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CRISI A CUBA, IN FILA PER ORE PER TROVARE UOVA E BENZINA

Per reperire generi alimentari a Cuba bisogna cercare in 3 o 4 negozi

La crisi del Venezuela rischia di avere conseguenze per Cuba, per reperire generi alimentari bisogna cercare in 3 o 4 negozi. In provincia, può essere ancora più complicato fare il pieno di benzina. È la situazione di ‘normalità cubana’ con cui i cubani tra L’Avana e Holguin, convivono in un momento particolare per l’isola. La crisi del Venezuela rischia di avere conseguenze per Cuba, che da Caracas riceve una fornitura rilevante di petrolio. Senza carburante, la macchina rallenta ed è destinata a fermarsi. Per ora, però, continua a marciare come ha fatto negli ultimi sempre. “In maniera normale, qui”, spiega Alessandra Ferrelli, tour operator che vive stabilmente a Cuba dal 2011. “Qui a L’Avana spiega ad adnkronos negli ultimi mesi il quadro non è cambiato. Il problema del carburante, se vogliamo usare questo termine, non è venuto fuori ieri”. “Io utilizzo l’auto per lavoro praticamente tutti i giorni e faccio benzina regolarmente.

A Roma magari ci si muove tra 3 o 4 è distributori per trovare il prezzo migliore, qui è normale andare alla ricerca del distributore più fornito”, spiega. Chi vive nella capitale, soprattutto se dispone di pesos convertibili ancorati al dollari, è pronto ad affrontare lo stesso iter quando deve fare la spesa. “Se ho bisogno di olio e patate, li cerco e li trovo. Mi servono le uova? Stesso discorso, si tratta di situazioni che non mi impediscono di avere il frigorifero pieno”, aggiunge Ferrelli. “In un unico posto magari non si possono trovare tutti i prodotti e bisogna armarsi di pazienza. È la normalità cubana, alla portata anche del cittadino cubano medio”, ripete. I flussi turistici possono rappresentare un termometro della situazione. “Ci sono cittadini statunitensi che arrivano qui con cibo e prodotti di prima necessità, convinti di dover affrontare situazioni d’emergenza. Poi si rendono conto che nella ‘casa particular’ che scelgono non manca nulla”, aggiunge. Il quadro non sembra cambiare granché se ci si sposta a Holguin, circa 700 km a sud della capitale. “Qui si vive una situazione privilegiata”, spiega Mario Mazzola, che si appresta a lanciare un servizio di autonoleggio in modalità ‘peer to peer’.

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