Difesa e gestione dei momenti critici, ecco gli ingredienti della quarta affermazione consecutiva della GeVi Napoli che espugna il PalaBianchini in un match più difficile sia di quanto ci si sarebbe atteso sulla carta che rispetto al risultato finale.
È servita una grande difesa di squadra per aver ragione della squadra di un indemoniato coach Gramenzi, martello pneumatico sui suoi giocatori come sulla terna arbitrale ma bravo a limitare le bocche da fuoco azzurre con tanta intensità difensiva.
Ci pensano Marini e Lombardi, con 17 e 15 punti rispettivamente, a lanciare la compagine partenopea a due soli punti da Forlì, attesa domani dalla sfida con Ravenna.
LA CRONACA
Anticipo ostico per la GeVi; il PalaBianchini testa la costanza dei ragazzi di coach Sacripanti che vengono da prove convincenti, soprattutto contro Ferrara.
Quintetto classico per Pino Sacripanti con capitan Monaldi accompagnato da Marini, Parks, Lombardi e Zerini; risponde Gramenzi con Benetti, Lewis, Mouaha, Piccone e Gilbeck.
È proprio il capitano azzurro ad inaugurare il punteggio con un appoggio in penetrazione, gli fa eco Lombardi e gli azzurri sembrano in palla; tuttavia Latina non ci sta e Mouaha trova la tripla frontale.
Entrambe le squadre schierano la zona, Napoli allunga con due liberi di Parks mentre Mouaha fa esattamente il contrario, pur mettendoci tantissima energia, al punto di guadagnarsi un altro viaggio in lunetta, stavolta con tre occasioni di segnare: l’ex Stella Azzurra si riscatta dai precedenti errori ma fallisce l’aggancio; sul capovolgimento di fronte Monaldi attacca il ferro ma viene cancellato da una stoppata imperiosa di Gilbeck che lo ricaccia via.
Anche Lombardi si diverte a chiudere il canestro, tra l’altro proprio a Gilbeck; Zerini ci mette la ciliegina sulla torta con una tripla. Primi punti anche per Lewis, bravo a segnare nel traffico, ma coach Gramenzi dice qualcosa di troppo alla terna arbitrale ed i “grigi” decidono di calmarne i bollenti spiriti con il fallo tecnico.
Con le difese in grande spolvero, la colonnina di mercurio degli attacchi è davvero vicina allo zero, così Marini ricorre ai liberi per portare la GeVi a +5, mentre Sacripanti inserisce Mayo; l’entrata del playmaker ex Varese scuote i compagni che concludono un’azione rocambolesca, dove è il neoentrato a graziare l’errore di Marini con una palla recuperata che spezza il contropiede pontino, con la schiacciata del solito Eric Lombardi.
I padroni di casa faticano tanto ma Lewis e Baldasso s’inventano due canestri di puro talento rintuzzati da Iannuzzi; è l’entrata in campo di Raucci a dare nuova linfa alla Benacquista, il capitano non dimentica le origini partenopee e, con astuzia forza il secondo fallo di Parks.
Il finale del primo quarto, però, è di colore azzurro: Marini e Lombardi infilzano la retina dall’arco e al 10’ è massimo vantaggio GeVi (16-24).
Dalla panchina Latina esce con l’esperienza di Passera a dirigere le operazioni, ma è Mayo il primo a segnare dal palleggio; la GeVi è in totale controllo difensivo e Uglietti segna con fallo antisportivo proprio del play ex Reggio Calabria, parziale di 8-0 chiuso dallo stesso Passera che trasforma un gioco da 3 punti che riporta i padroni di casa a -10.
Small ball e zona per coach Gramenzi: i suoi ne beneficiano e Benetti si esibisce in uno schiaccione da highlights che forza anche il terzo fallo di Iannuzzi; con i suoi pivot già gravati da problemi di falli, Sacripanti deve ricorrere a Lombardi ed il quintetto piccolo con Sandri ad occupare lo spot di ala forte; ma gli azzurri non sono lucidi, nonostante il doppio playmaker, Mouaha ne approfitta per riavvicinare i padroni di casa a 5 lunghezze lavorando perfettamente in post.
Monaldi prova a dare la scossa con la tripla, ma la GeVi perde troppi palloni, Raucci fa una magia e piazza il -2 che costringe la panchina azzurra al time out.
Dal minuto di sospensione Napoli esce trovando due punti di Marini, ribattuti da un altro grandissimo canestro di Benetti, poi Zerini – ripescato per dare peso sotto le plance – fa bottino pieno dalla lunetta e recupera un pallone fondamentale che ferma la ripartenza locale: peccato per lui che Raucci sia il solito volpone e lo costringa a commettere il terzo fallo.
All’intervallo si arriva a contatto grazie ad uno scambio di triple tra Lombardi e Raucci, al 20’ è 36-39.
Si rivede Parks ad inizio ripresa, ma il primo canestro è di Marini che va in doppia cifra; gli risponde Lewis che s’inventa un canestro che definire contestato è riduttivo;Latina abbassa subito il quintetto con Raucci che rileva Gilbeck, Passera accorcia ancora e allora Marini deve rimediare tirando fuori un fallo da una situazione che pareva ormai disperata: la guardia abruzzese fa 1/2 ma il secondo libero è preda di Lombardi che corregge a canestro.
Non è finita, Parks recupera una gran palla in difesa e parte in coast to coast concludendo con una schiacciata da All-Star weekend, poi ancora Lombardi corregge un tiro sbagliato da Marini per il +8 che obbliga un tarantolato Gramenzi a chiedere il minuto di sospensione.
È Lewis a tamponare l’emorragia offensiva di Latina, la guardia americana sfrutta un rimbalzo sotto il canestro avversario e firma il suo punto numero 13; nel frattempo, Marini perde la calma dopo aver pestato la linea laterale, Sacripanti lo richiama in panchina per evitare danni peggiori.
È un momento di grande confusione, gli attacchi sbagliano tanto, compreso Parks che s’incaponisce nel fare tutto da solo e perde un pallone banale, ma Zerini è energico e combatte a rimbalzo trovando due liberi che realizza; l’ex Brescia fa lo stesso in difesa, ma Benetti sfrutta alla grande l’assist di un compagno e fende la retroguardia azzurra per il 42-46 come coltello nel burro.
Parks è in fase pasticciona, perde un altra palla sanguinosa che si trasforma nella tripla di Piccone, tuttavia Mayo è rientrato con altro piglio e risponde con la stessa moneta per tenere a +6 la GeVi.
Uglietti potrebbe allungare ulteriormente ma sfrutta solo a meta i due liberi ottenuti per il terzo fallo di Lewis, serve la difesa e questa dà subito dividendi con il fallo in attacco di Gilbeck, ma Mayo sgomita decisamente troppo su Piccone vanificando il tutto e venendo punito da una tripla siderale di Raucci.
Serve il miglior Parks alla GeVi, ma lo statunitense va troppo ad intermittenza: in fase “on” supera la contestazione di Gilbeck per il 50-56 con cui si chiude il terzo periodo.
L’ultima frazione si apre con Lewis che colpisce dalla media, tuttavia Mayo è entrato in partita e trova la tripla del +7. Sul ribaltamento di fronte gli arbitri assegnano a Napoli una rimessa che fa infuriare la panchina dei padroni di casa, nervosismo contagioso che sembra togliere il focus ad entrambe le formazioni; ci pensa Gilbeck a muovere lo score riuscendo finalmente a battere Iannuzzi e trovando la bimane, il pivot azzurro si vendica subito dopo fermandolo con una stoppata e forzandogli il fallo.
È una guerra di nervi, Iannuzzi si scambia scaramucce con Gilbeck e Benetti, Marini sigla il +7 in contropiede, Parks esce da una situazione complicata per allungare ancora e Napoli comincia a scavare il solco, complici anche i tanti errori di Latina al tiro, nonostante il quintetto piccolo. Il momento è cruciale e la GeVi si affida ai suoi funamboli: ancora Marini è bravo a seminare i difensori, tuttavia riesce solo ad ottenere un viaggio in lunetta che non sfrutta.
L’esterno ospite accusa il colpo e commette un fallo antisportivo che frutta alla Benacquista solo un punto grazie alla difesa di Monaldi: il capitano della GeVi forza anche il quarto fallo di Benetti e riporta a 9 le lunghezze di vantaggio ad 1’ dalla fine.
Passera non si arrende, va a canestro in penetrazione e riaccende un lumicino di speranza, ma la sentenza arriva subito dopo con la tripla dall’angolo di Marini; Monaldi ristabilisce le 10 lunghezze di vantaggio sfruttando tutti i 24” del possesso e chiude i giochi.
Finisce 59-69.
IL COMMENTO
15/41 da 2, 18 palle perse. Non è stata la miglior versione della GeVi: Mayo è ancora in cerca di continuità di prestazioni, Parks fa ma disfa quanto prodotto troppo spesso. Serve ancora la trazione italiana, con Marini che fa il go to guy pur peccando di qualche intemperanza che coach Sacripanti limita richiamandolo prontamente in panca ed evitando che possa trascendere in qualche chiamata arbitrale indesiderata.
A vincere, però, è soprattutto l’impianto difensivo costruito dal coach canturino, ancora di salvataggio per le serate in cui il canestro fai fatica a vederlo.