Nonostante le quotidiane minzioni fuori dal vaso di Beppe Grillo e di Luigi Di Maio e al di là degli imbarazzi di Nicola Zingaretti, la Conferenza dei Capigruppo del Senato ha delineato ciò che era stato abbozzato all’indomani della crisi di Governo, crisi annunciata ma non ancora formalizzata da Matteo Salvini.
Spunta l’embrione della nuova maggioranza M5s-Pd-Gruppo Misto. E ciò nonostante la testardaggine esibita dal Presidente di Palazzo Madama, Elisabetta Casellati, nel convocare per domani l’Aula. I Senatori dovranno calendarizzare l’ordine dei lavori. L’Aula dovrà anche dare il via libera all’intervento del premier Giuseppe Conte previsto per il 20 di questo mese.
Detto ciò, quella di domani potrebbe essere la giornata giusta atta a favorire la crescita dell’embrione della nuova maggioranza, quella che – secondo Zingaretti – dovrebbe sostenere un Esecutivo di Legislatura.
Il tutto tra le isterie del ricompattato Centrodestra in debito di numeri.
Matteo Salvini corre ad Arcore dal Vecchio Padre Padrone della Coalizione. Ma nulla può contro la forza dei numeri che esprime il Parlamento. Il Truce è come uno di quei pifferi di montagna che andarono per suonare e furono suonati. Le sue valigie sono pronte sugli usci di Palazzo Chigi e del Viminale. Sarà una andata senza ritorno. Amen!
Ps. Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola attenzionata dalla maiuscola.
12/08/2019 h.19.00