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ELEZIONI IN ISRAELE, NETANYAHU SI CONFERMA “KING BIBI”

Benny Gantz ammette la sconfitta contro Netanyahu, nel Parlamento entrano liste arabe

Dopo una notte drammatica, passata attaccata alle televisioni e chiedendosi quale delle diverse proiezioni fosse giusta, Israele si sveglia il giorno dopo il voto per il rinnovo del Parlamento con una certezza: Benjamin Netanyahu è ancora il suo re, “King Bibi”, come lo chiamano i sostenitori. Il primo ministro uscente è il vincitore di fatto del voto più importante degli ultimi anni: con lo spoglio che si avvia alla conclusione il suo Likud ha conquistato 35 seggi alla Knesset, lo stesso numero del partito Blu e Bianco del suo sfidante, l’ex capo di Stato maggiore Benny Gantz che è riuscito nell’impresa che qualche mese fa sembrava impossibile di dare a chi non si riconosce nel premier un’alternativa credibile. È entrato in politica tre mesi fa e ha raccolto dietro di sé più di un milione di voti: ma non altrettanto hanno fatto i suoi alleati, per cui quando si va a fare i conti delle coalizioni disposte a sostenere un nuovo governo – la maggioranza richiesta è 61 voti su 120 parlamentari – Netanyahu ha 65 voti e Gantz 55. Oggi Gantz ha ammesso la sconfitta, affermando che lavorerà contro Netanyahu dai banchi dell’opposizione. Nel Parlamento entrano due liste arabe con 10 deputati in tutto e un importante manipolo di partiti religiosi, che saranno decisivi negli equilibri finali. L’area progressista, composta da Labour e Meretz, porta a casa in tutto una decina di parlamentari, meno della metà di quelli della legislatura precedente: il segno del fatto che i loro voti sono confluiti in Blu e Bianco. Con tutta probabilità dunque il presidente Reuven Rivlin darà al premier uscente l’incarico esplorativo: Netanyahu avrà 42 giorni per presentare una lista altrimenti il compito passerà a Gantz.

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