, rivista dell’American Academy of Neurology, suggerisce che l’effetto positivo del movimento fisico sulla mente sembra aumentare in età avanzata. “Col passare degli anni, le capacità di pensiero possono calare.

Il nostro lavoro dimostra che un allenamento regolare può aiutare a rallentare o addirittura impedire tale declino”, spiega l’autore dello studio Yaakov Stern della Columbia University di New York. A migliorare, hanno osservato gli esperti, è un insieme specifico delle capacità di pensiero, chiamato “funzione esecutiva”, cioè l’abilità di una persona nel regolare il comportamento, prestare attenzione, organizzare e raggiungere gli obiettivi. “Abbiamo scoperto anche che tutti i partecipanti” sottoposti ad allenamento fisico “hanno anche aumentato lo spessore in un’area dello strato esterno del loro cervello”, evidenzia Stern. Lo studio ha coinvolto 132 persone di età compresa tra 20 e 67 anni. Segni particolari: non fumatori né affetti da demenza e con livelli di fitness inferiori alla media. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale o a un programma di 6 mesi di esercizio aerobico oppure a un altro che prevedeva solo stretching e tonificazione 4 volte a settimana.

In entrambi i gruppi sono state valutate le capacità di pensiero e di memoria all’inizio, a 3 mesi e alla fine dello studio, quindi al termine del semestre. I ricercatori hanno misurato la capacità aerobica dei partecipanti utilizzando una particolare cyclette che stima l’intensità dell’allenamento e li hanno sottoposti a risonanza magnetica all’inizio e alla fine della ricerca. Dalle varie misurazioni è emerso che chi aveva seguito il programma di esercizio aerobico aveva migliorato i punteggi complessivi sui test della funzione esecutiva di 0,50 punti, una differenza statisticamente significativa rispetto a chi faceva parte del gruppo dello stretching (per loro il miglioramento è stato di 0,25 punti). “Le persone che hanno fatto attività fisica hanno risposto ai test come se avessero circa 10 anni di meno all’età di 40 e circa 20 anni di meno all’età di 60”, spiega Stern. “Dal momento che le capacità di pensiero all’inizio dello studio erano più povere per i partecipanti più anziani, i nostri risultati suggeriscono che è più probabile che l’esercizio aerobico migliori le diminuzioni” cognitive “legate all’età, piuttosto che le prestazioni di chi non è in declino”.

Con l’imaging è stato poi osservato un aumento dello spessore dello strato esterno del cervello nell’area frontale sinistra nel gruppo delle attività aerobiche. Un tipo di esercizio fisico che, secondo questi risultati, contribuirebbe dunque anche al fitness del cervello, a tutte le età. Nessun miglioramento è stato invece osservato nelle capacità di memoria. Altro particolare è che le persone con un marcatore genetico per la demenza hanno mostrato un minor miglioramento sul fronte delle abilità del pensiero. Gli scienziati auspicano ora studi più ampi e su periodi di tempo più lunghi per osservare in maniera più completa anche eventuali altri effetti sulla mente.

Loading Facebook Comments ...

leave a reply