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CONCERTONE DEL PRIMO MAGGIO BAGNATO, SLOGAN TRA LAVORO E EUROPA

Migliaia di persone al Concertone: “Diritti, lavoro, Europa e Stato Sociale”

La pioggia rovina la festa in piazza San Giovanni a Roma, per il tradizionale concertone del Primo Maggio promosso dai sindacati. Nonostante gli scongiuri di Ambra a inizio maratona (e la maglietta di Lodo Guenzi che chiedeva “meno rovesci, più diritti”), la piazza non è stata risparmiata. Ma le migliaia di persone che l’hanno affollata (niente numeri ufficiali dagli organizzatori) non si sono tirate indietro e hanno continuato a ballare e cantare sotto un mare di ombrelli colorati per chiedere “diritti, lavoro, Europa, Stato Sociale”, lo slogan che ha accompagnato la manifestazione quest’anno.

Alle 15 in punto, sulle note di “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato ha preso il via il Concerto. “Omaggio a un artista che si è speso per questo palco e non solo”, grida Ambra che dopo le polemiche sul maglione griffato indossato l’anno scorso, stavolta ha deciso di sfoggiare una maglia con impresse le sigle dei tre sindacati promotori dell’evento: Cgil, Cisl, Uil. In un Concertone, che scorre via senza grossi scossoni, è Ambra a lanciare le frecciate più amare: “Lo sgravio è mio e lo gestisco io”, urla ad un certo punto parafrasando un celebre slogan femminista per attaccare la proposta di sgravi fiscali per l’assunzione di donne per il 2019 e il 2020. “Ma se ti assumo – chiede il suo compagno di conduzione Lodo Guenzi – ci guadagniamo tutti e due”. “No, ci guadagni solo tu”, la replica secca dell’artista. Ylenia Lucisano, “siamo tutte donne” – “Contro ogni forma di violenza sulle donne, oggi siamo tutte donne. Buon primo maggio”. Sul palco del Concertone del Primo Maggio a Roma, oltre ai temi dei diritti, del lavoro, dell’Europa, della sicurezza, irrompe anche quello della violenza sulle donne, grazie alla giovane Ylenia Lucisano, di rosso vestita, prima di cantare la sua Non mi pento.

Nei giorni scorsi a far discutere era stata la scarsa presenza femminile nel cast della manifestazione. La piazza intanto si va riempiendo di giovani, nonostante il cielo grigio e qualche goccia di pioggia. Al concertone Taranto striscione su tumori – “Dal 1965 cambiano gli attori ma restano i tumori”: è lo striscione che campeggia sotto il palco del concertone dell’1 maggio di Taranto, organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, che si sta svolgendo nell’area del Parco Archeologico delle Mura Greche. In apertura l’attore tarantino Michele Riondino, che cura la direzione artistica con Antonio Diodato e Roy Paci, ha invitato la cittadinanza ad abbandonare le piazze virtuali, a lasciare i social, per partecipare attivamente alla battaglia di Taranto per la difesa della vita, della salute e dell’ambiente. È stata quindi presentata, con l’intervento di uno dei promotori, Giordano Guarini, la manifestazione ambientalista di sabato 4 maggio. È previsto un corto che partirà da piazza Gesù Divin Lavoratore, al rione Tamburi, per raggiungere i cancelli dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal (ex Ilva).

All’iniziativa sono stati invitati i movimenti in lotta per la difesa dei territori, alcuni presenti oggi a Taranto per portare la loro testimonianza durante il concerto, come i No Tap, i No Tav, Bagnoli Libera. Tanti gli interventi in scaletta. In serata le esibizioni di Max Gazzè, Elio, Malika Ayane, Vinicio Capossela e gli “Oesais“, ovvero Tata (Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo), con la parodia dei grandi successi degli Oasis. Ha portato la sua testimonianza anche Andrea Berta, il referente italiano degli Ende Gelande, una coalizione di diversi gruppi ambientalisti che si battono contro l’estrazione del carbone in diverse aree della Germania, con lo slogan “Qui e non oltre – fermiamo il carbone. Proteggiamo il clima”. Dal 2012, ha affermato, “stessa data simbolo di Taranto, un gruppo di ragazze e ragazzi hanno riconosciuto e hanno visto il mostro anche loro in Germania: la più grande miniera di carbone che c’è in Europa.

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