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GeVi Napoli Basket: è l’ora del derby

Azzurri di scena al Pala Mangano di Scafati, voglia di riscatto dopo la Supercoppa.

Per alcuni potrà essere solo una partita, per i tifosi, invece, il derby rappresenta LA PARTITA. Sono vivi i ricordi delle sfide, anche al piano di sopra, tra le due compagini che, al momento, rappresentano il top della pallacanestro campana.

Caserta è fallita di nuovo, con il conseguente dolore del popolo bianconero dopo l’ennesima presa in giro targata Iavazzi; Avellino naviga in serie B tra un campionato tutto da scoprire ed i lodi che, con fatica, paga per ripianare le voragini della gestione De Cesare. Con queste premesse, Givova Scafati GeVi Napoli rappresenta quanto di meglio il basket possa offrire a sud del Garigliano, se guardiamo alle rive del mar Tirreno; la non iscrizione, cronaca di una morte annunciata, di Caserta ha privato gli appassionati di sfide dal sapore di Serie A ma ha mantenuto lo status quo di quello che era il Girone Ovest (i bianconeri erano nel girone Est) con gialloblu e azzurri a giocarsi l’egemonia regionale ma, stavolta, anche la leadership del campionato, Forlì permettendo.

L’hanno chiamata “sfida tra corazzate”, e sulla carta sarebbe anche così, ma il campo ha detto che ci sono altre formazioni capaci di sorprenderle, come accaduto alla GeVi, o di schiantarle, come la Givova ha provato sulla propria pelle.

Il parquet, giudice insindacabile quanto, spesso, crudele attende due squadre chiamate alla prova di maturità, a dimostrare di valere i pronostici che tanto si sono sprecati in loro favore. Le circostanze che hanno falciditato Napoli, come riconosce la stessa società scafatese, hanno privato gli appassionati dello spettacolo che la sfida prometteva già in Supercoppa: gli azzurri camminavano in campo, in balìa di un avversario nettamente più pronto fisicamente e capace di arrivare per primo su tutti i palloni sporchi, più fluido e, quindi, decisamente più efficace.

Ma quella in scena domani sarà, come preannuncia la stessa compagine di casa, “tutt’altra sfida, dai ritmi, toni agonistici ed intensità diametralmente opposti a quelli visti nella precedente occasione. Sul parquet di Viale Della Gloria si troveranno di fronte due tra i quintetti più competitivi e quotati dell’intera categoria”.

Anche dalle dichiarazioni dei tecnici si può misurare il reciproco rispetto che intercorre tra le due compagini; coach Sacripanti, ai microfoni di Radio Kiss Kiss, ha fatto il punto della situazione parlando di rispetto della tabella di marcia, poi ha approfondito sull’avversario.

Affrontiamo una partita difficile, su un campo duro, contro una squadra ben allenata e con una struttura difensiva importante così come le gerarchie in attacco. Dovremo essere bravi a fare tutto nel miglior modo possibile perché sappiamo che la Givova ha una grande organizzazione in attacco, che sfrutta al meglio i propri punti di forza.

Sulla stessa lunghezza d’onda coach Finelli.

Mi aspetto una gara di alto profilo, un succulento antipasto di playoff, in cui il livello agonistico delle due formazioni sarà altissimo, per la forte ed aggressiva difesa che di sicuro entrambi i quintetti metteranno in campo. In attacco, invece, sono sicuro che vedremo su entrambi i fronti del gioco grande collaborazione ed altruismo.

Altro punto interessante della sfida saranno i vari ex in campo da ambo le parti, dal più recente Nemanja Dincic, appena aggregatosi al roster gialloblu, ai più datati Mayo e Musso; quest’ultimo ha voluto ricordare i suoi trascorsi partenopei: “Sono un ex di Napoli, anche se quella in cui ho militato all’epoca era un’altra società rispetto a quella attuale. Tanto mi è bastato comunque per capire l’importanza di questo derby”.

SQUADRE A CONFRONTO

Le Cifre

Non si può che partire dalla difesa, fondamentale che i due tecnici hanno sottolineato come punto forte l’uno dell’altro. Vince, a questa voce, la GeVi, capace di subire 61,7 punti di media a partita a fronte dei 71,1 che concede la Givova. La differenza non si giustifica unicamente con la disfatta gialloblu in quel di Forlì: in 5 delle 7 partite disputate, Napoli ha concesso meno di 60 punti, solo una volta più di 70 (72 vs Eurobasket); Scafati, dal canto suo, in tre occasioni ha subito oltre 70 punti a fronte di un solo match in cui ha tenuto l’avversaria (San Severo) sotto le 60 segnature.

L’attacco, invece, favorisce i padroni di casa, con una media punti segnati di 80 a fronte dei 77 degli ospiti, andati in calando dal punto di vista realizzativo dopo numeri importanti visti nelle prime 3 uscite. Anche Scafati ha pagato i tanti impegni ravvicinati (che l’hanno anche privata di Cucci), con una leggera flessione offensiva.

Sostanziale equilibrio nelle percentuali dal campo, prevale leggermente la Givova in area (57%-55%) mentre la GeVi s’impone di misura (30%-27%) nel tiro pesante; piccolo vantaggio gialloblu dalla lunetta (72%-70%) mentre gli azzurri si fanno preferire a rimbalzo (39.3 a 38.9) grazie ad una maggiore energia sotto il canestro avversario (10.7-10.3).

La valutazione complessiva premia Scafati per 91.1-90.

 

RUOLO PER RUOLO

Playmakers

Scelte analoghe per le due squadre, un USA ed un italiano di sicuro affidamento. Scafati, dopo le vicende relative a Culpepper, ha puntato l’usato sicuro Darryl Jones, anche se nasce come guardia, a cui affianca l’esperienza di Tommaso Marino, già visto a Ravenna. La risposta azzurra è il rientrato Mayo, che avrà comunque da recuperare ritmo partita ma che ha dato le chiavi della squadra ad una sicurezza come capitan Monaldi. Punti, tanti, nelle mani dei due azzurri, più di sistema i due gialloblu, vista la scommessa persa su Culpepper che, sulla carta, avrebbe dovuto essere una delle principali bocche da fuoco della Givova.

Guardie ed Ali piccole

Grande intercambiabilità nel roster della Givova: Musso e Sergio sono capaci di coprire entrambi i ruoli, Jackson nasce guardia, Rossato lo è. Anche la GeVi può contare su vari giocatori capaci di occupare lo spot di guardia: Uglietti è uno di questi, arrivato ad essere un vero e proprio jolly in assenza di Mayo; c’è la giovane sfrontatezza di Klacar ma, soprattutto, c’è la mano calda di Pierpaolo Marini, anch’egli bravo ad interpretare due ruoli, potendo occupare lo spot di ala piccola. Fisicità e rapidità che permettono più volte di cambiare senza pagare dazio, da ambo le parti, con tanti punti nelle mani: sarà sfida tra frombolieri quella tra Marini e Musso. Menzione per Sandri, che occupa sulla carta il ruolo di ala ma, con Sacripanti in panchina, sta svolgendo più mansioni da ala forte.

Pacchetto Lunghi

Sarà sfida ad alta quota quella che opporrà Charles Thomas, indiscusso MVP della Givova Scafati in questo primo scorcio di stagione, a Jordan Parks, apparso in ripresa e capace di accendersi in qualsiasi momento, ed Eric Lombardi, miglior azzurro di queste prime sette partite. Ma Napoli è anche Iannuzzi e Zerini, lussi per la categoria e capaci di colpire anche più o meno lontano da canestro. L’arrivo di Dincic in casa Givova è da inquadrarsi sì in un completamento del reparto lunghi ma, per caratteristiche, anche nel rimedio all’assenza di un’ala pivot bidimensionale come Cucci, costretto ai box da problemi fisici ed in forte dubbio per il match di domani. Chiave del duello sotto le plance sarà proprio la sfida tra Zerini e Thomas, giocatori per nulla battezzabili dall’arco e molto mobili, capaci di portare fuori l’avversario per aprire autostrade in cui gli esterni possono attaccare il ferro quasi senza opposizione. Sarà cruciale la gestione dei cambi difensivi, con Napoli che ha in Lombardi un’arma possibilmente capace di sparigliare le carte della retroguardia di Alex Finelli, visto anche l’affidabile tiro da 3 che si è costruito, e Scafati che dovrà chiedere gli straordinari a Benvenuti (già decisivo in Supercoppa).

Panchina

Non servono presentazioni per i due coach: se si parla della Cantù dei quattro moschettieri Bootsy Thornton, Jerry McCullogh, Sam Hines e Shaun Stonerook, in panchina troviamo Pino Sacripanti. Per Alessandro Finelli, proveniente da una scuola prestigiosa come la Fortitudo Bologna, parla la prima volta assoluta di Montegranaro ai play-off scudetto, dopo un campionato entusiasmante concluso al quarto posto. Sotto la sua direzione sono passati cestisti del calibro di Terrel McIntyre e Richard Mason Rocca, la crema del basket italiano del recente passato. Anche in panchina sarà una sfida stellare.

 

L’ULTIMO PRECEDENTE E NON SOLO

Non basta certo un precedente per una partita tanto attesa, già giocata anche in A1. In campionato, l’ultima uscita al Pala Mangano vide esordire coach Sacripanti e coach Perdichizzi sulle rispettive panchine, con la GeVi che, dopo tre sconfitte nelle prime tre partite di campionato, trova la vittoria sull’onda della freddezza di Chessa nei minuti finali. Parità, invece, nei due precedenti di serie A1 disputati al Pala Mangano, con Napoli che s’impose nettamente (92-65) nella stagione 2006/07 grazie a ben 7 uomini in doppia cifra ed un Tyrone Ellis (22) mortifero dal campo mentre non bastarono, a Scafati, i 20 punti di Rick Apodaca; pronta vendetta gialloblú nel 2007/08 con Datome e compagni bravi a superare la Eldo di Jumaine Jones per 94-84, ripetendo quasi la stessa prestazione che i partenopei avevano sfoderato nella stagione precedente.

 

OCCHIO A:

I cambi difensivi. Chiave tattica potenzialmente decisiva e che potrebbe decantare il match da una parte o dall’altra. La GeVi, pur avendolo riabbracciato sul parquet, ancora non ha Josh Mayo al 100%, con la conseguente possibilità che venga presto caricato di falli se attaccato; diventerebbe necessario adattare Uglietti nello spot di playmaker per far respirare Monaldi, fattore che potrebbe penalizzare fortemente il rendimento del, pur volenteroso, ex-Treviso.
Tra i padroni di casa potrebbe pesare l’assenza di Cucci: Dincic è appena atterrato alla corte di coach Finelli, per cui il suo minutaggio potrebbe risentire di un minor impiego da parte di coach Finelli o essere condizionato da un precoce carico di falli che lascerebbe i soli Thomas e Benvenuti a fronteggiare l’assortito reparto lunghi azzurro, tra cui spicca un Lombardi sopra le righe e che, forse la miglior notizia, pare ancora in crescita.

 

Tempo di derby, dunque, a partire dalle ore 18 di domani, con il difficile compito di dirigere una sfida così sentita affidato ai signori Bartoli di Trieste, Terranova di Ferrara e Perrocco di Ponsano Veneto. Sarà possibile vedere il match attraverso il solito portale LNP Pass, oltre che seguire gli aggiornamenti live dalle pagine Facebook delle due compagini. Per i tifosi azzurri, come sempre, sarà possibile rivivere le emozioni della partita con la differita in programma su TelecapriSport, canale 74 del digitale terrestre.

PhotoCredit: Massimo Solimene

 

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