Alla “Luminus Arena”, il Genk inchioda sullo 0-0 il Napoli grazie a una prestazione di carattere e fisico.
Gli azzurri battono in casa il Liverpool e pareggiano a reti bianche in casa della squadra, almeno sulla carta, meno attrezzata del girone nelle prime due partite. Molto simile, quasi identico, a quello dello scorso anno l’inizio in Champions dei ragazzi di Ancelotti, e dopo quanto visto oggi bisognerà sfornare prestazioni migliori di questa per non rischiare lo stesso finale visto la scorsa stagione. I partenopei hanno lasciato l’iniziativa ai locali, creando comunque buone occasioni in ripartenza. Al contrario di quanto visto nella partita contro il Liverpool, in cui il cinismo è stato l’arma principale degli azzurri, capaci di sfruttare le leggerezze della retroguardia dei reds, oggi a punire il Napoli è stata proprio la mancanza di precisione sottoporta. Basti pensare al triplo legno, un palo e una traversa di Milik al 15esimo in una sola azione e una traversa di Callejon 10 minuti dopo, e il salvataggio sulla linea di Hrosovsky su Koulibaly al 37esimo nel primo tempo e al gol a porta vuota sbagliato da Callejon al 58esimo nella ripresa. Anche in fase arretrata la prestazione non è stata esaltante. I belgi con il loro pressing hanno indotto all’errore i difensori ospiti, impegnando in un paio di occasioni Meret e sprecando un vero e proprio rigore in movimento nel finale con Hagi all’84esimo. Nel complesso una prestazione sottotono e poco grintosa, che ricorda molto quella vista a Belgrado lo scorso anno. Ne serviranno certamente di migliori per insidiare il Liverpool per il primato del girone.
PhotoCredit: Bruno Fontanarosa