Olive, ancora lei’ (Einaudi) di Elizabeth Strout
Che ne è stato di Olive Kitteridge? Da quando l’abbiamo persa di vista, l’irresistibile eroina di Crosby nel Maine non si è mai mossa dalla sua asfittica cittadina costiera, e da lí ha continuato a guardare il mondo con la stessa burbera empatia. Sono passati gli anni, ma la vita non ha ancora finito con lei, né lei con la vita. C’è posto per un nuovo amore, nella sua vecchiaia, e amicizie profonde, e implacabili verità. Perché in un mondo dove tutto cambia, Olive è ancora lei.
Olive Kitteridge. Insegnante di matematica in pensione, vedova di Henry, il buon farmacista della cittadina fittizia di Crosby nel Maine, madre di Christopher, podologo a New York, figlio lontano in ogni senso, solo una ‘vecchia ciabatta’ scorbutica per molti in paese; una donna scontrosa, irascibile, sconveniente, fin troppo franca, eppure infallibilmente sintonizzata sui movimenti dell’animo umano e intensamente sensibile alle sorti dei suoi consimili: è questa la creatura straordinaria che abbiamo conosciuto un decennio fa, quando la pubblicazione del volume di storie collegate che porta il suo nome l’ha consacrata a eroina letteraria fra le piú amate di ogni tempo ed è valsa alla sua artefice il Premio Pulitzer per la narrativa. In Olive, ancora lei, Elizabeth Strout riprende il filo da dove l’aveva lasciato e in questo nuovo «romanzo in racconti» ci narra il successivo decennio, l’estrema maturità di Olive, dunque. Ma in questa sua vecchiaia c’è una vita intera. Un nuovo amore, innanzitutto.
‘Mario Draghi l’artefice’ (Rizzoli) di Jana Randow e Alessandro Speciale
“Mario Draghi avrà un successore, non verrà sostituito”. Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e monetari, sintetizza così quanto importanti e decisivi siano stati gli anni trascorsi al timone della Bce dal governatore italiano e quale portata abbiano avuto le iniziative da lui promosse a difesa dell’euro. Il racconto di Jana Randow e Alessandro Speciale raccolto nel libro ‘Mario Draghi l’artefice’, pubblicato da Rizzoli, prende avvio dalle poche pesantissime parole pronunciate da Draghi stesso a Londra nel luglio 2012, nel momento più drammatico della crisi dell’Eurozona: quel Whatever it takes con cui il governatore annunciò che la Bce avrebbe fatto’tutto il necessario’ per proteggere la moneta unica. È quello che è accaduto, di fatto: Mario Draghi è stato ‘l’artefice’ di un salvataggio a detta di molti impossibile, quando il caso del debito greco e italiano, spagnolo e portoghese, nel pieno di una crisi globale paragonabile solo a quella del 1929, rischiava di minare l’esistenza stessa del progetto comune europeo. Nato dalla collaborazione di due dei più accreditati giornalisti economici, che per anni hanno seguito da vicino la Bce e la politica monetaria dell’Unione; frutto di una lunga serie di incontri e interviste con molte delle figure più importanti dello scenario economico internazionale, questo libro traccia un ritratto definitivo e completo di Mario Draghi, con un focus particolare sui rapporti con l’Italia, sul tema cruciale della vigilanza bancaria e sul futuro stesso della Ue e della sua autorità monetaria centrale.
La forza del passato (La Nave di Teseo) di Sandro Veronesi
A Roma un tranquillo quarantenne che si guadagna da vivere scrivendo libri per ragazzi viene avvicinato da uno strano tassista, che lo convince ad ascoltare una rivelazione ‘pazzesca’: suo padre, morto da poco, non sarebbe stato il generale democristiano e bigotto che lui aveva sempre creduto, ma una spia russa al servizio del KGB. E’ da qui che prende le mosse il libro di Sandro Veronesi ‘La forza del passato’, pubblicato da La Nave di Teseo. Da questo momento lo scudo protettivo che il protagonista aveva tenacemente costruito attorno a sé e alla sua famiglia comincia a sgretolarsi. Crollata anche l’ultima illusione, quella di una pace coniugale perseguita per anni, lo scrittore scopre – o meglio, dubita, senza averne la certezza – d’essere sempre stato diverso da come credeva di essere, con un padre diverso (una spia?), una moglie diversa (infedele?), e un diverso passato con cui fare i conti. In questo romanzo, vincitore del premio Campiello e del premio Viareggio-Repaci, Sandro Veronesi allestisce una irresistibile macchina narrativa – una macchina fatta di colpi di scena spettacolari, di movenze da romanzo giallo, di sipari comico-grotteschi sulla ”incredibile” Italia di questi anni – e, insieme, suggerisce al meravigliato lettore che la storia che sta leggendo di null’altro parla, se non della sua vita più profonda.
‘Cuori rossoblù’ (Solferino) di Luca Telese
I ragazzi che incontriamo in queste pagine sono figli della guerra e della fame. Arrivano dalle valli, dall’Italia contadina e operaia, dalla provincia, dalla nebbia: molti dal profondo Nord. Hanno famiglie numerose e biografie radicate in un Paese oggi perduto: padri inflessibili e madri provvidenziali, collegi, orfanotrofi, seminari, lavori precoci in fabbrica o in fonderia. Uno di questi ragazzi viene dal Brasile, crede alla magia, ed è stato riserva del giocatore più forte del mondo. Il più famoso di loro diventerà una leggenda in vita: l’uomo che ha segnato più goal con la maglia della Nazionale. E’ la storia raccontata da Luca Telese in ‘Cuori rossoblù’ (Solferino). Il suo nome è Gigi Riva e questa è la storia del Cagliari che nel 1970 vinse lo scudetto portando, come scrisse Gianni Brera, al “vero ingresso della Sardegna in Italia”. Sedici campioni, guidati da un guru-filosofo ironico e geniale, capaci di cogliere una vittoria contro ogni pronostico: in barba ai vincoli economici, ai rapporti di potere, alle gerarchie e addirittura alla geografia. In questo libro che è insieme racconto mozzafiato e serrata inchiesta, Luca Telese fa parlare i protagonisti in interviste esclusive, ripercorre i momenti più emozionanti, le figure chiave, il passaggio di un’epoca. E tratteggia una storia non solo sportiva, ma di riscatto umano e sociale. Quella di un gruppo di amici divenuti eroi nel volgere di una stagione. Di un’isola “ai confini dell’impero” che si ritrovò al centro del Paese. Di un popolo fiero che scese in strada a ballare.
‘Raccontare’ (Laterza) di Alessandro Perissinotto
Non possiamo vivere senza racconti. Ma in un mondo in cui le narrazioni sono diventate sempre più pervasive e sofisticate, è necessario imparare a orientarsi. ‘Raccontare’ di Alessandro Perissinotto pubblicato da Laterza è una mappa preziosa per muoverci tra i tanti campi di impiego dello storytelling. La parola ‘storytelling’ è ormai diventata di moda e rischia di perdere i contorni del suo significato. Eppure, lo storytelling e la narrazione in generale si stanno rivelando, al di là delle mode, strumenti comunicativi di eccezionale potenza, tanto da far temere che il loro utilizzo possa trasformarsi in una sorta di manipolazione di massa. Questo libro offre al lettore una visione il più possibile obiettiva del fenomeno storytelling, che mostri quanti e quali possano essere i suoi campi di impiego: dalla pratica quotidiana dei comunicatori professionali – pubblicitari, pianificatori territoriali, addetti stampa, blogger, social media manager, operatori del sociale, insegnanti -, alle necessità informative dei semplici cittadini, costantemente immersi in un flusso di storie. Spaziando dall’antropologia alla semiotica, dalla sociologia alle neuroscienze, il libro mostra come l’attività narrativa sia connaturata all’essere umano e come la nostra organizzazione sociale si fondi anche sul racconto. Partendo da questo presupposto, Raccontare propone una panoramica sulle tecniche di narrazione della realtà e sui loro ambiti di applicazione: dalle organizzazioni ai media, dal teatro al racconto dei territori.
‘Il fantasma dei fatti’ (Guanda) di Bruno Arpaia
Dove finisce la finzione e inizia la realtà? Il nuovo libro di Bruno Arpaia ‘Il fantasma dei fatti’ (Guanda) si muove tra inchiesta, indagine storica, romanzo di spionaggio, con tocchi metaletterari e autobiografici che rimandano all’officina dello scrittore. I confini sono labili e l’impressione è quella che al cannocchiale della storia, che guarda agli eventi da lontano si sostituisca di tanto in tanto il binocolo della narrazione, dotato di lenti inventive, in grado di romanzare quel che invece resta sfocato nella cronaca.Via via nella trama si approfondiscono i personaggi e gli eventi, che inizialmente hanno investito il lettore con tutta la loro forza di cronaca. Quattro grandi tragedie – la morte di Mario Tchou, l’attentato a Enrico Mattei, le incriminazioni e le condanne di Felice Ippolito e di Domenico Marotta – sono davvero slegate tra di loro? Dopo la scomparsa di queste persone, tra il 1961 e il 1963, l’Italia ha smesso di far ricerca in campo energetico e tecnologico, dopo un progresso promettente nel periodo della Guerra Fredda: insomma, il nostro Paese è rimasto escluso dall’avanzamento che hanno attraversato altri Paesi, firmando così il proprio destino di impaludamento, di cui subiamo anche oggi le conseguenze.E se questo non fosse dovuto al caso, ma fosse dipeso da manovre internazionali, gestite dalla Cia? In quegli anni a Roma operava come capo della Cia Thomas Karamessines, detto ”Tom il Greco”, ma su di lui ci sono pochissime informazioni, e tutte confermano un ”curriculum di un vero e proprio figlio di puttana” (p. 49), a cominciare dal suo coinvolgimento nell’assassinio di Kennedy, fino alla cattura di Che Guevara e al golpe in Cile. L’uomo a un certo punto è letteralmente sparito dalla scena pubblica, rinunciando al suo ruolo e, quindi, è stato ritrovato privo di vita nella sua casa in Québec, a Lac Grand, il 4 settembre 1978. Dove la storia non arriva, giunge benissimo la narrazione, e, anzi, questa riempie gli anfratti di silenzio e omissioni. Bruno Arpaia costruisce appositamente il suo romanzo su più piani temporali: oltre a quello del presente, dedicato alle sue ricerche storiche e alla documentazione decisamente faticosa, che più volte lo porta a desistere nell’impresa, si avvicenda il piano del passato.
‘Il punto di vista di Dio’ (Piemme) di Antonio Paolacci e Paola Ronco

‘Kurban / Il sacrificio’ (Rubettino) di Edi Rama

‘L’ultimo sospettato’ (Longanesi) di James Patterson e Maxine Paetro
Longanesi manda in Libreria ‘L’ultimo sospettato’ di James Patterson e Maxine Paetro. Il sergente Lindsay Boxer è un ufficiale decorato, una moglie devota, una madre amorevole e un’amica fedele. Ha sempre agito con integrità incrollabile e nel rispetto della giustizia per difendere i più deboli, ma questa volta deve affrontare un assassino determinato a minare tutte le sue convinzioni. Una serie di efferati omicidi sta sconvolgendo la città di San Francisco, ma la polizia brancola nel buio e il killer, scaltro e tanto metodico quanto imprevedibile, agisce indisturbato. Quando, però, una donna chiede un colloquio con Lindsay tutto cambia. Le informazioni confidenziali di cui è in possesso rivelano alla detective un’inquietante verità: all’interno del suo dipartimento di polizia qualcosa è andato terribilmente storto. Nel frattempo, il sostituto procuratore Yuki Castellano è alle prese con un delicato caso di violenza sessuale del tutto insolito: un giovane uomo molto attraente accusa la sua superiore, un pezzo grosso di una delle principali agenzie pubblicitarie della città, di aver abusato di lui minacciandolo con un’arma da fuoco. Ma entrambi i protagonisti di questa torbida vicenda sembrano nascondere qualcosa e Yuki è determinata a scoprirlo. Mentre il processo è in corso, la caccia al killer attirerà Lindsay al di fuori della sua giurisdizione e le farà correre grandi rischi. Le Donne del Club Omicidi, preoccupate per l’incolumità della cara amica, proveranno a metterla in guardia dal prendere troppo a cuore la situazione. Ma quando ci sono vite in gioco, il sergente non può fare a meno di seguire le tracce del killer su un terreno sempre più scivoloso.