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CORONAVIRUS, SPESA ONLINE IN TILT: CONSEGNE IN MEDIA FRA 10 GIORNI

Dopo l’assalto ai supermercati, gli italiani si sono riversati in massa sulla spesa online che è andata in ‘overbooking’ e, da questa mattina, l’attesa per le prime consegne disponibili varia da una settimana a dieci giorni. È l’effetto del decreto anti-Coronavirus che estende la ‘zona arancione’ a tutta Italia.

Di fronte ai banchi vuoti e alle code dei carrelli all’ingresso dei supermercati, chi può ordina i viveri attraverso le app o dal computer di casa, ma la paura atavica di restare senza cibo ha mandato in tilt anche il sistema di acquisto virtuale. Amazon Prime Now, Esselunga, Eataly sono alcuni tra i maggiori distributori presi all’arrembaggio da chi non può o non vuole andare fisicamente a fare approvvigionamento.

A Torino la prima data disponibile fornita dalla catena Esselunga nella zona di Vinovo è il 21 marzo tra le 20 e le 22 di sera, vale a dire fra undici giorni. Nella città sabauda, quartiere Mirafiori, nessuna data di consegna disponibile al momento. “A causa delle richieste eccezionali di questi giorni – si legge nella motivazione riportata dal sito Esselunga -, i tempi di attesa per la ricezione della tua prossima spesa potrebbero essere più lunghi del solito”.

Situazione analoga a Roma. Nel rione Monti-Esquilino la prima consegna possibile è venerdì 20 marzo, tra dieci giorni. Eataly, lunedì 16 marzo. Dalla mattina successiva all’ultimo decreto, anche Amazon Prime dice “nessun orario di consegna disponibile” per la giornata odierna nella capitale. E, quando la spesa finalmente arriva, “in conformità con le recenti indicazioni per tutelare sia la clientela sia gli autisti, la consegna – come specificano i distributori – avverrà esclusivamente al piano davanti alla porta di casa e il pagamento sarà solo online”.

Insomma, l’effetto Coronavirus passa tranquillamente dalla realtà alla rete e viceversa. Le scorte alimentari ci sono, ma i problemi riguardano la logistica: anche i giganti della distribuzione alimentare non sono abbastanza attrezzati per far fronte al boom di richieste di spesa a domicilio. Un problema destinato probabilmente ad aumentare col passare dei giorni, quando l’emergenza Coronavirus, protraendosi, diventerà normalità.

Una situazione destinata a pesare soprattutto sugli anziani e su quanti hanno necessità di farsi portare la spesa a casa. Criticità destinata a risolversi in un modo soltanto: tornando a fare la fila davanti al banco del mercato o alle casse dei grandi magazzini. In barba alle norme base di sicurezza.

 

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