Fermi tutti…aprite la vostra playlist, piazzatevi “Eye of the Tiger” dei Survivor nelle orecchie, a tutto volume, perchè questa è la partita della verità, la partita dove misurare chi si vuol essere e chi si è, la partita dove tutto è in gioco: prestigio, supremazia territoriale, punti in classifica, punti della seconda fase, fattore campo nei play off.
Domani sarete connessi con LNP Pass, oppure ascolterete “A Bordo Campo” con Lino d’Angiò ed Amalia Triggiani e sarete tutti carichi come solo una volta in questa stagione: all’andata del Pala Mangano.
Il 14 marzo è data cerchiata in rosso da quando è stato diramato il calendario del girone Rosso, che chi legga sia tifoso azzurro o gialloblu, non cambia.
È LA MADRE DI TUTTE LE PARTITE
È quella che si vuole vincere a tutti i costi, quella che delineerà mesi di soddisfazione o di delusione: È IL DERBY.
La GeVi Napoli affronta domani, ore 18, la Givova Scafati nel match più atteso dell’anno, non solo dai tifosi. Entrambe le squadre sono accreditate come le più forti del girone rosso, come potenziali più forti di tutto il campionato.
Sarà una partita al calor bianco, nonostante gli ospiti non potranno contare su Tommaso Marino, playmaker titolare di coach Finelli: al numero 11 ha sopperito egregiamente il neoarrivato Mattia Palumbo, impostosi come assist man di assoluto spessore.
COME CI ARRIVANO
Scafati è in piena serie positiva, avendo vinto 9 delle ultime 10 partite disputate: solo l’OraSì Ravenna, ripetutasi poi al Pala Barbuto, ha avuto ragione dei gialloblu in un finale rocambolesco.
Più balbettante il recente cammino della GeVi Napoli, uscita inopinatamente sconfitta in quel di Cento e beffata dal grande ritorno di Ravenna nella sconfitta casalinga rimediata dopo essere stata comodamente al comando del match.
La Givova ha mostrato grande solidità nelle ultime quattro uscite, pur con qualche sbavatura di troppo concessa all’asfittico attacco dell’Eurobasket Roma vista sul parquet del Pala Mangano, prendendo presto le redini del match e guidandolo verso una tranquilla affermazione su avversari praticamente annichiliti molto prima dell’ultima sirena.
Qualche problema, invece, l’ha palesato Napoli, specialmente quando si è trovata a gestire vantaggi abbastanza ampli o quando ha dovuto attaccare la zona: la palla ferma è stata, per gli azzurri, la condanna a svariati minuti senza vedere il canestro e solo la rocciosa difesa impostata da coach Sacripanti ha evitato altre brutte sorprese. Ma resta il problema della continuità, una continuità da dare nei 40’, come fatto al Pala Castellana di San Severo, una continuità di prestazione che dev’essere garantita contro l’avversario che calcherà il parquet di casa domani.
Si dice che i derby non li vinca mai chi ci arriva meglio, ma altrettanto è risaputo che certe massime possono essere prontamente smentite.
LE GRANDI SFIDE
PANCHINA: Sacripanti vs Finelli
La mossa geniale di Pino Sacripanti fu la chiave di volta dell’andata: il quintetto piccolo ha fatto saltare i piani del dirimpettaio gialloblu regalando agli azzurri il sorpasso che è valso la vittoria dopo un lungo inseguimento nel punteggio.
Il tecnico azzurro ha analizzato il match come di consueto, non sottovalutando le insidie che il match potrebbe riservare:
“Sarà certamente una bella partita contro una formazione che gioca un’ ottima pallacanestro. E’ più difficile sentirla come derby senza pubblico, come invece accaduto nella scorsa stagione al PalaBarbuto con lo spettacolo della presenza di tanti tifosi, ma acquista comunque una grande importanza sia per la classifica attuale, che per la seconda fase del campionato. Tatticamente i loro ed i nostri punti di forza sono ormai chiari, e credo che nessuna delle due squadre si snaturerà. Vedremo alla fine chi sarà più bravo”
Non da meno le osservazioni di Alessandro Finelli, memore dell’inatteso stop del Pala Mangano: “Napoli è la favorita per salire, ha giocatori che hanno veramente fatto l’A1, sia italiani che stranieri. È una squadra di grossa taglia fisica e grande atletismo sulle ali e sui lunghi; Parks in posizione di ala piccola offre vantaggi simili a Rush (Forlì), poi nel pacchetto lunghi c’è Lombardi che è un grande atleta mentre i due centri, Zerini e Iannuzzi, hanno fatto l’A1 e sono giocatori grandi e versatili. Ma non solo, all’andata ci hanno fatto male gli esterni, soprattutto il tiro da 3 di Mayo, Monaldi e Marini: dovremo essere bravi a limitare loro come nel tagliafuori sui lunghi”.
Gioca un po’ a nascondino il tecnico bolognese, definendo “underdog” la Givova rispetto all’avversario, conscio anche delle pressioni che i favori del pronostico possono portare ai suoi giocatori.
AL TIRO: Mayo vs Jackson
È la sfida nella sfida, quella tra i due esterni USA. Mayo ha voluto rassicurare la piazza sulle sue condizioni: “Dopo i tanti infortuni subiti, finalmente sto ritrovando la migliore condizione, e sono pronto a dare una mano decisiva ai miei compagni per vincere questo atteso e sentito derby”.
È un avviso agli avversari, quello dell’ex Varese, che è intervenuto a presentare il match: “è sempre una partita speciale, e per me questa sfida lo è ancora di più. Ho ancora impressa nella mia mente la splendida vittoria ottenuta contro Scafati nella gara di andata, e spero tanto che anche domenica prossima riusciremo a ripetere la stessa prestazione. Ma non sarà facile. Scafati ha dimostrato di essere una formazione forte e tecnicamente molto valida, ma noi abbiamo una voglia incredibile di riuscire a portare a casa una vittoria importante”.
Non ha parlato ai microfoni, ma l’ha fatto mercoledì in campo, Joshua Darryl Jackson: l’americano maltese (è nato a La Valletta) è un tiratore di striscia a tratti inarrestabile, come dimostra il 5/6 dall’arco con cui ha scavato il solco definitivo contro l’Atlante Eurobasket Roma. Straniero totalmente diverso dal discusso Culpepper, di cui si era addirittura vociferato che avesse rifiutato di svolgere il ruolo che gli chiedeva l’allenatore, meno appariscente e meno desideroso di avere la palla in mano, ma chirurgico al tiro pesante. È una minaccia già conosciuta per la GeVi, che l’aveva già affrontato all’andata, ma non per questo meno pericolosa.
LA REGIA: Monaldi e Palumbo, presente e futuro?
L’ex fortitudino ha sorpreso tutti adattandosi al ruolo di playmaker e facendolo con egregi risultati: giovane ed ancora da limare, è un giocatore con una fisicità importante che ha portato una ventata di freschezza nella regia gialloblu, orfana di Tommaso Marino; l’età è dalla sua, il futuro appare roseo.
Il capitano azzurro condivide i minuti con la stella Mayo ma resta uno dei tiratori più affidabili del roster di coach Sacripanti. Il peso della fascia, cedutagli da Francesco Guarino quando questi ha salutato la compagnia, non è stato un problema per Diego, chiamato a confermare quanto di buono mostrato la scorsa stagione e ad essere trait d’union tra il poco vecchio ed il tanto nuovo di cui questa GeVi è composta. I problemi fisici di Mayo l’hanno portato ad assumersi responsabilità impreviste per buona parte della stagione: dovesse essere necessario, la palla pesante è facile che finisca a lui.
SULLE ALI: Parks e Uglietti lo yin e yang azzurro.
Un attaccante devastante, un difensore da manuale, mix di minuti, e talvolta di posizioni, ed ecco la sfida che lo spot di ala piccola offre a Bernardo Musso e Luigi Sergio. L’italoargentino, dal suo canto, ha cambiato molto il modo di giocare, rinunciando scientemente ad un profilo principalmente realizzatore ed accettando di entrare nel sistema di coach Finelli. Tanta difesa nel duo gialloblu da opporre allo strapotere fisco ed offensivo dell’ala del Queens, con un passato in A1 in quel di Treviso, ed all’altro ex trevigiano Uglietti, difensore ai limiti della perfezione ed a suo agio quando gli animi si scaldano.
AL FERRO: Lombardi, Zerini e Iannuzzi contro lo spauracchio Charles Thomas..
L’ex Ravenna rappresenta la sfida più ardua che possa affrontare il pacchetto di lunghi in forza alla GeVi: fisicità, tiro, movimento in post, tutto mescolato nelle lunghe leve dell’ala-pivot già passata per la massima serie con Cantù. È lui ad incutere timore ai tifosi azzurri, ma non è il solo pericolo per le torri di Pino Sacripanti: Benvenuti, dato anche tra i possibili partenti, è un centro con ottima mano dalla distanza, caratteristica che gli azzurri hanno pesantemente patito nella sfida contro Ravenna, Cucci è dinamico e combattivo. C’è poi un Dincic apparso in crescita nei movimenti in post basso e sicuramente voglioso di dimostrare alla dirigenza azzurra di essersi sbagliata a lasciarlo andare: a testarlo, tra gli altri, ci sarà l’esperienza e l’energia di Daniele Sandri.
Napoli ha bisogno, però, di ritrovare la miglior versione di Eric Lombardi, apparso un po’ appannato nelle ultime uscite e grimaldello irrinunciabile per Sacripanti, per atletismo quanto per il buon tiro da 3 che si è costruito.
GLI ULTIMI PRECEDENTI
Come all’andata, andremo ad analizzare i due precedenti di serie A1 che si sono disputati sul parquet del Pala Barbuto: nella stagione 2006-07, l’Eldo di Piero Bucchi s’impose nettamente sui cugini per 90-68 grazie soprattutto alla prestazione eccellente di Ansu Sesay, autore di 18 punti e 9 rimbalzi e ad un terzo quarto monstre in cui gli azzurri inflissero un parziale di 24-11 all’allora Legea.
Più vicine le due squadre l’anno dopo, con Napoli che ottenne un sofferto successo per 69-59 grazie ad un grandissimo Chris Monroe da 27 punti ed un monumentale Mason Rocca da 14 punti e 14 rimbalzi equamente distribuiti sotto entrambi i canestri e nonostante avesse sprecato le 15 lunghezze di vantaggio con cui era andata all’intervallo.
Lo scorso anno, in A2, il derby ha avuto un finale thrilling: nel catino bollente del PalaBarbuto la GeVi, priva dell’infortunato Roderick, fu più forte delle avversità e s’impose dopo un overtime alla Givova per 75-68. Grandi protagonisti Sherrod (18+10r), Monaldi (17) e Chessa (14), quest’ultimo glaciale negli istanti finali. Curiosità: anche lo scorso anno Dincic è stato della partita, pur non avendo minuti, ma nelle file azzurre; domani difenderà i colori gialloblu.
HIGHLIGHTS DAL PASSATO: Valerio Spinelli precede Lillard.
Il play puteolano è passato da entrambe le sponde di questo derby, ma è in maglia Napoli, nella stagione 2006/07 che diede il meglio del proprio repertorio trafiggendo Scafati al Pala Mangano con una tripla da metà campo rimasta impressa nella memoria collettiva…un “from the logo” ante litteram.
Palla a due prevista per le ore 18, agli ordini dei signori Andrea Masi (Firenze), Duccio Maschio (Firenze) e Moreno Almerigogna (Trieste).