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Emergenza nelle corsie, sanitari aggrediti. Anaao Assomed in convegno lunedì 14

Convegno Anaao Assomed, nell’aula magna del C.T.O. di Napoli a partire dalle 8,30 sulle condizioni lavorative dei sanitari.

Operatori sanitari presi a schiaffi e insultati, lasciati al proprio destino, rischiano la vita per salvarne altre. Le corsie ospedaliere sono diventate un’arena; la misura è colma per gli operatori di frontiera. Pronto soccorso, guardie mediche, Ser.T. Aggressioni che lasciano il segno, si registrano almeno 10 casi al giorno. Prevale il coraggio ma resta la paura di denunciare gli episodi di violenza, che prevalgono al Sud e colpiscono per lo più le donne. Sull’onda dell’emergenza, Anaao-Assomed Campania ha organizzato un convegno che si svolgerà lunedì 14 gennaio, a partire dalle 8,30, nell’aula magna del C.T.O. di Napoli. “Aggressioni in Sanità: la salute degli Operatori” è una tavola rotonda intorno alla quale si siederanno sindacati, parti sociali e rappresentanti del parlamento italiano per valutare le criticità del fenomeno che ha assunto il carattere di vera emergenza e dare impulso al Ddl “Antiviolenza”, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 8 agosto.

I dati che si evidenziano nell’ultima survey statistica sono allarmanti: oltre 1.200 i casi di aggressioni fisiche e verbali denunciate all’Inail. Il Sud è il più colpito, attestandosi al primo posto con il 72% di episodi, mentre su scala nazionale si registrano 10 casi al giorno. I profili maggiormente esposti al rischio sono rappresentati dai medici che lavorano in Pronto Soccorso e Guardia medica (80,2%), Psichiatria (34,12%) e Ser.T (20,26%). Tra i dati spicca quello delle aggressioni di genere; il maggior numero di episodi vede coinvolto il personale femminile con il 70% delle aggressioni segnalate. L’Anaao vigila da tempo sul fenomeno su tutto il territorio Nazionale e ancora di più nella Regione Campania dove, anni di commissariamento e mancata programmazione, hanno ridotto sensibilmente la fiducia dell’utenza verso il Sistema Sanitario pubblico. Al convegno parteciperanno, tra gli altri, i dirigenti Anaoo-Assomed, Tonino Aceti, responsabile Diritti del Malato, Maria Erminia Bottiglieri, referente nazionale Area strategica della professione FNOMCeo e i responsabili di alcuni presidi ospedalieri. Tra i parlamentari figurano il sottosegretario di Stato per il Sud Pina Castiello (Lega), il vice Presidente Commissione Affari Sociali e Sanità Camera dei Deputati, Michela Rostan (Liberi e Uguali), Paolo Russo (Forza Italia), Componente Commissione Bilancio Camera dei Deputati, Manuel Tuzi (Movimento 5 Stelle), Componente Commissione Cultura, Scienza e Università Camera Deputati, Paolo Siani pediatra e deputato PD, Componete Commissione Affari Sociali Camera Deputati ed Enrico Coscioni Consigliere del Presidente della Regione Campania per la Sanità.

Come tutelare la professione dunque? Il disegno di legge prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale la predisposizione di un aggravamento di pena a chi aggredisce gli esercenti la professione sanitaria. La proposta normativa è stata approvata dal Consiglio dei Ministri in esame preliminare, su proposta del Ministro della salute Giulia Grillo. Il Ddl si  compone di tre articoli e mira a individuare misure di prevenzione e contrasto per gli atti di violenza che sempre con maggior frequenza colpiscono gli esercenti le professioni sanitarie, mettendo a rischio la loro incolumità fisica e professionale. L’elemento caratterizzante degli attacchi agli operatori del settore va rintracciato nel rapporto strenuamente personale che si instaura tra paziente e il sanitario durante l’erogazione della prestazione. Questo rapporto vede coinvolti soggetti, quali il paziente stesso o i familiari, che si trovano in uno stato di vulnerabilità, frustrazione o perdita di controllo, specialmente se sotto l’effetto di alcol o droga. Il provvedimento, al fine di contrastare i fenomeni violenti contro gli esercenti la professione sanitaria, prevede un’integrazione dell’art. 61 del codice penale che disciplina le circostanze che aggravano il reato. L’articolo è stato integrato di recente da una specifica norma volta ad aggravare il reato quanto lo stesso è commesso a danno di persone ricoverate presso strutture sanitarie.

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