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Dazi: Promos Italia, un danno per otto imprese italiane su dieci nel settore food

I Dazi esteri, un danno per otto imprese italiane su dieci nel settore food, secondo un’indagine realizzata il 3 e 4 ottobre da Promos Italia, la struttura nazionale del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese. Sette su dieci restano comunque ottimiste sul futuro dell’export nel settore food e guardano all’Europa come mercato trainante. Gli alimentari, con un export verso gli Stati Uniti di oltre un miliardo in sei mesi, pesano il 5 per cento sull’export nazionale, +13 per cento. “Condivido e comprendo la preoccupazione delle imprese. – commenta Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia -. Nonostante i Dazi non colpiscano tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy, si tratta comunque di un forte contraccolpo per l’export di settore verso gli Stati Uniti, che da anni, tra l’altro, già sconta il gravoso, e irrisolto, problema dell’italian sounding. È necessario – conclude Da Pozzo – avviare al più presto una trattativa a livello comunitario sia per tutelare le imprese del settore sia perché il rischio che Italia e Europa vadano incontro a una fase di recessione, dovuta a un ulteriore rallentamento dei mercati internazionali, è concreto”.

I prodotti italiani più esportati negli Usa sono i macchinari, i prodotti farmaceutici, gli autoveicoli. I macchinari superano i 4 miliardi (+13,8 per cento), i prodotti farmaceutici i 3 (+95,8 per cento) e gli autoveicoli i 2 miliardi. Seguono gli altri mezzi di trasporto, i prodotti delle altre industrie manifatturiere (+14,2 per cento), i prodotti alimentari (+12,9 per cento) e le bevande (+9,3 per cento). L’import nazionale dagli USA è invece di 8,6 miliardi, +7, per cento. Lazio, Toscana e Lombardia superano tutte gli 800 milioni di importazioni. Tra le province spiccano Frosinone e Milano con oltre un miliardo, Firenze (761 milioni), Roma (630 milioni), Arezzo (483 milioni) e Torino (432 milioni). Più importati i prodotti farmaceutici (2 miliardi), i macchinari (837 milioni) e gli altri mezzi di trasporto (718 milioni).

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