Dopo essersi genuflessi per oltre un anno davanti a Matteo Salvini ora i Due Azionisti di Maggioranza del M5s fanno sfoggio di cazzimma (atteggiamento o comportamento improntato a furbizia opportunistica e cinica, teso a ottenere il proprio esclusivo tornaconto ndr). E ciò conferma Entrambi nella ridotta dimensione politica, e ciò spiega anche perché in poco più di un anno i Cinquestelle abbiano perso sei milioni di voti. Li hanno persi perché nessuno ha spiegato loro che la cosiddetta Arte del Possibile – la Politica – non è qualcosa che si mangia. Anche se con Essa molti mangiano, ingrassano e sbarcano brillantemente il lunario…
Sgradevoli i toni e deficitari i contenuti espressi da Luigi di Maio e Davide Casaleggio nel prendere le distanze dalla proposta di Nicola Zingaretti fondata sull’ipotesi di una alleanza organica tra Pd e M5s. I Due hanno mostrato una limitata visione strategica e hanno confermato la già acclarata debolezza e limitatezza del progetto politico. Chi si aspettava una risposta meno schizzinosa al Segretario del Pd è rimasto deluso.
Peccato!
Nella Due Giorni della Festa di Compleanno i Cinquestelle avrebbero potuto annunciare la svolta politica storica e l’uscita dall’equivoco “Né di Destra né di Sinistra”, un equivoco al quale hanno finora messo una toppa con la divinizzazione delle Idee e delle Soluzioni. Lo hanno fatto ignorando il particolare che Queste – Idee e Soluzioni – non sono mai neutre e scaturiscono dal modo di sentire la realtà e la società. Modi che inevitabilmente sono di Destra o di Sinistra.
Tutto va ben signora la marchesa. Smentite fronde e contestazioni interne, l’ipocrisia regna sovrana nei Partiti quando qualcuno invita a lavare i panni sporchi in pubblico. Il Presidente della Camera, Roberto Fico, dà l’impressione di essere tra i pochi a non voler ignorare il problema. Lo fa misurando le parole: “Quando si ha a che fare con la gestione del potere – dice -dobbiamo aiutarci tutti ad essere immuni dagli egocentrismi, pensando a fare cose utili per il Paese. Diamoci una mano perché non conta essere ministri o parlamentari ma sviluppare le idee”.
Si chiude domani questa Festa che nel primo giorno non ha saputo indicare nuovi orizzonti. Se non quello illustrato da Di Maio: “Il M5s si darà una organizzazione: si passa a un modello in cui ci saranno 80-90 persone che gestiranno il Movimento in tutta Italia. Abbiamo bisogno di strutturarci, di ruoli di responsabilità, sono d’accordo con Roberto Fico che parla della necessità di luoghi di confronto”. Tradotto, un altro passo avanti verso la trasformazione in Partito.