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CUBA, ENTRO SABATO LA NOMINA DI UN PRIMO MINISTRO

La carica era stata abolita nel 1976. L’ultimo era stato Fidel Castro

Dopo oltre 40 anni il governo di Cuba avrà nuovamente un primo ministro. Entro sabato prossimo, infatti, il Parlamento locale nominerà ufficialmente un nuovo capo dell’esecutivo, su proposta del presidente Miguel Diaz-Canel, senza che al momento sia del tutto chiaro quali saranno i suoi reali poteri. La carica di primo ministro era stata abolita nell’isola nel 1976. L’ultimo a ricoprire questo incarico fu Fidel Castro, durante la Rivoluzione dal 1959 al 1976, quando divenne presidente dei Consigli di Stato e dei ministri. L’Assemblea nazionale, convocata per due sessioni ordinarie all’anno, si riunirà venerdì e sabato con il compito di attuare alcune delle modifiche incluse nella riforma costituzionale approvata ad aprile, compreso il ritorno della carica di primo ministro.

In teoria, l’esistenza di un primo ministro significa una separazione dei poteri, ma “la figura proposta oggi (a Cuba) è quella per una separazione di funzioni, all’interno del concetto comunista di unità politica”, che è il risultato diretto dell’idea di Partito unico, osserva Arturo López-Levy, ricercatore dell’università Holy Names in California, citato dall’Afp. Il Partito Comunista Cubano (PCC) è l’unico partito politico autorizzato sull’isola. E anche il suo giornale ufficiale, Granma, ha chiarito: “Ciò che è previsto è che il capo dello Stato abbia un potere significativo e che sia assistito dal primo ministro nell’esercizio delle sue funzioni di governo”.

Finora il presidente Diaz-Canel non ha lasciato intendere pubblicamente quale candidato avrebbe proposto al Parlamento. La Costituzione stabilisce un certo numero di criteri da rispettare: nominato per cinque anni, deve essere deputato, avere almeno 35 anni, “essere in pieno possesso dei suoi diritti civili e politici, essere cittadino cubano di nascita e non avere altra nazionalità”. Anche se ai parlamentari verrà offerta una sola opzione, una “maggioranza assoluta” di loro deve votare per il candidato affinché questi possa essere eletto. Dall’arrivo al potere di Miguel Diaz-Canel, la maggioranza dei ministri è cambiata, con l’uscita di una parte dei generali che hanno accompagnato Raul Castro quando era presidente (2008-2018). Oggi ne restano solo tre: il ministro delle Forze armate Leopoldo Cintras Frias, il ministro degli Interni Julio César Gandarilla e il segretario del Consiglio dei ministri José Amado Guerra. La scelta del primo ministro dovrà ricevere l’approvazione del Partito comunista cubano, guidato da Raul Castro.

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