È finalmente scoppiata l’estate ed esporsi al sole fa bene all’umore e al corretto metabolismo dell’organismo di bambini e adulti.
Ma deve essere fatto nel modo giusto, sia per la sintesi della vitamina D, sia per evitare gli effetti dannosi causati da una eccessiva esposizione. Ecco alcuni consigli della Società italiana di tossicologia (Sitox), utili per proteggersi correttamente dai raggi del sole. La prima cosa cui fare attenzione è la scelta dei prodotti per la protezione solare, in base alle caratteristiche del filtro. Bisogna controllare il fattore di protezione solare (Spf) che indica la quantità in particolare di radiazioni UV-B ‘fermate’ dal filtro solare: un Spf 6 lascerà passare un sesto delle radiazioni UV-B, mentre un Spf 50 ne lascerà passare solo un cinquantesimo. Più è alto il numero, meno UV-B interagiscono con le cellule della cute. Secondo il proprio fototipo di pelle va scelto il prodotto più appropriato. Per esempio, si deve ricorrere a un fattore molto elevato (50+ o schermo totale) in caso di pelli molto chiare e capelli rossi o biondi (fototipo 1) fino a un Spf basso, tra il 10 e il 6, indicato per individui con capelli scuri e carnagione olivastra (fototipo 5) o capelli scurissimi e pelle scura (fototipo 6). Infine, è importante prestare attenzione anche a un’altra caratteristica del filtro, ovvero l’efficacia sia contro i raggi UV-B sia contro gli UV-A, che deve essere chiaramente indicata sulla confezione. È importante tenere presente che ancora una volta la dose (la quantità di raggi assorbiti) è l’elemento determinante la risposta biologica, che può corrispondere a un effetto avverso/tossico, perché una elevata esposizione ai raggi solari è causa di infiammazione anche in individui appartenenti a popolazioni africane di carnagione nera.