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ENZO AVITABILE, L’UOMO SACRO DEL SUD.

Il musicista e compositore Enzo Avitabile chiuderà domenica 23 dicembre la rassegna “DiVino Jazz Festival” di Boscotrecase

Il maestro Avitabile è il magnifico antropologo del panorama musicale mondiale. Con il suo sax percorre il viaggio itinerante nella narrazione delle “voci di dentro”. Napoletano tra i napoletani, il musicista partenopeo è cittadino del Mondo. Folgorato, a soli 7 anni, dallo scintillio di un sassofono dorato Avitabile è diventato il “pifferaio magico”, leggenda che vive tra i sentieri della sacralità dello spirito umano. Il compositore di Piscinola, dove si respira sempre aria di riscatto, è arista contemporaneo che ha realizzato una inimmaginabile produzione musicale incoronata dai premi più ambiti. Enzo Avitabile è il sacerdote della più profonda cultura musicale che ha saputo sposare la nobiltà della tradizione sinfonica con le sonorità espressive del “coraggio di ogni giorno”.

Il mio nome è Enzo e vengo dal Sud dell’anima“.

Maestro Enzo Avitabile, domenica 23 dicembre, lei chiuderà con un concerto la 14esima edizione del “DiVino Jazz Festival” insieme ai “Bottari di Portico”,  a Boscotrecase, vicino Napoli. 

“Ritengo che si tratti di una rassegna importante, un lavoro ottimamente realizzato nel panorama territoriale. Nella mia musica c’è tutta la tradizione popolare, l’impronta delle sonorità e della musica di James Brown, Tina Turner, Randy Crawford, giusto per citarne alcuni”.

Oltre all’aspetto tradizionale, che connota questa rassegna dedicata al jazz, ci sono altri motivi per cui Lei ritiene che sia interessante?

“Assolutamente sì. Ritengo che sia interessante perché proprio grazie a come è strutturata conferisce all’artista una certa possibilità di sperimentate un jazz più contemporaneo uscendo un po’ fuori dalla definizione classica. Mi piace questo atteggiamento del Festival che accoglie le forme specifiche della musica con semplicità”

Lei è un arista giramondo, ha attinto esperienze musicali di ogni genere. Cosa ha messo nella valigia al ritorno dai suoi viaggi?

“Credo di aver assorbito esperienze uniche e forse indescrivibili sul piano emozionale. Mi piace ricordare, per esempio, che oggi in ciò ce scrivo c’è la memoria musicale di artisti come  Cheb Khaled e Goran Bregović“.

Enzo Avitabile è anche direttore artistico di “Sacro Sud-Anime Salve”, rassegna in programma in queste festività natalizie in 7 chiese di Napoli fino al prossimo 6 gennaio, dal centro alle periferie…

“Anche questa è un’esperienza molto intensa sotto il profilo della spiritualità. La musica sacra, in questo senso, va intesa come espressione artistica consapevole della sua grande importanza nello spazio e nel tempo”.

Perché il Sud è sacro?

“Quando parlo del Sud intendo esprimere un concetto che non parte da una posizione geografica, ma come una dimensione, appunto, di sacralità, che nasce dentro ciascuno di noi e prende sempre più confidenza con la nostra parte più intima. Il Sud possiede una sacralità che nasce da un punto dal quale poi ne deriva una naturale e duplice consapevolezza”.

Maestro lei calca le scene di primi anni ’70. Nasce nell’area Nord di Napoli. Come mai i grandi sassofonisti nascono nelle periferie?

“Il sassofono è una sorta di stella magica. Ero piccolissimo, appena lo vidi per la prima volta ne rimasi affascinato. Poi quando eravamo bambini ascoltavamo la musica solo attraverso il jukebox. E ora la memoria ritorna molto indietro nel tempo. Ricordo ancora una volta i pezzi di James Brown. Nell’immaginario di un giovane il sassofono è appunto una stella che si illumina…un oggetto musicale che parla”.

Nella sua carriera finora ha composto oltre 300 opere sinfoniche per quartetti? Una produzione artistica impressionante….

“Sì è vero. Ho prodotto molto sia per la grande orchestra che per la musica da camera, come per i concerti per strumenti. Non mi sono fatto mancare nulla”

Lei è compositore di colonne sonore importanti e soprattutto vincenti. Ha ottenuto due David di Donatello per aver composto la colonna sonora del film Indivisibili di Edoardo De Angelis: Miglior musicista e Migliore canzone originale. Oggi “Il Vizio della speranza”…

“Il film dl mio amico Edoardo ha già vinto il Premio del pubblico alla Festa del Cinema di Roma 2018. La musica crea sempre un contatto straordinario ed anche in quest’occasione  è stata ben accolta”

L’anno scorso ha partecipato al Festival di Sanremo insieme a Peppe Servillo con uno straordinario brano d’autore intitolato “Il segreto del tempo”..

“È stata la mia prima partecipazione al Festival, un’esperienza davvero bella, non mi aspettavo di trascorrere un periodo così felice come l’ho trascorso in quella settimana di quasi un anno fa. Considero il Festival una manifestazione canora importante, mi riferisco proprio all’aspetto della forma-canzone. Il Festival consente all’artista di fare musica in forma autonoma. Insieme e Peppe è stato un momento indimenticabile”.

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