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FRANCIA: GOVERNO RIAPRE SCUOLE,”NON SI PUO’ ASPETTARE SETTEMBRE”

Teachers and education employees march on a sign reading "School" during a demonstration to protest government plans to reform the education system, in Paris, France, Tuesday, May 19, 2015. France is proposing education reforms that would end elite bilingual programs and give schools more say in how students spend their time, a move to fight the inequality in education that threatens the country's future. (AP Photo/Francois Mori)

“Comodo rimandare a settembre” la riapertura delle scuole, “ma se si accumulano difficoltà alle elementari è difficile recuperare”.

Così, in un’intervista a La Repubblica, il ministro francese dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer spiega la scelta, presa tra critiche e polemiche in Francia, di mandare a scuola 1,5 milioni di bambini che nei prossimi giorni torneranno alle materne e alle elementari. “Ho paura della paura”, sottolinea Blanquer, “ora dobbiamo dobbiamo trovare un modo di far funzionare le nostre società tenendo conto del virus. L’obiettivo immediato è far tornare a scuola quei bambini più svantaggiati pur sapendo che nel loro caso sarà ancora più difficile. Per questo è importante ricreare un circolo virtuoso di fiducia”.

Le elementari, continua il ministro francese, “sono una priorità assoluta. Quando si accumulano difficoltà alle elementari, diventa complicato recuperare. E oggi non riesco a immaginare un bambino di sette anni che non frequenti la scuola per un intero semestre”. “Sarebbe stato più comodo rimandare tutto a settembre, ma mi sono rifiutato. Ne faccio una questione d’onore”, ha dichiarato il ministro, che spiega anche perché non è stato seguito il parere del comitato scientifico che raccomandava una ripresa dopo l’estate: “Il comitato scientifico ha suggerito anche di avere una visione sistemica. Ci sono bambini che hanno carenze alimentari, problemi di maltrattamenti. L’autorità politica ha anche questa responsabilità. E se aspettassimo settembre per scoprire che il virus c’è ancora? Dovremmo rimandare ancora? Impossibile”. A chi poi sostiene che bisognava avere in mano più certezze sulla contagiosità dei bambini prima di rimandarli sui banchi di scuola, Blanquer fa notare che “allora bisognerebbe sospendere tutto finché non sarà trovato un vaccino o una cura. Il principio di precauzione puo’ essere controproducente: per non prendere il Covid si rischia di morire di tutti gli altri mali della società”.
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