Domani, dalle 20.30 alle 21.30, si spegneranno “simbolicamente” le luci in moltissimi luoghi in ogni angolo del mondo.
Un’ora di buio che coinvolgerà monumenti, luoghi simbolo, sedi istituzionali, uffici, imprese a abitazioni private. Sarà l’Earth Hour, L’Ora della Terra, la più grande mobilitazione mondiale promossa ogni anno dal WWF con lo scopo di sensibilizzare e promuovere la necessità di azioni concrete per fermare il cambiamento climatico. Dalla Torre Eiffel all’Opera House di Sydney, dall’Empire State Building di New York al Burj Khalifa a Dubai. Saranno oltre 160 i Paesi che parteciperanno e migliaia i luoghi iconici che spegneranno le loro luci come gesto simbolico per salvare il pianeta, ma anche per aumentare la consapevolezza sull’importanza della natura e incoraggiare individui, imprese e governi in tutto il mondo a trovare le soluzioni necessarie per costruire un futuro sano e sostenibile per tutti.
In Italia l’evento centrale sarà a Matera
Nella capitale europea della cultura 2019, dove – organizzato in collaborazione con il Comune – avverrà lo spegnimento simbolico di uno dei luoghi più suggestivi della Città dei Sassi, l’area di San Pietro Caveoso e della Rupe dell’Idris, con una prima esibizione dal vivo aperta a tutti del pianista Danilo Rea che accompagnerà la proiezione di immagini di natura e satellitari in collaborazione con l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), che renderanno ancora più unico questo inno collettivo alla bellezza e alla fragilità del pianeta. Il programma proseguirà poi alle 21:00 con l’Earth Hour Concert presso il Conservatorio di Musica E.R. Duni di Matera con la partecipazione speciale del pianista Danilo Rea. Secondo gli esperti, i dati sul riscaldamento globale diventano sempre più allarmanti, a causa soprattutto della mancata reazione per decarbonizzare con urgenza le nostre economie. La concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è arrivata nel 2018 a 408 ppm (parti per milione di volume), in molte giornate di questi primi mesi del 2019 sono giunte o hanno persino sorpassato le 410 ppm (nel 1750 all’inizio della Rivoluzione Industriale era di 277 ppm), il 2018 è stato il quarto anno più caldo a livello globale (da quando esistono le registrazioni scientificamente attendibili dal 1880) e le emissioni totali di anidride carbonica hanno continuato a crescere raggiungendo più di 41 miliardi di tonnellate.