Coach Lulli: «La società ha avuto un ruolo fondamentale, premettendoci di lavorare al meglio».
Si è sobbarcato molteplici difficoltà, ma è riuscito a proporre una discreta pallacanestro, sfiorando l’accesso alla finalissima del tabellone 3 dei playoff di Serie B Old Wild West. Parliamo del coach della GeVi Napoli Basket, Gianluca Lulli, che ha tracciato un bilancio della stagione 2018/19, raccontandoci le aspettative sul prosieguo dell’avventura alle pendici del Vesuvio in un’intervista esclusiva ad Hashtag 24 News.
Com’è il bilancio di quest’annata all’ombra del Vesuvio?
«Mi sono trovato benissimo, poiché ho trovato persone estremamente disponibili. Il bilancio è assolutamente positivo, visto che abbiamo incontrato numerose problematiche, tra cui spicca il ritardo nell’allestimento dell’organico, che ci ha costretto a scegliere tra un numero limitato di giocatori. Però, dopo aver affrontato qualche mese difficile, siamo riusciti a proporre una buona pallacanestro, arrivando ad un passo dalla finale».
Dopo gli innesti di Chiera, Bagnoli e Milosevic, avete cambiato volto. Gli sforzi della società sono stati uno stimolo in più per dare sempre il massimo?
«La società ha avuto un ruolo fondamentale, supportandoci sempre e premettendoci di lavorare al meglio. Inoltre, ha fatto un enorme sforzo dal punto di vista economico per migliorare il roster, prendendo elementi che ci hanno fatto fare un salto di qualità».
Dopo aver condotto 1-2 nelle semifinali del tabellone 3 dei playoff di Serie B contro la CitySightSeeing Palestrina, prevale il rammarico di non essere giunti in finale o la soddisfazione di averli costretti alla “bella”?
«C’è un po’ di rammarico per non aver sfruttato il match point in gara-4 dinanzi ai nostri tifosi, ma siamo consapevoli di aver tenuto testa ad una squadra forte. Perciò, prevale l’orgoglio e la consapevolezza di aver dato tutto».
Quanto ha influito l’assenza di capitan Guarino nell’economia della serie?
«È stata un’assenza pesante, dato che ci ha trascinato nei quarti di finale con grande esperienza e carisma. Ha influito anche dal punto di vista emotivo. È mancata una guida importante, che ci avrebbe dato maggiore sicurezza sul parquet».
Quali sono i suoi obiettivi futuri?
«Voglio migliorare tanto, cercando di ascoltare pareri diversi e studiando, poiché nutro un’enorme passione per questo sport. Quest’anno sono cresciuto molto dal punto di vista personale. Sono contento di continuare questo progetto anche con alcuni giocatori che rimarranno».
Se patron Grassi riuscisse ad acquisire un titolo sportivo di Serie A2, si sentirebbe pronto a guidare la squadra in una categoria superiore?
«Sarebbe un grosso banco di prova, ma non mi tirerei indietro. Sarei orgoglioso ed onorato di guidare gli azzurri in cadetteria, cercando di allargare il nostro staff».