15 anni dopo torna la sfida con la Effe, da quando Diego Maradona contribuí dagli spalti al successo della Partenope a quella semifinale scudetto e quella squalifica dalle tempistiche sospette.
Napoli-Fortitudo, Fortitudo-Napoli, storia di una rivalità dalle radici forti e di sfide quasi sempre decisive, di scena domani, ore 18, sul parquet del PalaBarbuto.
Con una denominazione o l’altra, partenopei e felsinei hanno dato vita a momenti in cui non se le sono certo mandate a dire, complice anche il passato virtussino di alcuni degli elementi di punta della storia azzurra, da Marco Bonamico, il Marine della Napoli di Arnaldo Taurisano, a Piero Bucchi, condottiero della Di Nola che riportò Napoli in A1 dopo 11 anni e della splendida Carpisa che trionfò in Coppa Italia.
Ecco, proprio quella stagione, 2005/06, rappresenta forse il punto più alto della rivalità, il culmine arrivato dopo due partite decise all’overtime, una per parte, ed in scena per una serie al meglio delle 5 che avrebbe dato accesso alla finale scudetto.
Quella semifinale, senza bisogno di esagerare, può benissimo sedersi al tavolo dei grandi momenti del basket italiano. Ed avrebbe potuto prendersi anche la certezza di essere la più bella se non fosse intervenuta una squalifica per consumo di cannabis.
Non entriamo nel merito della giustizia o meno del provvedimento (dovremmo presentarci in Parlamento a fare quattro chiacchiere con qualcuno…), parliamo della tempistica: Ansu Sesay viene trovato positivo al THC il 4 maggio, la sospensione arriva prima di gara 4, oltre un mese dopo, con Napoli che avrebbe potuto agire sul mercato in tempo utile se la decisione fosse arrivata senza questo colpevole ritardo.
Tanto per gradire, nel 2013 la WADA, World Anti Doping Association, avrebbe innalzato i limiti di THC permessi agli atleti, una toppa tardiva, anche qui, e che comunque non risolve la questione: siamo sempre in attesa di sapere in che modo la cannabis migliorerebbe le prestazioni di un atleta.
15 anni dopo, Napoli ha di nuovo un ex Virtus da opporre alla Effe, un pezzo fondamentale come Pino Sacripanti che, tuttavia, con le V Nere non si è certo lasciato nel migliore dei modi.
15 anni dopo, la sfida con la Effe è di nuovo decisiva, in palio c’è un accesso alle Final Eight che nessuno avrebbe sperato ad inizio stagione, imperativo vincere, opzionale, ma non troppo, sperare che Brindisi faccia altrettanto nella sfida con Brescia. Con questi due risultati, Napoli sarebbe certa del posto a Pesaro.
QUI NAPOLI
È di ieri l’emersione di un altro caso di covid-19 nel gruppo squadra, di cui la società non ha voluto dichiarare l’identità ma ha chiarito che lo stesso osserva già da qualche giorno l’isolamento prescritto.
Napoli però ha anche una buona notizia: sarà della partita Jason Rich, rientrato nei ranghi in settimana dopo l’infortunio patito al Taliercio contro Venezia.
Fuori dalle questioni tecniche, il club ha annunciato che Fruit Village, azienda che opera nel ramo del turismo, sarà match sponsor della gara di domani, con il marchio che apparirà anche sulle canotte da gioco che indosseranno Rich e compagni.
A parlare, questa settimana, è stato il presidente Federico Grassi.
Il massimo dirigente azzurro incassa, ma non condivide, la riduzione delle capienze: “𝐶𝑖 𝑡𝑒𝑛𝑔𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 – ha esordito – 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑔𝑎𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑, 𝑝𝑒𝑟 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑟𝑖. 𝑁𝑜𝑖 𝑎𝑐𝑐𝑒𝑡𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑙𝑒 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑇𝑆, 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑙 35%. 𝐶𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑜̀ 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑔𝑟𝑢𝑒𝑛𝑧𝑒. 𝑁𝑜𝑖, 𝑛𝑜𝑛𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑒, 𝑠𝑢𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑜̀ 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑠𝑖𝑡𝑢𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖. 𝐴𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐’𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑎 𝑓𝑎𝑟𝑒, 𝑐’𝑒̀ 𝑝𝑒𝑟𝑜̀ 𝑔𝑟𝑜𝑠𝑠𝑜 𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎𝑟𝑖𝑐𝑜. 𝑆𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑣𝑎𝑑𝑎 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖. 𝑁𝑜𝑛 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑠𝑐𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑣𝑎𝑑𝑎 𝑝𝑒𝑛𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 𝑙𝑜 𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑐𝑎𝑡𝑒𝑔𝑜𝑟𝑖𝑒” – ha concluso.
Nonostante l’inconveniente, resta la speranza di riempire i 1400 posti disponibili al PalaBarbuto: “𝑀𝑖 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑜𝑚𝑒𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑑-𝑜𝑢𝑡 𝑝𝑒𝑟 𝑖 1400 𝑝𝑜𝑠𝑡𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑔𝑎𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝐹𝑜𝑟𝑡𝑖𝑡𝑢𝑑𝑜 𝐵𝑜𝑙𝑜𝑔𝑛𝑎. 𝑆𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑡𝑖𝑓𝑜𝑠𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑖𝑢𝑡𝑎𝑟𝑐𝑖 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑓𝑖𝑑𝑎 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑢𝑠𝑐𝑖𝑡𝑖 𝑎 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑜 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜. 𝐿𝑎 𝐹𝑜𝑟𝑡𝑖𝑡𝑢𝑑𝑜 𝑒̀ 𝑢𝑛’𝑜𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎 𝑠𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑏𝑢𝑜𝑛𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖. 𝑆𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑚𝑚𝑜 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑣𝑒 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑒𝑑 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑑 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝐹𝑖𝑛𝑎𝑙 𝐸𝑖𝑔ℎ𝑡. 𝐴𝑣𝑒𝑟 𝑟𝑖𝑐𝑟𝑒𝑎𝑡𝑜 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑒𝑛𝑡𝑢𝑠𝑖𝑎𝑠𝑚𝑜 𝑎 𝑁𝑎𝑝𝑜𝑙𝑖 𝑐𝑖 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒 𝑜𝑟𝑔𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜. 𝐶𝑖 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒, 𝑛𝑒𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠𝑖𝑚𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖, 𝑟𝑖𝑢𝑠𝑐𝑖𝑟𝑒 𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖.”
QUI BOLOGNA
Vari i problemi da affrontare per Antimo Martino: con il dubbio Feldeine, alle prese con acciacchi alla schiena, dovrebbe restare arruolabile Gudmundsson, dato da tempo in uscita.
La formazione felsinea, però, prosegue l’inserimento di Branden Frazier, uno dei migliori all’esordio contro Varese, ma incapace di evitare il crollo nel secondo quarto della sconfitta subita da Sassari al PalaDozza.
Potrebbe essere proprio il carico di partite a stretto giro a mettere più in difficoltà una Effe che vive sulle montagne russe, priva di un Mancinelli che, pur non essendo il giocatore determinante di anni fa, resta un leader nello spogliatoio fortitudino.
Da valutare anche le condizioni di Geoffrey Groselle, sceso in campo contro la Dinamo nonostante il parere negativo dei medici, il cui infortunio potrebbe riacutizzarsi.
Sicuro assente anche il lungodegente Matteo Fantinelli.
Sarà un ritorno all’ombra del Vesuvio per l’assistant coach della Fortitudo, quello Stefano Rajola eroe della promozione del 2002 e protagonista nel primo anno di A1 in maglia Pompea.
L’AVVERSARIO
La Fortitudo è ultima in classifica, vero, ma anche in progressione. Il lavoro di Antimo Martino è partito dalla ricostruzione di un roster che era stato assemblato secondo i desideri del suo predecessore Jasmin Repesa. Del pacchetto stranieri scelto dall’allenatore croato, restano i soli Benzing, Groselle e Gudmundsson, quest’ultimo da tempo indiziato ad abbandonare le aquile.
I punti di forza dei biancoblu restano Aradori, miglior realizzatore della squadra con oltre 14 punti ad allacciata di scarpe, e Benzing, tedesco ex Zaragoza con spiccata attitudine perimetrale unita ad un fisico da centro puro.
A gestire la circolazione di palla è Jabril Durham, playmaker vecchio stampo, con il tiro come ultima opzione, ma capace di far girare con grande fluidità la propria squadra, molto più arruffona quando il suo numero 7 prende fiato in panchina.
I numeri realizzzativi lusinghieri, che vedono la Effe come quinto attacco del campionato, con 81,9 punti segnati a partita, si scontrano con la realtà difensiva che la relega in coda, con oltre 84, e davanti solo a Varese, ultima con distacco con oltre 90 punti concessi agli avversari.
OCCHIO A
Robin Benzing: il tedesco, elemento abituale per la sua Nazionale e visto anche alle recenti Olimpiadi, è un tuttofare. Efficienza teutonica agli ordini di Antimo Martino.
Giocatore dalla mano educata “alla Lorbek” quando è in serata, aggiunge anche le caratteristiche fisiche e tecniche del lungo.
È un giocatore di sistema, capace di esaltarsi quando questo si esprime, ma anche di affondare quando accade il contrario.
Non è lui il giocatore che può cambiare l’inerzia di una gara da solo, insomma, non è – in questo senso – un Jason Rich.
L’altro difetto è la velocità: Benzing offre fisico e corpulenza nelle battaglie del pitturato, ma pecca proprio in esplosività, cosa che può pagare nella propria metà campo.
Partito come cambio di Brandon Ashley, l’ex Casademont Zaragoza è l’uomo da tenere d’occhio, e magari da puntare quando hai il possesso. Toglierlo dalla partita potrebbe essere un colpo difficile da incassare per la Fortitudo.
L’ULTIMO PRECEDENTE
Ultima stagione della Napoli targata Maione, una Napoli in netta ripresa dopo la firma di Jumaine Jones. Di fronte, la Fortitudo targata Upim che schierava il grande ex Oscar Torres, 13 per il venezuelano, indimenticato protagonista di quel 110-105 di qualche anno prima contro Cantù.
A prendersi la scena del PalaBarbuto, nella sera del 22 dicembre 2007, fu uno dei giocatori più discussi e criticati di quella stagione: Jamel Thomas.
L’ala che tanto male aveva fatto agli azzurri con i colori di Biella non aveva reso come ci si sarebbe aspettati, complice anche una situazione che in pochi sapevano così complicata dietro le scrivanie.
Ma l’aria natalizia ne risvegliò il fiuto del canestro: 22 punti con 5 triple a segno. Aggiungeteci il solito Mason Rocca da 16+9r, i 19 di Chris Monroe ed i 15 di Janis Blums e l’89-81 finale è bello e pronto.
Un ultimo ricordo piacevole, prima della fine.
L’APPUNTAMENTO
Palla a due fissata per le ore 18, con i botteghini del PalaBarbuto che saranno aperti già da due ore prima dell’inizio.
È comunque possibile acquistare online i tagliandi per la partita sul sito Vivaticket, con i seguenti prezzi:
TRIBUNA CENTRALISSIMA: 50 EURO, RIDOTTO 35 EURO
TRIBUNA CENTRALE: 35 EURO, RIDOTTO 22 EURO
TRIBUNA LATERALE: 25 EURO, RIDOTTO 18
CURVA E GRADINATA: 14 EURO, RIDOTTO 10
SETTORE OSPITI: 10 EURO
Il biglietto ridotto è riservato alle categorie Over 65 e Under 16.
Per accedere al PalaBarbuto è necessario il Green-Pass rinforzato da mostrare insieme al titolo di accesso e al documento di identità.
Per chi non potesse assistere all’incontro dal vivo, sarà possibile seguire la partita sulla piattaforma Discovery+ o attraverso gli aggiornamenti sulle pagine social di entrambe le squadre.
Torna, infine, l’appuntamento con The Buzzer, il postpartita firmato Hashtag24News, in collaborazione con Lynnafferrabile ed Uno Hobbit al Ferro.
Stasera, ore 22.15 sui canali Facebook di Hashtag24News ed Uno Hobbit al Ferro e su www.twitch.tv/unohobbitalferro, Andrea Capaldo ed Elio De Falco analizzeranno a caldo i temi della partita ed interagiranno con i tifosi all’ascolto.