“Come professionista, il mio lavoro è fatto di momenti in cui lavoro tantissimo e altri meno” e in una fase “mi sono trovata a non riuscire più a pagare” le rate onerosissime stabilite con l’Agenzia dell’Entrate per pagare delle vecchie cartelle esattoriali e adesso “mi trovo qui ad essere accusata di essere un evasore e lo trovo totalmente ingiusto. Per me è una vergogna anche perché ho sempre pagato le tasse e ho sempre cercato di lavorare e creare opportunità di lavoro” per artisti emergenti.
Lo ha detto Simona Ventura rilasciando dichiarazioni spontanee nell’ambito del processo che la vede imputata per evasione fiscale, per fatti tra il 2012 e il 2015, per circa 500mila euro.”Avevo sempre questo grande peso sulle spalle, che era quello delle tasse, dell’Agenzia delle Entrate – ha aggiunto – . Ad un certo punto ho deciso di pagare tutto il pregresso, perché me ne volevo liberare. Ero convinta che pagando tutto il debito con l’Erario nel modo in cui mi dicevano i mei professionisti” avrei avuto accesso ad una “soluzione tombale rispetto a tutto il pregresso, e ho deciso di transare” e ratealizzare le cartelle esattoriali non pagate fino a quel momento. “Ad un certo punto – ha aggiunto – mi sono resa conto che non riuscivo più a pagare quelle rate che erano diventate pesantissime e che in quel momento non riuscivo a far fronte ad un piano di rientro onerosissimo”. Cosi la show girl per un periodo ha interrotto i pagamenti, uno stop che comporta pero che poi si debba pagare l’intera somma dovuta.
Simona Ventura si è difesa anche per quanto riguarda le spese personali – come abiti e parrucchiere – che avrebbe saldato con il conto della sua società, la Ventidue Srl. “Nel 1996 si è deciso di creare la società Ventidue srl ed era una cosa assolutamente normale per chi fa parte del mondo dello spettacolo. Per quanto riguarda le trasmissioni, avevo dei contratti di diversa durata mentre la società gestiva i miei diritti di immagine. Fino a pochi anni fa, parte dei compensi che ricevevo per le trasmissioni andava sui miei conti personali e parte sulla mia società. Questo succedeva sia a Sky che a Mediaset e soprattutto alla Rai, dove ho lavorato tanti anni.
Capisco che questa prassi abbia creato negli anni confusione tra il mio patrimonio personale e quello della società ma per me era assolutamente normale portare avanti questa cosa”.”Ho fatto X Factor per 5 anni e ad un certo punto ho sentito al necessita di dare un’opportunità ai ragazzi di cui mi occupavo come giudice e tramite la mia agenzia di marketing li volevo aiutare ad inserirsi e ottenere grandi ingaggi”, ha precisato spiegando che anche per questo non sarebbe stata più in grado di pagare i suoi debito con l’Erario. Si tornerà in aula il prossimo 3 marzo.