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Con un Agravanis in più, la nuova GeVi prova a sorprendere.

L’arrivo last minute del lungo greco, che sostituirà Emmitt Williams, infortunatosi la scorsa settimana, apre le porte ad una prima parte di stagione che promette soddisfazioni.

Ora si fa sul serio

È partito il countdown per l’inizio della stagione della GeVi Napoli dopo le buone indicazioni arrivate da Jesolo, domenica alle 20.30 sarà campionato e l’inizio dice Virtus Bologna. Dopo lo scorso anno, con Milano a battezzare il ritorno in A degli azzurri, in lista per la prossima stagione ci sarebbe il Dream Team di Barcellona ’92, si parla di trattative serrate in Legabasket con Gandini che vorrebbe vendere i diritti ai pigmei per ripagare l’investimento. Seguiranno aggiornamenti.

Scherzi a parte, Buscaglia ha tra le mani una squadra profondamente diversa da quella che aveva preso in corso d’opera.

La prima cosa che salta ad un occhio attento è l’età media nettamente ringiovanita: a differenza della passata stagione, infatti, la dirigenza ha cercato giocatori già formati, ma non ultratrentenni, memore delle tante problematiche fisiche patite.

Altro punto fondamentale sono state le qualità balistiche, anche dalla lunetta, con giocatori dalle percentuali solide a cronometro fermo.

Corsa, difesa e perimetralità, le parole d’ordine.

Andiamo ruolo per ruolo

PLAYMAKER: David Michineau – Jordan Howard

Il francese è un playmaker vecchio stampo, di quelli che hanno la miglior dote nel far girare la propria squadra. Reduce da una stagione da oltre 20’ nell’Eurocup più competitiva che si ricordi, è stato uno dei pupilli di Vincent Collet, attuale ct della Francia.

Alle capacità di gestire e mettere in ritmo i compagni, Michineau aggiunge anche un discreto atletismo. Le chiavi della squadra saranno sue.

Capace di disimpegnarsi da regista come da guardia, Jordan Howard è la miccia deputata a far saltare in aria le partite. Già in precampionato si sono potute vedere le sue capacità di tiratore, così come la sua forte propensione alla fase realizzativa. Un sesto uomo che lo scorso anno era mancato. Se poi aggiustasse anche la gestione dei possessi…

GUARDIE: Robert Johnson – Lorenzo Uglietti

The Beard è apparso in crescita a Jesolo. Nelle prime uscite ha un po’ patito la scarsa forma, ma anche il fatto che non siano deputate a lui le mansioni di gestione. È la bocca da fuoco che Buscaglia dovrà armare spesso e volentieri per la dose di talento di cui dispone, sembra ci stia riuscendo dopo il primo impatto. Dalle sue mani potrebbero passare le potenzialità per il salto di qualità della squadra.

Il capitano, invece, avrà meno spazio della scorsa stagione. Da una parte dispiacerà vederlo spesso in panchina, dall’altra ciò potrà permettere una difesa più aggressiva, vero punto di forza del campionario del nativo di Torino.

ALI PICCOLE: Elijah Stewart – Nicolò Dellosto

Potenzialmente? Un fenomeno, non abbiamo paura a dirlo. Scelto nel secondo miglior quintetto della scorsa Basketball Champions League, Elijah Stewart ha impressionato nella scorsa Summer League di Las Vegas, mettendo in mostra un repertorio fatto di spiccata perimetralità, ma anche della giusta faccia tosta per giocarsi le proprie carte attaccando il ferro. Occhio, quindi, all’ex Cluj.

Per Dellosto sarà una stagione di apprendistato. Partirà come 10º delle rotazioni, ma Buscaglia non è uno che non ti dà le opportunità, se crede tu le meriti. Il biglietto da visita è la tripla sulla sirena in quel di Brindisi, al memorial Pentassuglia, ma dovrà dimostrare di crescere e saper tenere il campo nel massimo campionato.

ALI GRANDI: Emmit Williams – Dimitrios Agravanis – Simone Zanotti.

Di Emmitt Williams abbiamo potuto intravedere le grandi doti atletiche, ancora da affinare, ma tanto entusiasmo e buona volontà. L’infortunio patito la scorsa settimana gli ha impedito di essere con i compagni a Jesolo e lo terrà lontano dal parquet per varie settimane, eppure si era già fatto apprezzare come uno dei più positivi della preseason.

A sostituirlo temporaneamente arriva un pezzo da novanta, quel Dimitrios Agravanis che era stato vicino a Reggio Emilia, prima di partecipare agli europei. L’ellenico ha accettato con grande entusiasmo l’avventura partenopea e succede, tra i suoi connazionali, a nomi quali Tsaldaris (gestione Papalia), Marmarinos e l’indimenticato Nikolaidis, eroe della promozione della Di Nola nel 2002. Nella scorsa stagione, il 2,08 per 116kg da Atene si è distinto in Eurocup con il Promitheas Patrasso, attirando le attenzioni di vari club di Eurolega, tuttavia nessuno ha affondato il colpo finora. Per l’immediato, Agravanis rappresenta un upgrade significativo.

A chiudere questo terzetto c’è uno degli acquisti forse più indovinati della sessione estiva di mercato: Simone Zanotti arriva da Pesaro con il chiaro compito di aprire il campo e ci è riuscito con discreta costanza già in precampionato. Capace, all’occorrenza, di disimpegnarsi anche da centro, il torinese rappresenta alternativa di contenuti e qualità dalla panchina.

CENTRI: JaCorey Williams – Andrea Zerini.

L’ex Trento è forse uno dei colpi del mercato. Reduce da una stagione non felice in Francia (Bourg en Bresse), torna nel nostro Paese per ritrovare la sua miglior versione, quella da oltre 18 punti e quasi 8 rimbalzi di media. Attorno alle sue caratteristiche – corsa, verticalità ed energia – è stata costruita una squadra capace di giocare con 4 elementi sul perimetro per lasciargli lo spazio necessario. Il JaCorey di Trento era un fattore, quello visto a Jesolo ha mostrato larghi sprazzi delle proprie qualità.

Zerini è alla terza stagione in riva al golfo: lo scorso anno, soprattutto nei momenti di necessità, ha mostrato di essere ancora tra i migliori interpreti del ruolo tra quelli con il passaporto italiano e convocabili, tuttavia ciò non è bastato ad essere nel gruppo che ha preparato e disputato gli europei. Difensivamente un muro, ha nella doppia dimensione una delle sue migliori armi, compatibile anche con delle ali grandi meno perimetrali alle quali le sue aperture in pick ‘n pop possono aprire corridoi liberi da potenziali raddoppi.

L’IDEA DI SQUADRA

Sarà una Napoli con voglia di correre, una squadra diversa anche da quella impostata da Buscaglia con il suo arrivo, con un ritmo più alto. Ma il coach pugliese pretenderà dai suoi anche la capacità di adattarsi alla gestione di ritmi più bassi, quando servirà diminuire il numero di possessi giocati.

La necessità di un lavoro in questo senso era emersa nella gara persa con Trento, con un margine di 19 punti volato via nel secondo tempo.

Sarà una squadra che lascerà spazio al suo pivot titolare, uno spazio vitale nel quale Williams potrà esprimere le proprie caratteristiche migliori, e spesso orientata a giocare con l’ala forte sul perimetro, piuttosto che vicina al ferro.

In questo senso, anche la discreta mano dall’arco di Agravanis potrà essere d’aiuto.

GLI OBIETTIVI

Salvezza tranquilla è il mantra del presidente Federico Grassi, poi si vedrà. La politica dei piccoli passi, che ai più può risultare impopolare, è la garanzia della durevolezza del progetto. Le novità dal punto di vista della concessione del PalaBarbuto annunciate dal Emanuela Ferrante, assessore allo sport del Comune, potrebbero dare altra linfa al progetto, anche se l’argomento Mario Argento resta sul tavolo di tutte le amministrazioni comunali. C’è da chiedersi per quanto tempo ancora…

 


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