Il social punta all’intelligenza artificiale, Facebook sperimenta il suo “Siri”
Facebook potrebbe creare un proprio assistente digitale alla stessa stregua di Siri, Alexa o un Google Assistant. È una delle ipotesi indicate da Yann LeCun, capo dell’Intelligenza artificiale di Facebook, in un’intervista al Financial Times. Menlo Park ha un solo hardware animato da un assistente digitale: Portal, lo smart speaker con display, ha deciso di integrare Alexa di Amazon. In futuro potrebbe avere un proprio assistente, dotato, dice LeCun, “di buon senso”. Una sfida enorme per l’intelligenza artificiale, capace di elaborazioni estremamente complesse ma non sempre di contestualizzare e compiere azioni semplici per un uomo. Lo sviluppo dell’assistente digitale sarebbe solo uno degli sbocchi possibili. Menlo Park sta infatti lavorando sulle reti neurali (modelli costituiti da “neuroni” artificiali che elaborano informazioni sul modello umano) e potrebbe sviluppare chip “su misura” (i cosiddetti Asic) per l’intelligenza artificiale. Non chip generici, per quanto potenti, ma pensati per uno scopo preciso. L’AI reclama spazio e l’hardware deve assecondarne le esigenze. Facebook continua a collaborare con i produttori di chip, ma – se le soluzioni non dovessero essere sufficienti – potrebbe mettersi in proprio, almeno nella fase di sviluppo. L’obiettivo sarebbero Asic non solo a misura di intelligenza artificiale ma anche tagliati su Facebook.
Oltre all’assistente digitale, ha sottolineato LeCun, i nuovi chip permetterebbero una più efficace moderazione dei contenuti sul social network. Miliardi di immagini e post che – nonostante i passi avanti – non sempre Facebook riesce a controllare adeguatamente. L’AI ha una capacità di elaborazione superiore a quella dei moderatori umani, ma spesso fa fatica a cogliere sfumature, ironia, contesto. I nuovi hardware potrebbero dare una mano. Anche perchè oltre all’efficacia serve, ha spiegato LeCun, “ridurre il consumo energetico e la latenza” (cioè il tempo che passa tra invio di un segnale e ricezione). Minore latenza, in particolare, vorrebbe dire una più pronta capacità di intervento sui video in diretta che veicolano contenuti nocivi o situazioni di pericolo. Un assistente digitale e una migliore moderazione: questi gli obiettivi. Per raggiungerli, Facebook entrerebbe nel comparto dei chip, ritrovandosi a competere con società che stanno puntando su intelligenza artificiale e propri hardware: Amazon, Google, Apple.