Come era lecito aspettarsi, In Italia, la musica dal vivo si ferma ufficialmente. È Assomusica, l’Associazione degli Organizzatori e Produttori di Spettacoli di Musica dal Vivo, che racchiude la quasi totalità degli organizzatori di spettacoli di musica contemporanea, ad annunciare in un comunicato il fermo dei grandi live estivi. La decisione, condivisa dalla gran parte dei produttori e organizzatori, è stata presa in conformità al DL n. 33 del 16/5/2020, che sospende tutti gli eventi e gli spettacoli fino al 31 luglio 2020, al fine di far fronte all’emergenza causata dal virus Covid-19. L’appuntamento con i grandi eventi live dell’estate 2020 è quindi rimandato al 2021, che sarà «una stagione ancora più grande e magica che mai. – annuncia l’associazione.
“Un segnale necessario che non significa che la musica dal vivo si arrenderà”
Da Live Nation a Friends & Partners, Comcerto, Daze, D’Alessandro e Galli, Magellano, Vertigo e Vivo Concerti, le aziende più grandi del mondo nell’organizzazione di spettacoli dal vivo, dimostrandosi unite in una scelta comune, stanno infatti lavorando al fine di dare indicazioni precise sugli eventi coinvolti, contando di informare a breve su cancellazioni o posticipi dei concerti, tour e festival, e di dare di conseguenza tutti i dettagli sulla gestione dei relativi biglietti.
Le misure di contenimento adottate per limitare la diffusione del Covid-19 hanno costretto l’intero settore musicale a far fronte alla peggiore crisi di sempre. Si tratta infatti di un duro colpo non solo per tutti gli amanti della musica dal vivo, ma anche per tutti gli operatori dello spettacolo dal vivo, in questo momento in difficoltà come gran parte dei lavoratori di ogni settore produttivo italiano. A questo danno va aggiunta la chiusura dei luoghi di aggregazione (come club, teatri, palazzetti), che fanno della musica live il loro pezzo forte. «Si stima inoltre una conseguente ricaduta di almeno 20 milioni di euro sulle città che avrebbero dovuto ospitare gli eventi» – dichiara il Presidente di Assomusica, Vincenzo Spera. «È evidente che quello della musica dal vivo sia uno dei settori più deboli sotto questo punto di vista, perché non dispone di alcun tipo di contribuzione e si trova a dover fronteggiare tutta una serie di difficoltà che gli altri settori dello spettacolo non hanno. Il rischio, in particolare, è che molte delle società e dei promoter attivi soprattutto sui territori locali e regionali subiscano un rapido crollo. Teniamo presente, inoltre, che la musica popolare contemporanea è uno dei maggiori veicoli di ricaduta economica nel nostro Paese per quanto riguarda il turismo e le realtà alberghiere e di ristorazione. Basti pensare che ogni anno portiamo a Milano oltre 1 milione di persone da fuori regione, per passare ai 500 mila spettatori che arrivano ogni anno a Verona e così via nelle varie realtà» – prosegue Vincenzo Spera.
“Estate 2020: insieme ci fermiamo. Estate 2021: insieme ripartiamo!”.
A saltare il turno, quest’anno, Aiello, Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Benji e Fede, Mario Biondi, Andrea Bocelli, Brunori Sas, Coma Cose, Cesare Cremonini, Emma, Fasma, Tiziano Ferro, Francesco De Gregori, Niccolò Fabi, Il Volo, Rocco Hunt, Salmo, Nek, Gianna Nannini e tantissimi altri. Lungo è anche l’elenco degli appuntamenti riprogrammati con artisti stranieri come Camila Cabello, Green Day, James Blunt, Lenny Kravitz, The Lumineers, Louis Tomlinson, The Killers, Simple Minds, Maluma e molti altri ancora. I biglietti dell’edizione 2020 saranno validi per l’edizione 2021. Per chi desidera, in ogni caso, avere il rimborso, in base all’art. 88 del Decreto Legge 18 del 17 marzo 2020 (convertito in legge il 24 Aprile 2020), potrà ottenerlo richiedendo un voucher, che sarà di pari valore a quello indicato sul biglietto precedentemente acquistato e comprensivo, dunque, del diritto di prevendita. Per maggiori informazioni sull’ottenimento dei voucher e sulla lista degli show per cui il voucher richiesto sarà spendibile, visitare le pagine:
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