Sono le emozioni, il vero ago della bilancia nella campagna presidenziale Usa

In attesa di scoprire chi vincerà le prossime elezioni presidenziali Usa, un vincitore c’è già: l’algoritmo dei social. Sono le emozioni, il vero ago della bilancia nella campagna presidenziale americana. Lo ha stabilito l’algoritmo dei social, su cui si gioca buona parte del successo elettorale. La tendenza era già emersa dalle elezioni di metà mandato del novembre scorso, quando i Democratici hanno scoperto che puntare su messaggi dal forte impatto emotivo è una strategia politica vincente. Lo dicono i dati raccolti da Tech for Campaigns, gruppo progressista nato per sfruttare le potenzialità della Rete nelle campagne politiche. Se durante i dibattiti o nei messaggi elettorali tradizionali, quelli su carta e televisivi, si continua a parlare in modo asettico di copertura sanitaria e debiti scolastici, lo scenario cambia quando si va online. Su Facebook e nei gruppi di Google si parla di aborto, cambiamento climatico, armi e immigrazione. Non è solo questione di emotività: quando una campagna politica tocca i sentimenti degli elettori, è più facile che ci sia un ritorno in donazioni e contributi. A diciotto mesi dalle presidenziali, gli Stati Uniti si preparano a una campagna ancora più polarizzata di quella del 2016, e l’algoritmo che decide il feed personale di ogni utente sarà il vero arbitro, come spiega all’agenzia Axios il direttore delle campagne di Tech for Campaigns, Greg Dale: “Sui social media c’è una vera guerra per catturare l’attenzione dell’utente. Tutti cercano di lanciare messaggi sempre meno diplomatici: hai raggiunto il tuo obiettivo quando la gente smette di scorrere i post e si ferma a leggere”.